Intervista a Fabio Garante: “About me è il mio primo album strumentale”

Dietro ogni grande cantante, di solito, ci sono altrettanto bravi e talentuosi musicisti che hanno suonato nell’album o hanno partecipato ai tour come Fabio Garante. Classe ’87, chitarrista sin dentro le viscere, con una spigliata passione per la musica che alimenta quotidianamente con studio e dedizione, Fabio Garante oggi vanta un curriculum pieno di collaborazioni importanti e di soddisfazioni personali. A gennaio 2017 è anche uscito il suo primo progetto discografico da solista: “About me” nel quale Fabio Garante esprime il meglio della sua passione per la musica e della sua ispirazione. Dell’album e di molto altro ci ha raccontato in questa intervista…

Fabio e la chitarra, un’amicizia lunga una vita. Quando è nato questo amore e come hai imparato a suonarla?

Ciao! Intanto grazie: è un piacere fare questa intervista 🙂

L’amore per la chitarra è nato quando avevo circa 12 anni secondo me, da quando ho scoperto i Queen, poi i Guns N’ Roses, Van Halen, Aerosmith e gli AC/DC. Seguivo una cover band dove cantava mia sorella e ho scoperto i Queen poi piano piano mi sono documentato e ho cominciato a conoscere anche altre band fino ad innamorarmi di Slash (Guns N’ Roses). Lì è nato l’amore per la musica, ma già guardavo i chitarristi con un occhio diverso e poi più avanti l’amore per la chitarra.

Quando hai capito che della tua passione per la chitarra ne avresti fatto un lavoro?

In realtà l’ho capito quasi subito. Se decido di fare una cosa non la faccio tanto per fare, ma la faccio con grandi obbiettivi e sono testardo. Quindi, se decido non mi ferma nessuno.

Comunque, l’ho capito – già studiavo davvero tanto e tuttora lo faccio ovviamente – quando mi preparai per l’esame di ammissione al conservatorio e mi presero. Da lì, anche se è stata molto dura, non ho più avuto dubbi. Poi vari ingaggi con ad esempio Bobby Solo, Gianni Drudi ecc. e varie scuole dove insegno o ho insegnato e piano piano eccomi qui.

Qual è il primo pezzo che hai suonato? Ti ricordi la tua prima esibizione?

Il primo pezzo che ho suonato non lo ricordo sinceramente, ma i primi accordi li feci in chiesa con le canzoni di chiesa (so che vedendomi sembra impossibile). Il primo pezzo, invece, che feci sentire a mio padre fu “Wish you were here” dei Pink Floyd credo. La mia prima esibizione che ricordo fu con una cover band rock nel mio paese direi.

Il tuo percorso musicale è costellato da numerose collaborazioni musicali. Ce n’è una in particolare a cui sei legato e perchè?

Beh, sono legato un po’ a tutte le collaborazioni: mi hanno fatto crescere e sono parte del mio percorso. In particolare, sono legato alla collaborazione con Gianni Drudi che porto avanti tuttora sia live che in studio. Lo ritengo un ottimo musicista e una persona incredibile anche dal lato umano. Oltre che una collaborazione artistica, è nata una vera e propria amicizia sia con lui che con la band. Siamo stati e saremo parecchio in giro per l’Italia e con lui il divertimento e la professionalità sono assicurati.

“About me” è il tuo disco da solista. Dove è nata l’idea del progetto discografico e perchè hai scelto questo titolo?

L’idea è nata dal fatto che ho sempre registrato per altri e spesso mi sono ritrovato ad avere idee, riff, giri di accordi che registravo giusto per tenerle lì. Da tutte queste idee ho deciso di registrare un disco strumentale, un disco che parlasse di me e della mia chitarra. Il fatto che sia strumentale porta ognuno di noi a crearsi la sua storia e questo mi piace molto. In definitiva, ho assemblato tantissime idee che avevo in un disco. Inoltre, sento la necessita artistica di esprimermi anche in progetti solisti.

Il tuo è un album strettamente strumentale, come definiresti il tuo sound?

Sì esatto! Beh è difficile definirlo. Facendolo di lavoro sono abbastanza eclettico e mi trovo a suonare stili diversi in situazione diverse, dal jazz al Metal. Questo ha fatto sì che questo disco fosse proprio frutto delle mie varie esperienze infatti e un misto di stili va dalle ballad, al funky, al Metal, al blues, al rock al pop ecc.; insomma un po’ di tutto. Credo che fossilizzarmi su un genere solo mi annoierebbe e frenerebbe l’ispirazione. Ogni giorno ho idee che registro anche mentre sono in giro e non per forza sono di un genere o di un altro; dipende dal momento e dall’ispirazione. In generale, comunque, forse sono un chitarrista più verso il rock, hard rock anche se mi adatto a tutto un po’ per necessità, un po’ per piacere visto che adoro tutta la musica.

Cosa hai in programma per questo 2018?

Sono sempre attivissimo e pieno di idee. Il tempo non è mai abbastanza. In generale, nel 2018 porterò avanti tutti i miei progetti quindi concerti in promozione al mio disco e concerti con varie cover band oltre che il tour 2018 con Drudi. In più collaborerò in studio come sempre con altri artisti e ho già cominciato (non abbiate fretta il tempo è pochissimo) a registrare il mio nuovo album! In più ovviamente porto avanti anche il mio lato didattico in tutte le scuole e a tutti gli allievi ai quali insegno.

Seguitemi: www.fabiogarante.net

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Sandy Sciuto