Round cut diamonds on black

Taglio del diamante: quanto incide sulla valutazione?

I gemmologi che sono chiamati a dare una valutazione su un diamante prendono in considerazione diversi fattori; quelli principali (ma non gli unici) sono quattro, le celebri 4 C: Color, Clarity, Carat Weight e Cut, vale a dire Colore, Purezza, Peso in Carati e Taglio. Per la cronaca, il metodo delle 4 C è stato messo a punto dal GIA, Gemological Institute of America (Istituto Gemmologico Americano), una delle massime istituzioni nel settore dei diamanti, che ha ideato, tra l’altro, anche il Sistema Internazionale di Classificazione del Diamante (International Diamond Grading System), uno standard che è riconosciuto a livello mondiale.

Dei quattro fattori sopracitati, il taglio (Cut) è uno dei più importanti e incide in modo determinante sulla valutazione che viene data a un diamante. Dei quattro fattori, il taglio è quello in cui la mano dell’uomo ha la maggiore influenza. Supponiamo, per esempio, che due diamanti abbiano lo stesso colore, lo stesso grado di purezza e lo stesso peso in carati, ma che la valutazione dei tagli sia diversa: la differenza di prezzo fra l’uno e l’altro può essere notevolissima se uno dei due ha una valutazione “eccellente” (Excellent) e nell’altro il giudizio è solamente “buono” (Good).

Quindi, per esempio, nel caso di una valutazione anello con diamante, il taglio assume un’importanza fondamentale per il gemmologo chiamato a dare il suo parere.

Perché il taglio è una caratteristica così importante?

Pur senza addentrarci in complesse analisi tecniche, cerchiamo di capire perché il taglio di un diamante (che, precisiamolo, non è la forma del diamante) è una caratteristica ritenuta importantissima per la sua valutazione. L’aspetto di un diamante, la sua bellezza, agli occhi dell’osservatore, derivano dalla combinazione – più o meno riuscita – di tre caratteristiche: la brillantezza (i riflessi che provengono dalla superficie e dall’interno, in sostanza la luce totale che viene riflessa), il fuoco (vale a dire la dispersione della luce nei colori dello spettro) e lo scintillio (le aree di luce e ombra che si formano allorquando il diamante, l’osservatore o la fonte di luce si muovono).

Le tre caratteristiche sopracitate sono influenzate dal taglio, la cui qualità è definita da tre fattori ben identificabili: la precisione, la simmetria e la politura. Quando il taglio è eccellente, e questi fattori sono raffinati al massimo, l’interazione fra brillantezza, fuoco e scintillio è ottimale e, conseguentemente, il diamante assume un valore maggiore. Quando un taglio è eseguito alla perfezione, la maggior parte della luce che entra dal lato superiore viene rifratta per due volte ad angolo retto, dopodiché esce dalla medesima faccetta e ritorna verso l’osservatore, dando vita al cosiddetto scintillio della pietra.

La scala di valutazione del GIA

La scala di valutazione del GIA, relativamente al taglio dei diamanti, è fatta da cinque valutazioni: Eccellente (Excellent), Molto Buono (Very Good), Buono (Good), Accettabile (Fair) e Povero (Poor).

Eccellente – Il taglio del diamante è eccellente in tutti gli aspetti, incluse proporzioni, simmetria e rifinitura. Riflette la massima quantità di luce e offre una brillantezza e uno scintillio eccezionali.

Molto Buono – Il taglio presenta solo piccole differenze rispetto alla valutazione precedente. Offre una brillantezza e uno scintillio molto elevati.

Buono – Il taglio dà luogo a buona brillantezza e scintillio. Può presentare alcune imperfezioni o differenze nelle proporzioni.

Accettabile – Il taglio è accettabile, ma mostra alcune carenze nelle proporzioni, nella simmetria o nella rifinitura. Può presentare una minore brillantezza e scintillio rispetto alle categorie superiori.

Povero – Il taglio non ottimizza la riflessione della luce. Può presentare significative imperfezioni o difetti nelle proporzioni, nella simmetria o nella rifinitura. La brillantezza e lo scintillio sono notevolmente compromessi.

redazione