Le cose più strane mai sentite in un pronto soccorso

Quando pensiamo alle sale d’attesa del pronto soccorso, vengono in mente sempre scene strazianti, persone doloranti, malesseri che si perdono in un caleidoscopio di colori, eppure, medici e personale infermieristico ne vedono anche di altri colori e che colori direi.

Ogni giorno centinaia di persone affollano l’area d’emergenza dei vari pronto soccorso, prendiamo uno a caso il Policlinico di Messina.  Non mancano curiosi siparietti che mettono in imbarazzo i medici. Ecco alcuni dei casi più bizzarri.

In particolar modo il Policlinico, l’ospedale più grande della città al servizio di quartieri popolosi. Tanta gente affolla le sale di attesa, ceti diversi con abitudini e modi agire diversi. Non è difficile, quindi, assistere a curiosi siparietti, richieste inconsuete che spesso strappano una risata anche agli stessi medici, chiamiamole risate, che, pur rispettando fino in fondo le esigenze di ogni paziente, trovano un modo per alleggerire la tensione dovuta a un lavoro duro e carico di responsabilità. Abbiamo, dunque, deciso di proporvi alcuni tra gli episodi più bizzarri accaduti al pronto soccorso del Policlinico, raccolti dai racconti degli stessi operatori sanitari.

Durante l’estate di qualche anno fa un ragazzo e una ragazza entrano in pronto soccorso in tarda serata. E’ lui a prendere la parola, con tono sommesso sussurra una strana richiesta al medico di turno: “Vorrei un certificato di sverginità”. Il personale sanitario resta spiazzato e chiede ulteriori spiegazioni. Il ragazzo quindi prosegue: “Mi serve una carta che attesti che la mia ragazza abbia perso la verginità”. Quando i medici sottolineano l’impossibilità di soddisfare tale richiesta, i due vanno via delusi e amareggiati, i medici per vari giorni si domandavano a cosa serviva un tale certificato.

“Voglie” notturne

Turno notturno durante le festività natalizie, al centralino del pronto soccorso arriva una telefonata. Dall’altra parte della cornetta c’è un uomo agitato, ha il fiatone e quasi non riesce a parlare. “Buonasera dottore, ho un problema urgente. Mia moglie è incinta, stavamo dormendo e ad un certo punto mi ha svegliato dicendo che aveva voglia di baccalà. Io finora le ho comprato tutto quello che voleva per non creare danni al bambino, ma a quest’ora il baccalà, non riesco a trovarlo. Come faccio? Ho paura che mio figlio possa nascere con questa voglia”. 

Il futuro papà è stato prontamente rassicurato dai medici sull’inesistenza di rischi per il nascituro poiché tutto si basa su una credenza popolare. Sarà bastato?

Quando di mezzo ci vanno i mobili di casa

A volte la realtà supera la fantasia. Un uomo entra zoppicando in pronto soccorso, subito si pensa possa aver subito una contusione o sia rimasto vittima di una caduta. Le cose non stanno così e a dimostrarlo è una ecografia. Ha un piede di un tavolino conficcato nel retto. I medici riescono a rimuoverlo e non osano fare ulteriori domande, lui non scende nei particolari e si limita a ripetere più volte: “vi prego non ditelo a mia moglie”.

Attenzione a dove conservate le zucchine…

Episodio simile al precedente. Ma qui la giustificazione fornita dal diretto interessato è da premio Oscar come miglior sceneggiatura. Il protagonista è un uomo di mezza età, anche lui cammina con difficoltà. Dagli esami a cui viene sottoposto emerge l’inconsueta presenza: ha una zucchina nel retto. Un altro gioco erotico finito male per l’eccessiva foga che il malcapitato tenta goffamente di spacciare per un banale incidente. “Ero in bagno, ad un certo punto ho perso l’equilibrio e sono caduto. Purtroppo sono finito sopra una zucchina che fuoriusciva dalla busta”. Alla domanda sul perchè tenesse gli ortaggi nei pressi dei servizi igienici, l’uomo non ha saputo fornire spiegazioni. Quando la pezza è peggio del buco. Occhio quindi a dove si cade…

redazione