Quello che si puo’ fare per dormire meglio: 6 miti sul sonno da sfatare

1. Occorrono 8 ore di sonno.
Non c’è niente di magico in tale numero. Ognuno di noi ha esigenze diverse e come suggerisce lo psicologo Joyce Walsleben della New York University (co-autore del libro “A Woman’s Guide to Sleep), ci si può rendere conto se si dorme poco se durante un noioso pomeriggio ci si sente stanchi e traballanti”.
 
2. E’ meglio se si dorme di più.
Uno studio condotto su un gruppo di persone ha messo in evidenza che quelli che dormivano tra le sei e le otto ore a notte hanno avuto una vita più lunga di coloro che invece dormivano più di otto ore. In merito a questo, però, gli studiosi non sanno ancora se è il dormire di più causa di malessere o se, invece, il dormire è  solo un sintomo del malessere, afferma Najib Ayas assistente professore di medicina presso l’Università della British Columbia. I grandi dormitori possono soffrire di apnea del sonno, depressione o diabete che è ciò li fa passare più tempo a letto.
 
3. Alcuni hanno bisogno di solo quattro ore di sonno.
Noti mattinieri come Bill Clinton, Madonna, e Margaret Thatcher non necessariamente rendono meglio o peggio per il fatto che dormono poco. “Loro non si rendono conto che hanno bisogno di sonno”, spiega Thomas Roth, ricercatore presso il centro del sonno all’ospedale Henry Ford di Detroit. Troppo poco sonno fa male alla salute e all’apetto, pregiudica le prestazioni, il giudizio e l’attenzione; provoca malessere che indebolisce il sistema immunitario e favorisce il sovrappeso. Infatti, secondo uno studio condotto presso l’Harvard Nurses’ Health, le donne che dormivano cinque ore o meno a notte avevano poi più probabilità di aumentare di peso rispetto alle donne che dormivano sette ore.  Stranamente, il dormire poco (meno di sei ore) è rischioso come il dormire troppo, aumentando i problemi cardiaci e donando meno longevità. Inoltre, barare sul sonno diventa rischioso anche per chi deve guidare: “chi ha fatto una lunga veglia di 18 ore avrà le stesse performance di un ubriaco”,  spiega Walsleben.
 
4. I troppi risvegli durante la notte portano ad essere stanchi per l’intero giorno.
Non è detto, potrebbe far parte del nostro ciclo naturale. Molti animali dormono in questo modo, afferma Thomas Wehr, emerito scienziato presso l’Istituto Nazionale di Salute Mentale. Quando in uno dei suoi studi si è tolta la luce artificiale a 15 persone per un paio di settimane, si è riscontrato nei soggetti un sonno agitato dormendo da tre a cinque ore, risvegliandosi per uno o due per poi riprendere di nuovo a dormire per quattro o più ore. Ma, nonostante ciò, essi affermarono di non essersi mai sentiti così ben riposati.
 
5. Si ha bisogno di farmaci se si soffre di insonnia.
I farmaci sono utili solo per problemi del sonno a breve termine in genere causati da sopraggiuntieventi stressanti. Invece, le persone con problemi a lungo termine trovano maggior beneficio con una terapia cognitivo-comportamentale dove si riqualifica la percezione del sonno e si conosce meglio quello che si ha bisogno per evitare l’insonnia, come ad esempio quella di andare a letto sempre alla stessa ora, di evitare l’uso di computer o della TV prima di dormire, di assumere caffeina almeo sei ore prima di andare a letto e di altri cambiamenti nello stile di vita. Nel 2005, il National Institutes of Health ha concluso che questo tipo di terapia è altrettanto efficace come lo sono i sonniferi per il trattamento dell’insonnia cronica a breve termine.  In molti casi una pillola per dormire non risolve anche i problemi del sonno. Almeno la metà delle persone che pensano di soffrire di insonnia soffrono invece di ansia o depressione, spiega  il dr. Daniel Kripke esperto del sonno all’Università di San Diego in California.
 
6. Il sonno perso si può recuperare durante il fine settimana.
Il dormire di più durante il fine settimana associato al dormire poco durante la settimana è quello che l’esperto Robert Stickgold, dottore ad Harvard, chiama “la bulimia del sonno” che sconvolge ritmi circadiani rendendo ancora più difficile la situazione di chi si trova in tale situazione. Inaftti, dormire fino a mezzogiorno la Domenica impedisce in generale di andare a letto presto, così, invece di recuperare il sonno della settimana appena trascorsa, se ne inizia una nuova in modo sbagliato.  “Il corpo ama la coerenza”, spiega Donna Arand, portavoce per l’accademia americana della medicina del sonno. E’ meglio comportarsi sempre allo stesso modo, anche nei fine settimana.
redazione