Italia-Spagna, ci siamo: conosciamo le Furie Rosse di Luis Enrique

Avanti un’altra, ancora di rosso: è la volta di Italia-Spagna! Il cammino degli azzurri ad Euro 2020 inizia a farsi ad alta tensione e, dopo aver domato la fastidiosissima Austria e soprattutto il Belgio di Lukaku, adesso tocca alla Furie Rosse, allenate dall’ex Roma Luis Enrique.

Italia-Spagna, un classico dei grandi tornei

Generazione dopo generazione, Mondiale o Europeo che sia, è sempre Italia-Spagna. Un duello che vedrà coinvolti due grandi ex calciatori quali sono Mancini e Luis Enrique. Proprio il tecnico ex Barça fu protagonista (suo malgrado) di un match contro l’Italia nel Mondiale di USA ’94: parliamo della prima volta in cui venne utilizzata la prova TV per una partita di calcio, ovvero la famosa gomitata di Tassotti verso il centrocampista spagnolo. Un gesto che, dopo essere stato analizzato, castigherà per otto turni l’ex terzino azzurro.

Luis Enrique-Tassotti USA ’94/ Tio.ch

Come detto Italia-Spagna è un rituale, tanto che questo sarà il quarto torneo continentale consecutivo in cui si vedrà la sfida tra loro durante la fase ad eliminazione diretta. Tra i ricordi recenti però, da segnare in rosso è il 2017, Spagna-Italia al Bernabeu. Parliamo dell’Italia di Ventura, che fu letteralmente massacrata in quello che poi scopriremo essere l’antipasto della clamorosa eliminazione dalla fase finale del Mondiale di Russia 2018. Da allora siamo cambiati molto sotto tutti gli aspetti.

La Spagna invece, dopo un ciclo di successi costruito su Xavi e Iniesta, era già all’alba di un nuovo tentativo di ricostruzione. Un processo che, considerati i risultati in questo torneo, possiamo dire sia a buon punto adesso, ma che dovrebbe avere il suo apice nel prossimo Mondiale di Qatar 2022. Dunque, quelle che si affronteranno tra poche ore saranno due squadre diverse rispetto all’ultimo precedente. Il nostro filo conduttore a quella sfida è la coppia Bonucci-Chiellini, per la Spagna invece è assolutamente Sergio Busquets il collante tra la nuova e la vecchia guardia.

Dove può far male la Spagna?

Partiamo proprio da Busquets, non uno a caso. Comunque vada per loro, il regista del Barcellona sarà uno dei simboli di questa Spagna ad Euro 2020. Travolto dal Covid-19 alla vigilia del torneo, la Spagna con o senza di lui ha dimostrato di essere totalmente diversa. Una volta recuperato Busquets, la squadra ha salvato un girone che si era fatto complicato. Sarà inevitabile una marcatura stretta per tentare di contenere le idee del catalano, faro del centrocampo spagnolo. Più facile che a dirsi che a farsi ovviamente.

Spagna Euro 2020- Sportmediaset

La Spagna vista ad Euro 2020 non è una squadra micidiale ma ha una forte identità, sai come gioca. Molto probabilmente sarà una partita in cui il nodo da sciogliere si vedrà a centrocampo.

Esattamente come noi, la Spagna è una squadra che ama tenere il pallone tra i piedi, sfruttando tutta la qualità di Busquets e Pedri tra gli altri (possesso palla record). Un possesso nauseante quello spagnolo visto fino ad oggi, che potrebbe innervosirci non essendo abituati a tenere poco il pallone, cosa che potrebbe accadere questa volta.

Un classico dello stile spagnolo questa Nazionale, che ha poi come obiettivo quello di tagliare il campo e arrivare dagli esterni, oltre che sfruttare la profondità data da Alvaro Morata. Proprio gli esterni, che abbiamo sofferto molto contro il Belgio (prestazione pazzesca di Doku), potrebbero darci qualche problema anche adesso a causa di Ferran Torres, tra i migliori a disposizione di Luis Enrique. Dal lato opposto sarà out Sarabia, al suo posto vedremo Dani Olmo. Sarà un gran lavoro contenerli per Di Lorenzo (favorito su Florenzi) ed Emerson Palmieri, sotto i riflettori dopo l’infortunio di Spinazzola.

La squadra spagnola poi segna moltissimo e lo fa un po’ in tutti i modi. In patria molto criticato Morata, ma il ct continuerà a dargli fiducia e Alvaro ha sempre risposto bene, segnando anche il gol decisivo contro la Croazia. Attenzione a non sottovalutarlo. Una Spagna che segna tanto ma subisce anche abbastanza, quindi dovremmo essere bravi a verticalizzare il più rapidamente possibile, sfruttando qualche disattenzione che potrebbe arrivare da due buoni centrali come Pau Torres e Laporte, neanche lontanamente vicini al livello dei nostri.

In quest’ottica, Federico Chiesa titolare al posto di Berardi potrebbe ancora una volta rivelarsi una mossa corretta, perchè la loro è una difesa che ha bucato più volte e può soffrire gli strappi di Chiesa più di altri.

Chiesa Italia-Austria/ Getty

Per andare a trovare una tra Danimarca e Inghilterra a Wembley dovremmo essere noi stessi, soprattutto nell’atteggiamento sarà importante essere quelli visti fino ad oggi. Serve fare il nostro, sapendo di poter andare incontro ad una partita anomala. Sulla carta potrebbe essere una sfida totalmente diversa da Belgio-Italia, perchè gli avversari sono molto più simili a noi rispetto alla squadra belga. Oltretutto, hanno la qualità per provare a tenere il pallone sui ritmi delle scorse partite, possono in parte farlo anche contro l’Italia. Bisogna essere bravi nei dettagli, sbagliare una percentuale bassissima di passaggi e provare a contenere il loro possesso. Il Belgio è superiore alla Spagna, ma questa che affrontiamo adesso è una squadra insidiosa, che non mollerà mai.

Serve attenzione, non abbiamo nulla di meno, anzi. Dopo molti anni, gli azzurri arrivano a questa sfida da squadra favorita e senza dover temere nessuno sotto ogni aspetto. La rosa, il gioco, l’entusiasmo che abbiamo noi ci fanno respirare un’atmosfera che non deve illuderci ma che, aldilà di come andrà poi a finire l’Europeo, questa Nazionale sta dimostrando di meritare. Stiamo tornando ad essere Italia.

Forte, unita e senza paura: avanti Azzurri!

PROBABILI FORMAZIONI ITALIA-SPAGNA:

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne. C.t. Mancini
SPAGNA (4-3-3): Unai Simón; Azpilicueta, Pau Torres, Laporte, Alba; Koke, Busquets, Pedri; Olmo, Morata, Ferran Torres. C.t. Luis Enrique

Marco Cavallaro