Panico all’interno di un ascensore: paziente positivo al coronavirus e medico bloccati per 30 minuti

Rimanere intrappolati all’interno di un ascensore, non è un avvenimento simpatico per nessuno, se a questo aggiungi, che la compagnia all’interno è composta da un paziente coronavirus positivo che si trovava ricoverato all’interno del reparto di rianimazione, e di un medico che lo accompagnava ad eseguire degli esami di controllo specifici, il momento diventa di panico reale.

Così come ha precisato a FoggiaToday il direttore del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, all’interno di uno dei tre ascensori del Policlinico Riuniti, paziente e medico hanno trascorso insieme 30 minuti interminabili.
Pur nuovissimo l’ascensore in causa, aveva registrato delle momentanee pause nel suo tragitto di lavoro, ma nessuna così lunga, da meritare l’intervento dei vigili del fuoco di Foggia. Eppure, ci riferisce Dattoli, è attivo h24 un manutentore. Una sorta di presidio fisso istituito proprio per ovviare in tempi record, in un periodo di forte emergenza, a situazioni di questo genere. 
Per fortuna la situazione all’interno dello stretto abitacolo è proseguita senza incidenti, le condizioni del paziente positivo non hanno richiesto cure particolari, o la necessità di ossigeno o supporti per la respirazione che ovviamente non erano presenti all’interno dell’ascensore.
Di certo neanche per il medico, non sono stati momenti sereni, la cabina dell’ascensore di certo non prevede sistemi di ricambio o filtraggio dell’aria stessa. L’emozione per l’avvenimento in corso, ha sicuramente provocato uno sbalzo adrenalinico ad entrambi sia pure per problematiche diverse.

Per i pazienti del reparto ricoverati per l’infezione da Coronavirus mercoledì verrà attivata la rianimazione a pianterreno. L’ascensore, quindi, non verrà più utilizzato. Evidentemente, l’esperienza è bastata a smuovere un intero reparto, il Direttore Dattoli, preferisce non mettere a rischio,ulteriormente la vita ne dei pazienti e tanto meno dei medici in corsia.
Alessandra Filippello