La bambina che sorride

Ad un certo punto sentii un veloce rumore di passi dietro di me, come di qualcuno che mi stesse correndo incontro. Mi voltai intimorito e vidi una bambina a pochi metri da me con delle grosse pupille bianche che mi sorrideva.

Feci qualche passo per allontanarmi da lei continuando a guardarla negli occhi, dopodiché, notando che rimaneva ferma a guardarmi, mi voltai proseguendo un po’ turbato per il mio cammino. Immediatamente sentii nuovamente la bambina correre verso di me e subito mi girai di nuovo trovandomela davanti con la stessa invariata espressione. Spaventato iniziai a indietreggiare fino ad arrivare alla strada sulla quale si affacciava il vicolo, nonché casa mia poco più in là.

Distolsi lo sguardo da quello della bambina e cominciai a correre verso la porta d’ingresso del condominio, sentendo immediatamente la rapida corsa dei piedi scalzi starmi dietro, facendosi sempre più vicina. Continuai a correre e notai la distanza dall’ombra della bambina ridursi sempre di più. Giunto alla porta d’entrata mi voltai immediatamente e nuovamente trovai la creatura di fronte a me, immobile, sorridente. Cercai le chiavi in tasca e le infilai nella serratura senza smettere di fissarla, fino a chiudere la porta, cosa che interruppe inevitabilmente lo sguardo. Iniziai silenziosamente a salire le scale, ma sentii un rumore di unghie all’entrata, come se la bambina stesse cercando di entrare grattandola, al fine di crearsi un passaggio.

la bambina fantasma

Cominciai dunque a correre facendo due gradini alla volta fino a trovarmi davanti alla porta di casa mia, al terzo piano. Con le chiavi già in mano, mi appropinquai ad infilarle nella serratura quando sentii i rapidi passi dell’essere sulle scale, sempre più forti. Iniziai a girare la chiave mentre la bambina continuava a correre sui gradini per raggiungermi, dopodiché la porta si aprì e tentai di estrarre la chiave dalla toppa, ma questa cadde a terra.

La creatura aveva ormai raggiunto il secondo piano, dunque, preso dall’angoscia, calciai in casa le chiavi ed entrai di corsa, chiudendomi la porta alla spalle mentre l’essere arrivava al terzo piano lanciandosi su di me. Chiusi a chiave e accatastai tutte le sedie che avevo in casa davanti all’uscio, per poi nascondermi dietro la porta di camera mia con un coltello in mano in modo da poterla vedere non appena sarebbe entrata nella stanza, riuscendo a ferirla ed avendo così il tempo di scappare. Rimasi in silenzio con il coltello alzato pronto ad usarlo, ma dopo qualche minuto mi resi conto di non sentire alcun rumore. Decisi ancora di non muovermi e di restare nel mio nascondiglio, nel caso in cui non l’avessi semplicemente sentita entrare.

Passarono altri minuti e solo allora presi coraggio ed uscii allo scoperto impugnando saldamente il coltello ed avanzando con cautela per la casa fino ad arrivare davanti all’ingresso, dove impallidii trovando un grosso buco nel legno della porta, circondato dal sangue proveniente dalle dita della bambina, e le sedie spostate in modo da creare un evidente passaggio. La creatura era dentro casa mia ed io non sapevo dove fosse. Fui tentato di uscire dall’ingresso di casa e scappare, ma mi resi conto che se avessi riaperto la porta, essendo questa stata chiusa a chiave, avrei fatto troppo rumore e l’essere mi avrebbe sentito e raggiunto immediatamente. Dunque alzai il coltello pronto a farne uso e decisi di tentare di tornare nel mio nascondiglio, dovendo attraversare solo un piccolo corridoio per raggiungerlo.

Con piccoli e silenziosi passi avanzai verso la porta di camera mia guardandomi terrorizzato intorno, ma senza scorgere alcuna traccia di movimento. Arrivai salvo e tremante dietro l’entrata della stanza, mettendomi nuovamente in guardia immobile. Ad un certo punto però con la coda dell’occhio notai qualcosa sulla porta e girai la testa per capire cosa fosse, ma, non riuscendo a distinguerla, fui costretto a prendere con una mano, senza guardare, il cellulare, cercando di accendere la torcia. Quando riuscii a fare ciò, puntai esitando la luce contro il legno davanti a me e rimasi inorridito nel vedere delle lettere scritte con le unghie, sporche di sangue rosso scuro, che recitavano le parole “Ti vedo”. Non osai compiere alcun tipo di movimento, restando immerso nel raccapricciante silenzio della casa.

Qualche secondo dopo una goccia di sangue cadde sulla mia mano ed io la fissai senza battere le palpebre, per poi iniziare a spostare la torcia verso l’alto illuminando delle dita che si tenevano alla cima della porta, con le unghie distrutte e sanguinanti. Non feci in tempo ad alzare ulteriormente la luce che le mani si ritrassero e la creatura sembrò scomparire. Continuai ad indugiare nel compiere qualunque tipo di movimento, non sapendo effettivamente cosa fare. Provai a sporgermi dalla porta per cercare di intravedere la figura e capire dove fosse andata, ma sentii subito ansimare dietro di me, dopodiché delle dita sporche di sangue mi agguantarono voltandomi e puntando il mio sguardo su due occhi bianchi ed un enorme sorriso.

Sono fermo nel vicolo aspettando che qualcuno passi. Voglio che questo demone passi in un altro corpo, così che il mio possa riposare in pace. Arriva un uomo, dopo giorni di attesa. Inizio a corrergli incontro, si volta, mi fermo, sorrido. È divertente vedere come stia imparando le regole del gioco, senza però sapere di non poter vincere. Deve provare paura e dolore proprio come li ho provati io. Ed è quello che succederà.

demone bambina fantasma

@Simone Chesi