Lana del Rey, la chiave del nostro animo, torna con Mariners apartment complex

Lana del Rey ritorna a sorpresa su Youtube con il rilascio del suo ultimo brano, Mariners apartment complex. Il secondo singolo Venice Bitch è uscito il 18 settembre 2018, mentre per l’intero album, pare bisognerà attendere il 2019.

Mariners apartment complex riavvolge gli ascoltatori in atmosfere già conosciute con Lana del Rey negli album precedenti a Lust for Life. Ciò che colpisce di Mariners apartment complex è la semplicità. Una semplicità sia nell’arrangiamento con una chitarra acustica di grande intensità che accompagna la voce, ma anche la semplicità del videoclip e di Lana stessa. Un ritorno ai lidi di Ultraviolence, che tanto identificano la del Rey.

Il ritorno di quest’artista è stato tanto inaspettato quanto necessario.

Lana del Rey non è solo una cantautrice, un fenomeno momentaneo o una stupida canzone di successo passata ininterrottamente in radio.

Lana del Rey è un processo interiore, profondamente intimo, al quale approcciarsi nel silenzio della propria camera da letto, di notte, quando il mondo intorno riposa silenzioso oppure durante un lungo viaggio solitario, mentre si cerca, attraverso i finestrini del treno, la propria dimensione. Cullati dalla sua melodica voce e indotti da quelle parole piazzate al punto giusto, solo così, la mente può compiere il suo percorso, scavando nella profondità del proprio animo e riuscire a raccontarsi a sé stessa, andando oltre quella facciata che il volto rivela al mondo. Un processo complicato che va al di là della contemporaneità e della società, che ci obbliga ad apparire in un determinato modo, ad etichettarci e inglobarci in determinati gruppi. Con le canzone di Lana del Rey si diventa viaggiatori immaginari con destinazione l’essenza di ciò che siamo.

“I’m tired of feeling like I’m f-ck-n crazy
I’m tired of driving ’till I see stars in my eyes
I look up to hear myself saying,
Baby, too much I strive, I just ride”

Un concetto che può sembrare complesso, con paroloni gettati alla rinfusa, troppo lontani dalla sintesi a cui ormai ci stiamo abituando a vivere. Un ritorno al passato, probabilmente, ma necessario per poter riemergere e adattarci a una vita che cambia troppo in fretta.

“Lost but now I am found
I can see but once I was blind
I was so confused as a little child
Tried to take what I could get
Scared that I couldn’t find
All the answers, honey.”

Chissà se l’intento di Lana sia realmente questo. Spesso viene additata proprio per la cupezza dei suoi testi, che inducono ad atmosfere buie ed a stati d’animo depressivi. E’ vero, ad un primo ascolto può apparire proprio così, un po’ come una medicina. Una medicina che rifiutiamo perché amara, ma che al termine della terapia, porta giovamento. Allo stesso modo i brani di Lana del Rey vanno ascoltati con attenzione e riascoltati con altrettanta attenzione per poter ottenere la chiave che apre quel portale che conduce all’intimità.

Benito Dell'Aquila