Gli anni d’oro della costiera romagnola

Di Chiara Conti  per Social Up!

Nei ricordi di chi ha vissuto gli anni d’oro della costiera romagnola ci sono sicuramente le immagini delle colonie; situate alla destra del Po di Goro, poi lungo le Valli di Comacchio, le pinete di Ravenna e Cervia fino alla Pianura Padana, e pietra miliare dello sviluppo economico e turistico, sin dai primi anni ’50 si riempiono di bagnanti e famiglie che vanno a trascorrervi le vacanze.

Sono questi anche gli anni in cui si cominciano a notare i primi accenni di emancipazione femminile e le balere ne sono l’esempio lampante: sale da ballo del passato, maliziose e galeotte, dove chi vi accede ha la possibilità di avvicinare l’altro sesso, in tempi in cui è severamente proibito avere contatti di qualsiasi tipo.

L’Emilia Romagna è la patria di questo genere di divertimento e bastano quattro assi di legno coperte da un telone ed una fisarmonica, e il gioco è fatto! Le giovani donne sono ovviamente sempre accompagnate dalle madri, che come cani da guardia stanno ben attente ai baci rubati o ai balli troppo ravvicinati.

Negli anni ’60 nascono le prime discoteche, ma le balere restano comunque al centro dell’animazione nelle feste paesane anche se l’orchestra, all’inizio composta da cantante e fisarmonica, viene sostituita dalla batteria, dalla chitarra elettrica e dal clarinetto o dal sax; i giovani, un po’ più smaliziati, ballano il twist e il cha cha cha mentre gli innamorati si scatenano al ritmo del “ballo della mattonella“.

Chi ha frequentato la “Riviera dei ricordi”, come viene chiamata oggi per lo stato di abbandono in cui versa, non può dimenticare il Paradiso di Gianni Fabbri, storica discoteca  situata a Brescia e nata nel 1956, poi venduta definitivamente nel 2001.

All’inizio night club per signori e grande balera, il Paradiso segna soprattutto gli anni ’80
e ’90; anni di fermento sociale, musicale e culturale che si esprimono nei club e nelle discoteche sulla Riviera, dando vita ad un modello turistico che ha fatto storia e a locali famosi quali il Cocoricò, il Prince, lo Slego, il Byblos.

Le discoteche sono luoghi in cui poter sperimentare, frequentati da personaggi famosi e da “illuminati”; si entra se ha il look giusto (completo e cravatta) e ovviamente l’età. Sono comunque sale da ballo diverse da quelle che frequentiamo ora: si entra dalle 21.00 fino a mezzanotte, non esiste il dj ma si esibiscono le band, e spesso sono i grandi artisti che animano le serate.

A Rimini e Milano marittima si moltiplicano in quegli anni i locali da ballo (Bahamas, Dolcevita e Barcelona) e cambiano radicalmente i costumi e il modo di divertirsi, ma soprattutto crollano i valori: il lusso e l’eleganza vengono sostituiti dalla voglia sfrenata di trasgressione.

Una trasgressione che si esplicita nella musica che rimbomba nelle casse, nel modo di vestire e nel rapportarsi con l’altro sesso.

redazione