Intervista ad Ophelia Lia: in “Vado giù” canta l’eterna lotta tra testa e cuore

In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Vado giù” abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la giovane artista Ophelia Lia. Cantautrice di Mongrado, in provincia di Biella, Ophelia in questo brano si apre al pubblico e racconta l’esperienza autobiografica di un amore tanto potente quanto deleterio: una di quelle storie che ti trascinano verso il baratro, da cui però con il tempo si può risalire. “Vado giù” è il modo per affrontare un malessere diventato ormai insostenibile, una sorta di rinascita dell’artista che oggi finalmente libera da quella situazione, si ama e si rispetta. Un percorso lungo e difficile esorcizzato con la musica. La sua è una voce assolutamente unica nel suo genere, in grado di emozionare fin dal primo ascolto. Scopriamo dunque insieme qualcosa di più su questa giovane cantautrice.

Quando nasce il tuo amore per la musica?

La musica è sempre stata un grande amore, fin da piccolissima, grazie alla passione dei miei genitori per il cantautorato italiano. Nonostante ciò, l’idea di poterla “fare” è arrivata tardi, più o meno a 16 anni, dopo un incidente che non mi ha più permesso di poter continuare la danza classica, che praticavo da 12 anni. A quel punto, completamente spaesata e privata della mia passione, fino a quel momento, più grande, ho iniziato a prendere qualche lezione di canto, per gioco, e da lì è iniziato tutto.

Chi è il tuo modello nel panorama musicale odierno?

Ammiro molto cantautori come Brunori Sas, Venerus, Joan Thiele, ma anche pilastri della musica italiana che continuano a sorprenderci, tipo Samuel dei Subsonica, Neffa, Fabri Fibra. 

“Vado giù” è il tuo ultimo singolo in cui racconti l’esperienza biografica di essere travolti da un amore che ti fa sprofondare. Come si affronta la situazione di dissidio che una relazione del genere porta con sé?

Penso si debba affrontare come ogni situazione della vita: riconoscendo i propri limiti, accettando la sofferenza come un’emozione attraverso cui si deve passare e cercando di trarne un insegnamento. 

Ti sei pentita di esserti lasciata trascinare in un sentimento così grande che alla fine si è rivelato poco sano?

Assolutamente no. È stato forse l’amore più profondo che io abbia mai provato, incondizionato, dal quale ho imparato tantissimo. 

Oggi sei innamorata?

Penso che tutto ciò che ho vissuto mi abbia portata ad innamorarmi di me stessa per la prima volta, per davvero. Quindi si, sono profondamente innamorata. 

Quali progetti musicali ci sono nel tuo cassetto dei sogni?

Prima di tutto, i live, che sono la cosa che mi manca di più e anche quella che mi riesce meglio. Poi mi piacerebbe far uscire un EP o un disco e magari includerci qualche featuring con uno degli artisti che più ammiro.

Eleonora Corso