Intervista esclusiva a ScuolaZoo: ecco il backstage della realtà più amata dalla gen Z

“Siamo la voce e il megafono delle nuove generazioni”: è così che si presenta ScuolaZoo sui social, blog e progetto nato nel 2007 da un’idea di Paolo De Nadai e Francesco Fusetti diventato famoso tra le nuove generazioni. Cambiare il mondo della scuola e riuscire ad aiutare i giovani a far uscire la propria voce: sono questi gli elementi che hanno sempre distinto ScuolaZoo proprio tra i giovanissimi.

E, ad oggi, rimane uno dei punti di riferimento della generazione Z grazie la divulgazione di tantissimi contenuti sui social, diventando una vera e propria digital company e persino un tour operator pronto a far divertire i ragazzi dopo un anno passato sui banchi di scuola.

E proprio a ridosso dei temutissimi esami di maturità, Vladimir Carboni, Content & Strategy Lead di ScuolaZoo, ci racconta tutto mondo di ScuolaZoo qui su Social Up.

Curiosi? Venite con noi.

Ciao Vladimir! Come e perché nasce ScuolaZoo?

Ciao Social Up! ScuolaZoo nasce nel 2007 come blog e diventa virale quando Paolo De Nadai (fondatore di ScuolaZoo, OneDay Group e WeRoad) condivide la foto di un professore che si addormenta durante il suo esame di maturità. La fotografia passa ai media, e il blog ScuolaZoo diviene riferimento per tutti gli studenti italiani che vogliono condividere idee, pensieri, esperienze e denunciare criticità dei loro istituti.

Ad oggi, quale pensi sia l’obiettivo principale di ScuolaZoo?

Ad oggi, ma anche ieri e domani, l’obiettivo di ScuolaZoo è quello di ispirare, informare, supportare e far divertire le nuove generazioni.

Cerchiamo di raggiungere questo obiettivo in tanti modi: sui nostri canali social, dove ci seguono oltre 5 milioni di ragazze e ragazzi, c’è un mix di contenuti: facciamo informazione a volte anche con partner prestigiosi come SkyTG24 o il Corriere della Sera, ma produciamo anche contenuti di puro entertainment; altre volte, invece, diamo supporto agli studenti su temi come l’orientamento, l’educazione sessuale, il supporto psicologico e tanto altro. Migliorare la vita di ragazze e ragazzi è un obiettivo che accomuna tutte le nostre unit: il tour operator, la unit eventi, il progetto “Ehi ScuolaZoo”, quello dei Rappresentanti d’Istituto ScuolaZoo, che ha l’obiettivo di migliorare la scuola dal basso favorendo il dialogo fra professori e studenti. E poi ci sono gli staff, ovvero coloro che rendono possibile ogni nostro evento: loro lavorano a contatto con i ragazzi e sanno fare davvero la differenza. 

Come si è strutturata negli anni l’azienda?

ScuolaZoo negli ultimi anni ha fatto dei passi da gigante da tutti i punti di vista (come anche tutto il gruppo OneDay di cui facciamo parte). Siamo passati dal vecchio ufficio, “il C32” dove avevamo qualche scrivania, al C30 dove ScuolaZoo ha un intero piano in cui lavorare in un building di 4100 metri quadri! Sono arrivati professionisti “senior” e giovani davvero talentuosi che, grazie ad una politica aziendale ovviamente apertissima alle nuove generazioni, hanno ruoli importanti e decisivi: io, per esempio, ho 22 anni e mi ritrovo a fare il Content & Strategy Lead ovvero a gestire un team e la direzione contenutistica su tutti i nostri canali che contano in totale +7 milioni di followers.

Raccontaci qualche retroscena di ScuolaZoo: in quanti siete nel vostro team?

Io coordino il Team Content, che in questo momento è composto da 12 professionisti. Una squadra molto dinamica, creativa e soprattutto stimolante. Un piccolo retroscena? I contenuti che escono sui nostri canali rappresentano solo il 30% dei contenuti prodotti dal team editoriale: infatti tanti non vengono pubblicati perché cringe, tanti perché un po’ too much e per tanti altri perché… è un mistero! Ma chissà, magari un giorno declassificheremo tutti questi contenuti e ci faremo un libro.

Quali pensi siano le difficoltà maggiori nel portare avanti e voler veder crescere un progetto del genere?

I social cambiano molto velocemente: bisogna essere bravi e tempestivi nel seguire le wave, il linguaggio, i cambiamenti delle piattaforme più conosciute e l’arrivo di quelle nuove. TikTok, per esempio, è esploso nell’ultimo anno, ma noi ci siamo fatti trovare pronti: oggi abbiamo un canale seguito da 800k follower, che fa 2 milioni di views in media a settimana. Di certo, il rischio di diventare cringe e normie è sempre dietro l’angolo, ed è quello che cerchiamo di evitare per essere sempre un punto di riferimento positivo e credibile per tutti gli studenti.

Puntare tutto sui giovani: quali consigli daresti ai giovani che puntano a sviluppare una propria idea di business?

La sigla che cerco di ricordarmi ogni volta che penso a “come poter sviluppare una propria idea di business” è CNWH: Costanza, Network, Work Hard.

Costanza perché è facile, soprattutto nei primi periodi, mollare tutto perché non si hanno risultati concreti o ci si trova davanti a dei muri; Network perché soprattutto all’inizio, ma poi anche dopo, è molto importante conoscere persone che possono aiutarti a realizzare la tua idea, non solo con finanziamenti, ma anche con forza lavoro o altri contatti; Work Hard perché se ci credi devi dare tutto te stesso e lavorare sodo.

Voi siete un vero punto di riferimento per la Gen Z: quanto può essere sfidante rivolgersi e creare contenuti e attività in grado di supportare un’intera generazione? Soprattutto dopo anni di pandemia…

Penso sia una delle sfide più belle del nostro lavoro. Spingere la nostra mente e la nostra creatività a tal punto da capire in anticipo quali potranno essere i bisogni o i trend che monopolizzeranno le settimane a venire.

Noi possiamo anche definirci fortunati: siamo un team giovane, composto prevalentemente da GenZ e questo fa moltissimo. Ma in realtà la nostra punta di diamante è il dare molta importanza alle attività di community management, per riuscire realmente ad ascoltare i ragazzi, i loro sentimenti, i loro problemi e così via.

Piccola precisazione: in ScuolaZoo il community management non è “solo rispondere commenti o messaggi”, ma creare un vero e proprio dialogo con la community. Un dialogo che poi è la base di tutti i nostri ragionamenti di business, di contenuto e così via.

Un esempio di progetto uscito da questo ascolto della community è “Ehi ScuolaZoo”, una piattaforma in cui è possibile trovare il supporto di cui hai bisogno, in qualsiasi ambito.

Parliamo di obiettivi: quali saranno i prossimi passi?

Quest’anno è un anno abbastanza storico per SZ: abbiamo 15mila partecipanti ai nostri viaggi estivi, un record di interazioni sui principali social, release del progetto EHI ScuolaZoo, un numero spaventoso di merchandising e annuari prodotti per le scuole, e un nuovo modo di approcciare il contenuto: non siamo solo compagno di banco ma proprio degli amici con cui i ragazzi si possono confidare e con cui parlano di tutto. Di scuola, musica, sport, sostenibilità e così via. Il prossimo obiettivo è sicuramente quello di alzare l’asticella ed essere sempre più innovativi e irriverenti.

Valentina Brini