Unicorn Tears: guida per come bere lacrime di unicorno senza sembrare folli

Come si diceva? Qualcosa del tipo: “con l’anno nuovo mettiamo un punto e andiamo a capo: quello che è stato è stato!”. Può essere?

Secondo voi, il discorso vale solamente per storie d’amore concluse, ex poco simpatici o vite che non rispecchiano più la felicità?

Anno nuovo e vita nuova: siamo arrivati nel 2019 ma le mode, come ogni cosa, tornano quando meno te l’aspetti. Il mondo del kawaii, dei colori pastello, degli arcobaleni e degli unicorni “unicornosi”, in realtà, non è mai andato in pensione. Pensavamo di aver chiuso col 2018 e invece no, eccolo lì, pronto a farci assaporare ancora una volta l’ebrezza dell’essere eterni bambini (più o meno cresciutelli).

Volendo o nolente, si è quasi creata una rubrica che ha come oggetto centrale il mondo degli unicorni. Siamo passati dalla pizza al vomito di unicorno, alla colazione targata unicorni; abbiamo proseguito parlandovi dei luoghi dove è possibile trasformarsi in indomabili unicorni con chiome colorate e di quali fossero le ultime tendenze in questo mondo incantato. Potevamo non parlavi dell’ultima ma inspiegabile mania che porta comuni mortali a ricercare lacrime di unicorno da bere?! Ovviamente NO!

Ecco qui, quindi, una guida completa su come bere lacrime di unicorno senza sembrare dei perfetti svalvolati!

  1. Come prima cosa vi proponiamo di mettervi su un paio di scarpe belle comode perché vi toccherà alzare i vostri bellissimi sederini dal divano, per uscire di casa e andare alla ricerca di questo sensazionale nettare (questo primo punto potrebbe sembrare ovvio, ma non per chi è “FattorinoDipendente”: sappiamo che esistete!);
  2. Dopo esservi assicurati di essere ben coperti, visto che il freddo polare si sta facendo sentire eccome, ricercate come si deve un posto che sia un rivenditore di questo pregiato vino Rosè;
  3. Incamminatevi verso il locale che dispensa questo Santo Graal;
  4. Ordinatene una coppa/bottiglia/barile;
  5. Bevete con moderazione, sognando unicorni cicciottelli e carini che vi lecchino la faccia!

Siccome, però, conosciamo i nostri polli, siamo quasi certamente sicuri che non sarete andati più in la del punto numero uno e, siccome siamo molto buoni, abbiamo deciso di svelarvi la scorciatoia per ottenere le vostre Unicorn Tears senza uscire di casa! Siamo o non siamo i migliori?

Ricapitolando:

  1. controllate di avere un conto corrente bello pieno perché siamo sicuri che dopo il primo assaggio non potrete più farne a meno;
  2. Munitevi di un PC e iniziate a cercare il sito di Gik, l’azienda iberica che ha ideato e inventato il vino blu e adesso anche le lacrime degli unicorni
  3.  Per i pigrissimi, abbiamo qui il link diretto
  4. Andate alla ricerca della bottiglia che riporta l’immagine di un unicorno
  5. Ordinatene 20 casse
  6. Pagate
  7. Aspettate 24 ore su 24 sulla soglia di casa ad aspettare il corriere express
  8. Una volta arrivato l’ordine, aprite il pacco e iniziate a trovare scuse per bere ogni singola goccia di vino; esempio esplicativo:                                                                                                          il cane ha fatto “bau”? Si festeggia per bere; Avete passato il primo esame degli ottocento che vi separa dall’ambita laurea? Si festeggia per bere; Il vostro noioso fidanzato/a vi ha mollato con scuse inutili? Si dimenti.. si beve per festeggiare; Il/la vostro/a ex è tornato/a alla carica, manco fosse il cavallo di Troia e volesse penetrare la città proibita? Lo si manda a.. si beve per festeggiare!

Come vedete, non ci sarà manco bisogno di impegnarsi troppo per trovare scusanti valide che vi autorizzino al “tracannamento” compulsivo di questa prelibatezza. Ci raccomandiamo però di bere con moderazione, non solo perché vorremmo che voi evitaste di fare del male a voi e a chi vi circonda, ma anche perché non sappiamo le controindicazioni di questo succo prelibato! E se vi trasformaste in unicorni, senza neanche saperlo? Decisamente meglio non rischiare!

La ricetta purtroppo rimane segreta: le uniche notizie che sono trapelate riguardano l’utilizzo di vere lacrime di unicorno, che il processo di estrazione lacrimale è completamente naturale (in attesa di brevetto) e che contiene il 12% di alcol.

Che ci aspetta a questo punto? Solo assaggiarlo, sperando di veder volare gli unicorni a fine bottiglia!

Alessia Cavallaro