Sotto accusa la Propecia un farmaco che dovrebbe curare i capelli, in realtà rovina il pene e rende pure impotenti

Si è sempre pensato che un uomo villoso o con una forte chioma fosse simbolo di virilità, per questo motivo gli uomini con pochi capelli o alopecia, hanno fatto sempre molta attenzione a prendersi cura della propria chioma, consultando specialisti ed assumendo farmaci salva capelli. Tuttavia sembra che curare la chioma possa avere effetti devastanti proprio sulla virilità, addirittura portando ad una grave impotenza. Un uomo di 35 anni, per otto anni ha assunto un farmaco contro la caduta dei capelli ed è rimasto impotente. L’esposto della vittima, contro la casa farmaceutica, è finito sulla scrivania del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Mauro Clerici che apriranno un fascicolo d’inchiesta.

La sostanza sotto accusa è il Finasteride, principio attivo del Propecia, distribuito dalla Merck Sharp & Dhome, che l’uomo ha assunto dal 2007 al 2015.

Le conseguenze – secondo quanto si legge nell’esposto – sono state “disastrose”, arrivando anche alle “modifiche morfologiche degli organi sessuali”. Cui si sono aggiunte altre conseguenze fisiche e psicologiche di diversa natura, come “mialgie e compromissioni del sistema gastrointestinale, nonché disturbi psicologici e comportamentali fino alla perdita della memoria”, ma anche “la depressione”. Ma non si tratta di un caso isolato, sarebbero molti gli uomini conivolti nello stesso problema, che adesso chiedono giustizia cominciando con la richiesta di ritirare il farmaco e di controllare tutte le prescrizioni.La molecola, si legge, inibisce la conversione del testosterone in diidrotestosterone, quell’ormone che durante la pubertà sostiene lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili. La molecola, si legge, inibisce la conversione del testosterone in diidrotestosterone, quell’ormone che durante la pubertà sostiene lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili. alle donne incinte era vietato anche solo avvicinarsi alla polvere del farmaco perché avrebbe causato danni al feto.L’esposto punta il dito contro la casa farmaceutica, “colpevole” di non aver considerato effetti collaterali, come l’infertilità maschile, e non aver fornito dati sulla frequenza degli stessi, venendo meno al principio di precauzione.

Alessandra Filippello