La leggenda di Mary Shaw e le sue bambole

Eccoci amici e amiche del paranormale, pronti a raccontarvi una nuova spaventosa leggenda. Nel 2007 uscì nelle sale cinematografiche il film “Dead Silence”, un film che si basava su una vecchia storia di fantasmi che si raccontava in tutto il nord degli Stati Uniti ad inizio del 1900. Nel film viene pronunciata una filastrocca: “Attenti a Mary Shaw dagli occhi pazzi! Non aveva figli, ma solo pupazzi! E se per caso nei vostri sogni appare,
non dovete mai, mai gridare!”. Ovviamente nel film si tratta di una storia inventata ambientata in una cittadina chiamata Ravens Fair.

Eppure, qualcuno racconta che in un piccolo centro abitato Hood River, Oregon, sia accaduto qualcosa di simile alla storia narrata nel film. Si racconta, infatti, che negli anni ’30 Mary Shaw e suo marito andarono in rovina. L’uomo era specializzato nella realizzazione di bambole e marionette. Mary li utilizzava per i suoi spettacoli che metteva in scena di città in città. Avevano un lavoro tutto sommato redditizio e colmarono la sfortuna di non poter avere figli con delle bellissime marionette, talmente realistiche da sembrare bambini veri. Mary le chiamava “i suoi bambini”.

Un giorno accadde che un gruppo di balordi appiccarono un incendio  e distrussero tutto ciò che la coppia aveva per guadagnarsi da vivere. Il marito in preda alla depressione si suicidò. La donna rimasta sola cercò di guadagnarsi da vivere come meglio poteva. La donna riprese a fare spettacoli su palchi improvvisati per strada. Il suo talento la portò ad esibirsi anche in un auditorium. Inoltre, riuscì a sviluppare anche la tecnica del ventriloquo.

Nel 1941, durante un suo spettacolo, un ragazzo tra il pubblico di nome Michael Ashen, si alzò ed insultò pesantemente Mary, accusandola di frode e di essere incapace di far divertire con i suoi manichini. Tra il pubblico vi erano anche persone importanti, poiché la donna aveva in ballo un contratto per un tour negli gli Stati Uniti. Quel ragazzo, però, frantumò i sogni della donna. Il pubblico cominciò a deriderla così come gli abitanti del posto. Un mese dopo il ragazzo venne trovato morto con diverse pugnalate in riva al lago. Della morte venne accusata Mary. Un gruppo di uomini, composto da membri della famiglia e alcuni locali, sfondarono la porta della casa di Mary durante la notte e la trascinarono in piazza accusandola di omicidio.

La donna gridò la sua innocenza. Uno dei parenti del ragazzo ucciso estrasse un coltello e le tagliò la lingua come punizione per quella bugia. La donna venne lasciata a terra e dopo alcuni giorni di sofferenza morì per una grave infezione. Mary lasciò nel testamento precise indicazioni: le bambole dovevano essere sepolte insieme a lei e lei stessa doveva essere vestita come una bambola. Inoltre, chiedeva che ai piedi e alle mani fossero legate delle corde per farla assomigliare ad una marionetta. Nessuno dei due voleri della donna fu eseguito. Le bambole furono trafugate dagli abitanti che le vendettero per soldi e il notaio si rifiutò di ridicolizzare la salma trasformandola in una marionetta.

Alcuni giorni dopo che Mary fu sepolta cominciarono una serie di uccisioni. Ogni persona che era coinvolta nel suo omicidio o nel furto delle sue bambole disse che durante la notte veniva visitata da una delle bambole di Mary. Gli abitanti arrivarono a convincersi di aver scatenato una maledizione talmente forte da non aver scampo. Nel giro di quattro mesi 4 degli abitanti che portarono la donna in piazza furono trovati morti con la lingua strappata dalla bocca. Si narra che il fantasma della donna fece visita alle mogli e ai figli di quegli uomini, prevedendo per loro sciagure e morti violente. Col passare degli anni anche i figli dei figli dissero di aver visto almeno una volta una marionetta apparire nella loro casa o il fantasma di una donna dallo sguardo truce.

Ancora oggi molti abitanti del posto credono che pronunciare il nome di Mary Shaw possa attirare la maledizione su di essi e sulla loro famiglia.

redazione