Giornata mondiale dell’acqua, fonte di vita e diritto per tutti

L’acqua è un bene essenziale per l’uomo, senza della quale non ci sarebbe vita. L’acqua è un diritto di tutti, eppure viene negato ancora a troppi. Secondo i dati forniti dall’ONU, sono ancora oltre 663 milioni le persone sul Pianeta che vivono senza un approvvigionamento di acqua potabile vicino alla propria casa. Cifre impressionanti, soprattutto oggi che il mondo interno celebra la Giornata dell’Acqua.

La situazione si aggrava maggiormente in qui paesi sconvolti da guerre e crisi umanitarie: Nigeria, Sud Sudan, Somalia e Yemen sono soli alcuni dei Paesi senza accesso all’acqua potabile e a fonti idriche per il bestiame e l’agricoltura, assenza che ha generato la peggiore crisi alimentare dal secondo dopoguerra a oggi. Tuttavia, in molti casi l’acqua si trasforma in una vera e propria minaccia per l’umanità. Ogni anno, infatti, milioni di persone subiscono gli effetti estremi dei cambiamenti climatici: inondazioni, tifoni, tsunami, e ancora siccità e carestia. Ed in questi casi, la sfida più difficile per i soccorritori è quella di assicurare l’acqua potabile a partire dalle prime ore dell’emergenza umanitaria per dare soccorso alle popolazioni colpite, fornire cure e scongiurare epidemie.

Come sottolinea AGIRE,  il network di 9 ONG per la risposta all’emergenze, e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, gli eventi estremi legati al clima, come trombe d’aria, temporali, tempeste, cicloni, inondazioni e siccità, rappresentano quasi il 75 per cento di tutti i disastri, causano un enorme tributo di sofferenza, perdite di vite umane e danni economici. Per questo il monitoraggio, la prevenzione e la messa in sicurezza tempestiva della popolazione sono fondamentali ed essenziali. Di fronte alle macerie di case, scuole, strade, di fronte a muri di acqua, vento e fango, le ONG, le prime ad intervenire, si mobilitano immediatamente, costruendo campi e assicurando alla popolazione aiuti immediati e soccorsi, kit di potabilizzazione e igiene personale, acqua e beni di prima necessità. Come afferma Alessandra Fantuzi, Coordinatrice di AGIRE, Dobbiamo considerare la siccità, le inondazioni e le piogge estreme non come eventi casuali e imprevedibili, le emergenze umanitarie e le loro cause possono e devono essere prevenute, se non vogliamo che l’acqua invece che un diritto essenziale per tutti diventi la principale minaccia del nostro futuro“.

Quest’anno la Giornata mondiale dell’acqua è focalizzata sulle acque reflue e da ridurre, depurare e riutilizzare. Attualmente la maggior parte delle città dei paesi in via di sviluppo non dispongono di infrastrutture adeguate e risorse per affrontare gestione delle acque reflue in modo efficiente e sostenibile. A livello globale oltre l’80% delle acque reflue generate dalla società rifluisce nell’ecosistema senza essere trattato o riutilizzato, mentre 1,8 miliardi di persone usano una fonte di acqua potabile contaminata da feci, col rischio di contrarre colera, dissenteria, tifo e poliomielite. E’ per questo che ogni anno nel mondo muoiono 842 mila persone. E il futuro che si prospetta, secondo le stime, non è dei migliori: si prevede, infatti, che entro il 2050, quasi il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città, il 20% in più di oggi, quindi, sarà ancora più alto il rischio di utilizzare acqua contaminata. Ad aggravare la situazione, lo sviluppo industriale: secondo i dati, infatti, il consumo di acqua industriale è responsabile del 22% del consumo globale di acqua, cifra destinata ad aumentare nei prossimi 10-20 anni a causa della rapida industrializzazione dei Paesi in via di sviluppo.

L’acqua è un bene prezioso e una risorsa che non andrebbe mai sprecata: forse, dovremmo ricordarlo tutti i giorni e non solo oggi.

Catiuscia Polzella