Il manuale del Turista (Quasi) Perfetto

Mandrie al pascolo come greggi senza pastore, fotografi ossessivo-compulsivi, inventori di ricostruzioni storiche improbabili, impazienti campioni di slalom  alla fila per il museo…  Sono loro: i Turisti. Sembra che tutti provengano da un mondo parallelo, cresciuti a pane selfie-stick, indottrinati fin dalla nascita alla ricerca del souvenir perfetto.

Il Turista si mostra in pubblico come un tipo high-tech, accessoriato dalla punta della GoPro in poi; ha anche stile… A modo suo. I più aitanti giovanotti prediligono i tessuti tecnici e le scarpe da trekking (che vanno sempre bene, non si sa mai ci scappi una gita fuori porta anche in mezzo al deserto), mentre i più esperti rimangono fedeli al sandalo con calzino, un evergreen per tutte le stagioni, a vantaggio del bagaglio a mano leggero tanto amato dalle compagnie aeree low cost. Del resto, questi alieni sono ormai il pane quotidiano di tutte le località turistiche perché viaggiare, si sa, è meraviglioso: a chi più, a chi meno, è un’attività che piace a tutti.

Voli low cost, agenzia on line, ferie pagate per i lavoratori dipendenti, vie di comunicazioni efficienti e una buona strategia di destination marketing sono solo alcuni dei fattori che hanno portato il il turismo ad essere uno dei settori più incisivi sul PIL dei paesi di quasi tutto il mondo. Il risultato? Viaggiare è diventata un’attività per quasi tutti i portafogli, portando maree di visitatori di ogni origine, cultura ed usanza nei luoghi più disparati.

Si può dunque dedurre che tutti noi siamo stati, siamo e saremo parte dei “Turisti”.

Come affrontare il salto di qualità da Turista a Viaggiatore? La risposta è qui di seguito: il Manuale del Turista (quasi) perfetto.

  • Sapere aude

Prima di recarvi in una località in cui non siete mai stati, è fondamentale informarsi: con questo termine si intende non solo capire come arrivarci, gli spostamenti, le distanze, ma anche e soprattutto scoprire quali sono i punti d’attrazione turistica che non potete perdervi, per poi scoprire quali possano essere quelli più interessanti per i vostri gusti. Il turista perfetto non è colui che vuole vedere tutto, ma colui che sa scegliere in modo intelligente a seconda della durata del viaggio e dalle vostre priorità; perché andare a vedere un museo di arte contemporanea solo perché è un attrazione famosa della vostra meta, se in questi ambienti vi sentite come degli adulti che guardano i lavoretti della scuola  materna? Domandarvi se la visita che andrete a fare vi arricchirà in qualche modo è una buona strategia di scelta, purché siate sinceri con voi stessi e con chi viaggia con voi. Il Turista (Quasi) Perfetto è colui che organizza il suo viaggio in modo tale da tornare a casa soddisfatto, senza rimorsi ne rimpianti.

  •  Non solo guide

Anche la migliore delle guide turistiche che troverete in circolazione vi darà una visione parzialmente soggettiva dei luoghi descritti, semplicemente perché ognuno di noi vive l’esperienza del viaggio in modo strettamente personale. E’ facile che non abbiate un buon ricordo di una città se nel momento in cui l’avete visitata stavate trascorrendo un periodo difficile, se avevate litigato con qualcuno durante il viaggio o anche semplicemente se siete stati sfortunati con il meteo. Le guide sono uno strumento utilissimo, ricco di nozioni e di informazioni tecniche quali la valuta, la presa delle spine, le usanze culinarie, ma vi daranno molte opinioni “velate” che vi influenzeranno inevitabilmente; quindi, anche se il sito che vi interessa non è tra i più quotati dalla vostra guida, andateci lo stesso potreste avere qualche bella sorpresa!

  • Serendipitytrovate quello che non cercate.

Spesso si è talmente presi dalla foga di arrivare alla propria destinazione che  ci si dimentica di osservare cosa ci circonda; spegnete il navigatore sul cellulare e mettete via la cartina della città, limitatevi ad alzare gli occhi da terra e lasciatevi guidare dall’istinto. Vi potrà sembrare una perdita di tempo, ma vi renderete conto che il tragitto nasconde molte sorprese. Quel piccolo scorcio sulla stradina laterale, l’artista di strada che vi ha emozionati con quello strano strumento, un buffo signore dall’abbigliamento folkloristico, quel romantico tramonto nascosto tra la vegetazione… Nulla di tutto ciò è suggerito da tripadvisor, ma forse rappresenteranno gli attimi che vi emozioneranno più di quel che ha compiuto quel famoso monumento che è tanto consigliato vedere.

  • Fotografie per rievocare emozioni vissute

Le fotografie sono attimi catturati dal viaggio che rimarranno per sempre e per questo le adoriamo. Ci fanno pensare e sperare che l’immagine intrappolata nella fotocamera sia un modo per mantenere il ricordo e prolungarne la durata per sempre.
Tuttavia spesso siamo così presi dalla foga di far foto per  condividerla sui social network che dimentichiamo di goderci il momento nella sua totalità. Uno studio ha dimostrato che, prima di partire per una località sconosciuta, guardiamo molte immagini per farci un’idea di che cosa ci aspetta. I turisti, al ritorno, si sentiranno soddisfatti se riusciranno a fare le stesse foto delle immagini viste precedentemente, come a ribadire a sé stessi di aver visto dal vivo quegli stessi luoghi che prima desideravamo vedere da un depliànt o dal pc.

Sapori, odori, profumi, emozioni, la fotografia ha il potere di rievocare queste sensazioni, ma i ricordi più vividi sono quelli racchiusi nella memoria del nostro cuore. Impariamo ad ammirare un bel paesaggio respirando a pieni polmoni e catturando con lo sguardo ciò che più ci piace e ci emoziona. Se poi la foto non vi regalerà grandi soddisfazioni sui social, non sarà un dramma.

  • Calatevi nella parte

Cercare una buona pizza napoletana sulla cima dell’Himalaya è un esperimento inesorabilmente deludente, ma può essere sorprendentemente piacevole avvicinarsi alla cultura culinaria locale anche se potrebbe suscitare un certo scetticismo iniziale. Siate curiosi; assaggiate, annusate, osservate, parlate con qualche nativo per farvi dare un altro punto di vista rispetto al vostro prettamente turistico, scoprendo magari che il centro commerciale che vi trovate di fronte un tempo era la sua scuola elementare! Approfittate per imparare qualche parola di quella nuova lingua, osservate come si salutano, il loro tono di voce, i loro ritmi durante la giornata, l’abbigliamento. Non sarete degli antropologi, ma sarà divertente ed interessante osservare la routine della gente di culture e tradizioni diverse dalle vostre. Un buono e sano esercizio per una mente aperta e recettiva.

  • Lascialo come lo vorresti trovare

Probabilmente in una società civilizzata non sarebbe necessario ribadire al Turista (Quasi) Perfetto questa “regola” in quanto si presuppone che sia data per scontata. Ma non è così. Ha fatto scatenare bufere sul web fino ad arrivare alle più alte cariche dello Stato il caso recente della città di Venezia: sono state riprese persone a defecare e orinare nelle calli, altre a bivaccare in modo indecoroso in piazza San Marco, banchettare e cucinare sotto i portici, altre a tuffarsi nel famoso Canal Grande, noncuranti del fatto che oltre ad essere pericoloso per il gran traffico acqueo, i canali fanno anche lo scolo delle fogne e degli scarichi delle imbarcazioni. Il caso del capoluogo veneto, famoso per la sua unicità e la sua ineguagliabile bellezza, è particolarmente adatto per far riflettere sulla questione del rispetto per la località in cui si va in visita, ma è un caso tutt’altro che isolato.
Scrivere che il Turista (Quasi) Perfetto usa la toilette e non fa i suoi bisogni in giro come un San Bernardo o sottolineare che i rifiuti vanno gettati nella pattumiera, possibilmente facendo la differenziata, è un insulto all’intelligenza di chi sta leggendo. Tuttavia è naturale che una città, anche se non tra le più belle, se tenuta pulita e curata è ritenuta dal visitatore più piacevole rispetto ad un luogo ricco di meraviglie architettoniche ma sporca e degradata. Ebbene, anche voi Turisti (Quasi) Perfetti potete fare la differenza semplicemente usando l’educazione con cui vi aspettate di essere accolti nella vostra meta.

Viaggiare con la mente, il cuore e la valigia sempre aperti è il primo grande passo per diventare parte della categoria più ambita: il Viaggiatore (Im)Perfetto. Perché viaggiatori perfetti non esistono, esistono solo viaggiatori che hanno capito che il denaro speso in viaggi è l’unico che arricchisce invece di  impoverire.

E voi che viaggiatori siete? Raccontatecelo qui lasciando un commento!

Buon viaggio a tutti!

Lucrezia Vardanega