L’amore per le Converse

Chi non conosce questa famosa marca di scarpe? La Converse ha fatto scarpe fin dagli inizi del 20° secolo, e sicuramente quasi tutti ne hanno avuto almeno un paio.

La Converse Ruberr Shoe Company nasce nel 1908, in una cittadina del Massachusetts per opera di Marquis M. Converse, un manager trentenne del posto. L’azienda inizialmente produce galosce e altri modelli di calzature in gomma per uomo, donna e bambino. Dopo alcuni anni Mr. Converse capisce che il giro d’affari dell’azienda va ampliato, cerca così di sfruttare la popolarità che il basket stava guadagnando nei primi anni Dieci.
Mette a punto una scarpa adatta a questo sport, che tutti i cestisti professionisti avrebbero potuto utilizzare in campo. Nel 1917 nasce la prima Converse All Stars: una sneaker leggera, con una suola di gomma nera molto spessa e la struttura in tela nera che arrivava fin sopra il malleolo, in modo da poterlo proteggere ma, nonostante le ricerche effettuate e il design confortevole per i giocatori di basket, le vendite procedono a rilento.

La svolta arriva negli anni ’20, con l’entrata in scena di Charles “Chuck” Taylor, un giocatore dell’Akron Firestones, diventato un fan delle Converse ai tempi del liceo che era così convinto del prodotto da decidere di unirsi al team di vendita per pubblicizzarle, cercando nel contempo di promuovere il gioco del basket, suggerendo, inoltre, delle modifiche che avrebbero migliorato la scarpa.

Nel 1923 Charles si guadagna il titolo di ambasciatore del basket e vede il suo nome aggiungersi al marchio con la stella a cinque punte: nasce la Converse Chuck Taylor All Star. La sua attività interna alla Converse è notevole: nel 1922, infatti, propone di creare un annuario ( il “Converse Basketball Yearbook” pubblicato sino al 1983 ) che raccogliesse foto e interviste di giocatori di basket che indossavano le ormai note scarpe, sfruttando l’ annuario come un potente mezzo di pubblicità per l’azienda.

Negli anni Trenta Taylor disegna il nuovo modello di All Star per le Olimpiadi del 1936: completamente bianca, con le rifiniture in rosso e blu, ricorda la bandiera americana e diventa la scarpa ufficiale dei giochi olimpici, fino al 1968 guadagnando in poco tempo la stessa popolarità del primo modello. E’ in questo periodo che James Dean si fa fotografare indossando dei jeans, una maglietta e un paio di Converse bianche!!

Passa un decennio e nel 1957 arriva sul mercato la nuovissima All Star Low Cut, bassa si propone come alternativa alla classia High Top…ma gli anni Settanta, in concomitanza con il boom economico, danno vita a numerosi altri brand, tra cui quelli che diventeranno poi dei colossi del settore, come Adidas e Nike, che lanciano sul mercato modelli più colorati, comodi e innovativi (con cuscinetti e celle d’aria): molti atleti abbandonano, quindi, le storiche All Stars e iniziando ad indossare questi nuovi modelli. Ma anche in questa occasione, il risvolto per Coverse è sorprendente: le “Chucks” diventano da quel momento le scarpe preferite dei ragazzi perché simbolo di una controcultura nascente.

Anche moltissimi musicisti iniziano a portarle, contribuendo ad incrementare la loro popolarità Comode, dal design unico e poco costose, le All Stars iniziano così una loro seconda Età dell’Oro, fino agli anni ’70 che ne segnano il declino a causa di pessime decisioni aziendali, mancanza di fondi da investire in tecnologia e marketing e forse un po’ di sfortuna…e nel Luglio del 2003 la Converse, dovendosi piegare alla logica del mercato, accetta l’offerta economica della Nike che l’ha acquisita per 305 milioni di dollari. Ad oggi si calcola che siano state vendute più di 800 milioni di Chuck Taylor e che ancora se ne vendano migliaia ogni settimana. E benchè siano numerose le alternative immesse sul mercato, nuovi colori, tessuti e modelli (sempre comunque chiaramente riconducibili al modello orginale), i modelli white e black restano i preferiti di sempre!

redazione