Un evergreen che non vi stancherete mai di vedere: Mezzogiorno di Fuoco

Mezzogiorno di Fuoco (1952) di Fred Zinnemann.
Uno dei titoli più celebri dell’intera storia hollywoodiana, un film giustamente osannato dalla critica e che quando uscì sbancò i botteghini di tutto il mondo.

Giustamente celebre per vari motivi che lo rendono un qualcosa di unico:
-La magnifica performance di Gary Cooper (“la massima figura di eroe che il cinema abbia mai creato”, Gianni Amelio) che ebbe per questa sua straordinaria interpretazione sia l’Oscar  che il Golden Globe.
-L’aver rivelato la nascita di una star, Grace Kelly, che presto avrebbe conquistato il pubblico dell’intero pianeta
-Il formidabile montaggio con lo struggente motivo “Do Not Forsake Me, Oh My Darlin” del grande Dimitri Tiomkin che segna ogni cambio di scena
-L’idea geniale di far coincidere la durata del film col tempo dell’azione
-La miriade di orologi rimasti nella nostra memoria che riempiono ogni sequenza e che accentuano la spasmodica attesa
-La celebre scena che vede lo sceriffo gettare la sua stella nella polvere, scena che all’epoca fu un vero e proprio shock e che provocò le proteste della Commissione che indagava sulle attività antiamericane.

Mezzogiorno di Fuoco è diretto mirabilmente da uno dei migliori registi della Hollywood classica, Fred Zinnemann, a cui si devono alcuni dei più famosi lavori di Hollywood (basti pensare a Teresa, Da qui all’Eternità, Un Uomo per Tutte le Stagioni, Oklahoma, Un Cappello Pieno di Pioggia, La Storia di una Monaca, Il Giorno dello Sciacallo, Giulia…).

Il film vanta la produzione di Stanley Kramer, uno degli esponenti più anticonformisti della Mecca del cinema: a lui non solo si deve uno dei film più arguti e divertenti che siano stati mai girati, Questo Pazzo Pazzo Pazzo Pazzo Mondo, ma soprattutto opere che si sono battute contro l’intolleranza, il razzismo, la guerra, la minaccia atomica… (Indovina Chi Viene a Cena, La Parete di Fango, Il Selvaggio,Vincitori e Vinti, L’Ultima Spiaggia…).

Girato in un accecante (e magnifico) bianco e nero, Mezzogiorno di Fuoco è un atipico western ispirato al racconto “The Tin Star” di John W. Cunningham, che nel breve volgere di poco meno di un’ora e mezza non solo narra con precisione e sensibilità l’evoluzione psicologica del protagonista davanti alla sfida che l’attende ma induce lo spettatore a riflettere su cosa siano la violenza e il sopruso. Uno dei migliori esempi di cinema civile, un coraggioso atto d’accusa verso il maccartismo imperante e il clima di vigliaccheria che questo aveva instaurato.

“Allegoria politica, western psicologico tesissimo o apoteosi di un eroismo pervaso di inquietudini, Mezzogiorno di Fuoco è un film dal fascino intramontabile e le immagini di Will Kane mentre perlustra la strada principale di Hadleyville sono da annoverarsi tra le più memorabili del cinema americano” (Il Cinema – Grande storia illustrata – vol.4, Ist. Geogr. De Agostini).

Nel 1989 Mezzogiorno di Fuoco è stato scelto per essere preservato dal National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 2008 l’American Film Institute l’ha inserito al ventisettesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi.

redazione