L’alba della Fiorentina

Finalmente in Italia si vede la luce. In seguito alla costruzione dello Juventus Stadium – inaugurato nel 2011 – e della Dacia Arena, i vari club “di casa nostra” hanno appreso l’importanza di andare a costruire stadi di proprietà. Questo sia a scopo privato per i singoli club – infatti gli stadi di proprietà permettono maggiori introiti economici e un maggior coinvolgimento del proprio pubblico – sia per l’intero calcio italiano: la formazione di nuovi impianti andrebbe e andrà ad apportare un miglioramento dell’intero sistema calcistico a livello economico e per quanto riguarda l’immagine dell’intero sistema all’estero. Ad oggi il movimento calcistico italiano non gode certo di una connotazione positiva, sia per i passati scandali derivanti da Calciopoli, sia per la condizione fatiscente degli stadi italiani, in mano a enti comunali o territoriali.

L’ultimo club che ha tentato di ovviare a questa sgradevole situazione è la Fiorentina. Il 10 Marzo a Palazzo Vecchio, sede del comune del capoluogo toscano, è stato infatti presentato il progetto per la costruzione del nuovo stadio che andrà a sostituire l’Artemio Franchi. Sorgerà a nord-est della città nell’area denominata Mercafir e il progetto prevede la riqualificazione dell’intera area, con la creazione di una cittadella viola, di piste ciclabili limitrofe e di una nuova stazione ferroviaria; nei pressi o all’interno dello stadio, inoltre, nuovi servizi, un centro commerciale, un museo e un albergo. I lavori per il nuovo stadio, che presenterà 40mila posti e – come scrive La Nazione – esternamente assomiglierà all’Allianz Arena, cominceranno nel 2019, con lo scopo di avere un impianto utilizzabile entro la stagione 2021\2022, a fronte di un esborso economico totale di circa 420 milioni di euro.

Negli ultimi mesi non solo il club toscano è stato coinvolto in voci e progetti riguardo la formazione di nuovi impianti. Anche le città di Milano e Roma stanno infatti vivendo momenti salienti a riguardo: se la giunta comunale di Roma ha, dopo diversi tentennamenti, approvato il progetto per il nuovo stadio dell’A.S Roma a Tor di Valle – con conseguente protesta del presidente della Lazio Lotito per la concessione di un nuovo stadio anche alla società biancoceleste -, a Milano Inter e Milan stanno da mesi discutendo sulla questione stadio: da un lato la possibilità di un nuovo stadio milanista con l’entrata in scena – che sta assumendo contorni sempre più stupefacenti – dei nuovi soci cinesi, dall’altro la riqualificazione di San Siro, con entrambe le squadre che resterebbero nella Scala del Calcio, uno degli stadi più affascinanti al mondo.

Timidi ma importanti segnali del sistema calcistico italiano di uscire dal tunnel in cui è purtroppo imprigionato.

Andrea Codega