Sathya Sai Baba: predicatore dal profilo inquietante

Sathya Sai Baba naque a Puttaparthi, piccolo villaggio a sud dell’India il 23 novembre del 1926. Dettagli su questo oscuro personaggio della spiritualità orientale su Altrarealtà.com.

All’età di 14 anni si dichiara essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi e la seconda reincarnazione di Kalki, l’avatar del Kali Yuga. Milioni di adepti in tutto il mondo seguono i suoi insegnamenti fondati sul concetto che l’uomo è essenzialmente divino e che deve impegnarsi a riscoprire la sua natura divina. Alcuni credono che sia Krishna, il dio bambino circondato da pastorelle innamorate. Altri che sia Gesù, tanto che un gruppo di induisti radicali ha stilato una lista di somiglianze fra i due: per esempio, sono nati entrambi da una vergine e fanno miracoli.

E sono proprio questi presunti miracoli e materializzazioni ad attirare al cospetto del “beato”, come lo definiscono i suoi seguaci, file chilometriche di malati da tutta l’Asia meridionale. Sathya Sai Baba faceva comparire vibhuti, la cenere sacra con cui gli induisti si segnano la fronte, e lingam, il fallo sacro. E anche qualcosa di molto meno spirituale come oggetti d’oro, anelli con pietre preziose, orologi Rolex. C’è chi ha visto poi trasformare fiori in diamanti e sassi in caramelle.

Sathya Sai Baba: luci e ombre sul movimento del predicatore

Sathya Sai Baba

Sathya Sai Baba

Nel corso degli anni non sono mancate le polemiche attorno al movimento e al suo guru, che è stato accusato di fare trucchi da prestigiatore e di abusare sessualmente di giovani fedeli, tanto che nel 1993 alcuni dei suoi più stretti collaboratori hanno cercato di ucciderlo.

Nonostante tutto, la sua fama e la sua ricchezza sono andate crescendo e Sathya Sai Baba nel 1973 ha fondato un impero a metà fra lo spirituale e l’economico, il Sathya Sai Central Trust, situato a Prasanthi Nilayam, l’ashram principale di Puttaparthi.

Comprende centinaia di ettari di terra, gioielli e denaro valutato in milioni di euro e un ospedale sulla collina retrostante, nonché diversi templi, due musei, due ristoranti indiani e uno occidentale e una filiale della State Bank of India, la banca nazionale indiana. Ha fondato un istituto di cultura superiore, scuole e college di cultura generale e di musica, la Scuola internazionale per i valori umani a New Delhi, una di medicina a Prasanthigram, in Andhra Pradesh e a Whitefield, Bangalore, che funzionano anche come ospedali, una casa editrice e alcune cliniche oculistiche. Tutti servizi gratuiti per i poveri, ma dove circolano fiumi di soldi. Specificamente, i progetti di natura umanitaria e filantropica in India, ispirati o portati avanti da lui stesso (definiti, a seconda della tipologia, SocioCare, EduCare e MediCare) includono:

  • la costruzione di campi medici e ospedali (tra cui il policlinico Puttaparthi Super Speciality Hospital), in cui gli interventi vengono eseguiti gratuitamente;
  • il “progetto acqua potabile”: un sistema di filtraggio, depurazione e distribuzione dell’acqua ad oltre 1000 villaggi rurali (circa due milioni di persone servite);
  • il progetto Sathya Sai Gange, un grande canale artificiale per portare acqua nella regione di Madras, caratterizzata dalla siccità;
  • l’apertura di numerosi istituti scolastici gratuiti, da elementari a università;
  • altre iniziative analoghe portate avanti dall’Organizzazione Sathya Sai in tutto il mondo.

Riconoscimenti ottenuti da Sathya Sai Baba

L’11 settembre 2005 in un incontro pubblico su Sathya Sai a St. Louis, Missouri, Stati Uniti d’America, Francis G. Slay (il sindaco della città) come atto di riconoscimento a Sathya Sai Baba e alle sue opere, emanò un proclama ufficiale in cui si dichiarava questa giornata “Giorno di Sathya Sai Baba” nella città di St. Louis.

  • Il 23 novembre 2005 (giorno dell’80º compleanno di Sai Baba), con un proclama analogo, Jim Dailey (sindaco di Little Rock, Arkansas, Stati Uniti) dichiarò questa giornata “Giorno di Sathya Sai Baba” nella città di Little Rock.
  • La Regina Elisabetta conferì all’Ala Giovani dell’Organizzazione Sathya Sai del Regno Unito il Premio Duca di Edimburgo, un programma internazionale di leadership in azione, non competitivo e legato ad attività culturali e di servizio, istituito nel 1956 dal suo fondatore e patrono, il Principe Filippo, non però senza polemiche.

Muore all’età di 85 anni nell’aprile 2011, nonostante avesse predetto che sarebbe vissuto in ottima salute fino a 93 anni, lasciando l’immane eredità che ha generato una lotta per ottenerne la gestione e il potere che ne consegue. Oltre le accuse di essere un illusionista e un molestatore, giungerebbero anche posizioni inquietanti da parte di alcuni esorcisti: il principale tra questi è padre Gabriele Amorth, Presidente Internazionale degli Esorcisti.

Il noto esorcista ritiene che il santone Sai Baba sia un uomo pericoloso per coloro che ci hanno avuto a che fare, in quanto le sue doti proverrebbero direttamente dal demonio. Tali affermazioni, come racconta padre Amorth, provengono direttamente dalle sue esperienze professionali in quanto si è trovato a praticare rito esorcistico su soggetti che hanno avuto contatto con lui, più o meno continuativo.

Un caso eclatante di quanto affermato è rappresentato dall’esperienza di una donna italiana la quale si è accostata alla figura di Sathya Sai Baba a causa di una malattia incurabile che aveva colpito il padre. La sua disperazione l’aveva portata a rivolgersi al santone, nella speranza di una guarigione definitiva. La donna è stata ricevuta subito da Sai Baba e nonostante il timore che questa figura le trasmetteva, si è comunque affidata a lui eseguendo tutto quello che le veniva detto di fare, tra cui assumere delle “polveri prodigiose” per giungere alla guarigione. I fatti però lo smentiscono dopo poco tempo, con l’aggravarsi delle condizioni del padre che giungerà poco dopo alla morte. La donna inizia ad accusare malesseri che non riesce a curare con cure mediche per cui pensa bene di rivolgersi ad un esorcista. Solo dopo 5 anni riesce a liberarsi definitivamente dai disturbi malefici. In un altro caso analogo, durante l’esorcismo, è lo stesso demonio a rivelare che Sai Baba sarebbe l’incarnazione di lucifero.

A seguire un documento video tratto dal programma Vade Retro che racchiude una testimonianza shock di una donna posseduta da uno spirito diabolico in quanto la stessa si era consacrata a Sai Baba e ne ha mangiato le polveri che il guru ha materializzato.

redazione