L’assessore che lamentava lo stipendio troppo basso: 5.440 euro

Ester Bonafede, assessore al Lavoro nella regione Sicilia nel 2014 che nella giunta Crocetta rappresentava l’Udc, sostieneva che lo stipendio da 5440 euro percepito per fare l’assessore regionale sull’isola non fosse sufficiente. Commentando gli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio 2014 che ha ridotto anche le indennità, la Bonafede ha detto: “È un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso, ma è così”. E ancora: “Oltre ai tagli orizzontali, gli assessori subiscono la tassazione dell’unica indennità percepita per intero. Così per quanto mi riguarda, il mio stipendio netto, con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili”. Ha quindi concluso: “L’attività di assessore non prevede pause e vacanze, meriterebbe un riconoscimento economico proporzionato al lavoro svolto, ai risultati ottenuti e all’assunzione delle responsabilità connesse. Di conseguenza tutti gli assessori della giunta tecnica avvertono, dall’entrata in vigore della legge, di essere discriminati, perché non viene riconosciuto loro nemmeno lo stesso trattamento dei deputati”.

Nel 2019 la Bonafede è tornata sulle prime pagine dei giornali per via del nuovo incarico affidatole come sovrintendente della Fondazione Orchesta Sinfonica Siciliana che le è valso l’importante riconoscimento economico di 70.000 euro lordi annui.

redazione