Effetti del cannabidiolo (CBD) sul cervello

Si scrive cannabidiolo, si legge Cbd. Sta diventando sempre più noto, tuttavia ma molti ignorano gli effetti che ha sul cervello. Eppure, il Cbd è una delle cure più efficaci contro infiammazioni, stati d’ansia e dolori sia delle persone sia degli animali.

H2 Cannabidiolo, cos’è
Il cannabidiolo è una molecola: è stata scoperta nel 1963, è conosciuta con l’acronimo di Cbd e proviene dalla pianta di cannabis sativa, detta volgarmente canapa indiana.

Le piante cannabinacee sono ricche di composti chimici: secondo i ricercatori ne conterrebbero oltre 100 varietà.

Molti di questi componenti sono di grande utilità per la salute, sia umana sia animale.

Di tutte le molecole presenti della cannabis sativa, il Cbd resta, però, la più promettente. Il cannabidiolo, infatti, si rivela un alleato formidabile per la salute fisica e mentale.

H3 Cbd e Thc: quale differenza

Per molto tempo, il Cbd è stato associato al Thc ma si tratta, ovviamente, di due sostanze differenti. Il Cbd, intanto, gode di una legalizzazione ben regolamentata in Italia, perché è una risorsa terapeutica. Il THC (tetraidrocannabinolo), al contrario, in molti Paesi europei è considerato una droga: provoca, infatti, effetti psicotropi e rappresenta un rischio per la salute, nel lungo periodo perché comporta dipendenza.

Il consumo di Cbd in Italia è legale, a condizione che il suo contenuto di Thc sia inferiore a 0,2%.

H1 Cannabidiolo (Cbd): quali effetti ha sul cervello?

Il cervello umano è un organo complesso che la comunità scientifica non ha ancora completamente decriptato. Pertanto, è ancora difficile stabilire con certezza quali siano gli effetti che i cannabinoidi hanno sul cervello umano.
Negli anni ’60, alcuni studi scientifici hanno rivelato l’esistenza del sistema endocannabinoide: quando si consuma un prodotto a base di Cbd, la molecola circola attraverso il corpo e interagisce con i recettori degli endocannabinoidi.

Attraverso questi recettori, il Cbd viaggia verso i neuroni e i loro neurotrasmettitori. Quindi, il cannabidiolo raggiunge il cervello (neuroni, neurotrasmettitori e sinapsi), innesca una connessione neurale e produce effetti terapeutici.

In altre parole, il Cbd comunica perfettamente con il sistema nervoso centrale.
I ricercatori sostengono anche che il cannabidiolo sia in grado di promuovere la produzione di dopamina, il cosiddetto ormone della felicità.

H2 Cannabidiolo (Cbd) e dopamina

Per comprendere appieno come il Cbd agisca sul cervello, è importante capire il ruolo della dopamina nel corpo. La dopamina è un ormone che determina la sensazione di piacere: può essere rilasciata durante un pasto, prima di addormentarsi, durante i rapporti sessuali, ecc. Il cervello elabora questi stimoli come ricompensa.

Alcune sostanze, come l’alcol o le droghe pesanti, possono causare un improvviso aumento del livello di dopamina. In principio, è molto piacevole ma, a lungo andare, gli stupefacenti riducono, in realtà, la capacità dell’organismo di produrre dopamina in modo naturale e spingono a consumarne di più per ritrovare quella sensazione di benessere.

H2 Cannabidiolo (Cbd): benedici e virtù

Il cannabidiolo si presenta come un prodotto terapeutico ricco di sostanze benefiche per la salute. Usato correttamente, offre all’organismo vantaggi terapeutici insperati. Il Cbd, in particolare ha proprietà:

  • antinfiammatorie e antidolorifiche. Consente ai neurotrasmettitori di non inviare più segnali di dolore al cervello

  • antidepressive. Allevia, dunque, disturbi d’ansia, paranoia e sindromi post-traumatiche

  • rilassanti. Pruomuove il buonumore e il benessere in generale

  • protettive sulle cellule del cervello

  • terapeutiche, contro il morbo di Parkinson e la sindrome di di Lewy.

Secondo diversi studi, inoltre, il cannabidiolo è anche antiepilettico, neurolettico e stimolante per il sonno. Può, quindi, essere considerato un rimedio affidabile per correggere determinati disturbi.

H3 Sollievo dal dolore

Il Cbd, legandosi agli endocannabinoidi, influenza il modo in cui il sistema nervoso risponde al dolore. Questo è uno dei motivi principali per cui viene sempre più utilizzato a fini terapeutici. Il cannabidiolo ha, infatti, proprietà analgesiche e antinfiammatorie, soprattutto quando si è in presenza di malattie infiammatorie croniche come:

  • artrite reumatoide

  • spondilite anchilosante

  • fibromialgia

H3 Ansia e depressione

Il Cbd blocca gli effetti del THC sull’ansia, nonché sull’aumento della frequenza cardiaca. Grazie a queste proprietà assiologiche, la molecola estratta dalla cannabis ha un effetto regolatore sull’umore. Secondo alcuni studi scientifici, il Cbd costituisce una valida alternativa agli antipsicotici per combattere la schizofrenia.

H3 Cancro e altre patologie
Numerosi studi scientifici indicano che il consumo di cannabidiolo può essere efficace contro il cancro, perché il Cbd impedisce la migrazione delle cellule tumorali nel corpo umano. È, dunque, un’ottima alternativa ai farmaci convenzionali.

Il cancro non è l’unica malattia su cui il Cbd ha effetti positivi. La molecola, infatti, aiuta anche a combattere altre malattie come l’epilessia, le malattie cardiache, il diabete o persino l’infiammazione cronica dell’intestino e del colon.

H3 Dipendenze

Il Cbd è utile anche durante le terapie di disintossicazione, compresa quella da tabacco. Gli scienziati concordano sul fatto che il cannabidiolo possa fungere da ausilio anche contro la dipendenza da determinati farmaci.

H3 Terpeni: riduttori dell’effetto Cbd

Se il consumo di Cbd è autorizzato, è anche perché ha una quantità di terpeni non trascurabile. Queste molecole aromatiche hanno un effetto entourage che accentua le proprietà terapeutiche del Cbd. Ma cosa vuol dire? In pratica, i terpeni interagiscano con i recettori cerebrali per facilitare l’azione dei cannabinoidi o, se necessario, per ricalibrarla.

H2 Cannabidiolo (Cbd): proprietà terapeutiche

Al di là della sua relazione con la produzione di dopamina, il Cbd interagisce con il cervello in diversi modi. Influenzando sui recettori del TRPV-1, aiuta a regolare la temperatura corporea, alleviare l’infiammazione e ridurre il dolore. Ampiamente noto per la sua azione positiva sul dolore cronico, il Cbd è molto apprezzato anche per le sue proprietà antiepilettiche e ansiolitiche. Inoltre, le persone che soffrono di epilessia utilizzano sempre più il Cbd per ridurre la frequenza e l’intensità dei disturbi spasmodici. Il cannabidiolo, poi, ha proprietà antiossidanti, analgesiche e neuroprotettive che aumentano ulteriormente il suo enorme potenziale terapeutico.

H3 Cannabidiolo (Cbd): effetti collaterali

A oggi, non sono noti effetti collaterali derivanti dall’assunzione di Cbd. Alcuni soggetti, tuttavia, accusano una sensazione di sonnolenza o nausea: a correlazione diretta con il cannabidiolo, però non è dimostrata. Tuttavia, se consumato senza moderazione e soprattutto senza un valido motivo, i cannabidiolo può causare effetti indesiderati. Il suo abuso può, per esempio, scatenare diarrea, vomito, letargia o perdita di appetito.
L’unico caso in cui il Cbd può causare effetti negativi è, dunque, il sovradosaggio. Il consumo eccessivo di cannabidiolo può portare a uno stato di sonnolenza che dovrebbe essere evitato quando si svolgono determinate attività che richiedono concentrazione e presenza mentale.
Fumato con l’aggiunta di tabacco, inoltre, il Cbd può avere gli stessi effetti del THC o addirittura portare alle stesse conseguenze del consumo di tabacco.

Alle donne in gravidanza e alle persone che soffrono di morbo di Alzheimer ereditario o che hanno una dipendenza da una sostanza dello stesso tipo, infine, non è raccomandato consumare Cbd senza prima consultare un medico.

H2 Cannabidiolo (Cbd): come consumarlo?

Il cannabidiolo è disponibile sul mercato in diverse forme: olio, resina, fiori, E-liquid…

L’olio di Cbd è consigliato per il consumo orale e sublinguale, mentre le resine e i fiori possono essere consumati come infuso, aggiunti a piatti precotti o inalate. La cottura e la combustione del Cbd sono fortemente sconsigliate, a causa degli effetti dannosi che può creare. L’e-liquid è prodotto per le sigarette elettroniche e adatto a essere svapato senza rischi.

H2 Cannabidiolo (Cbd): può portare dipendenza?

Sebbene il Cbd determini l’aumento dei livelli di dopamina, il cervello non si abitua a questa sostanza. Vuol dire che, a differenza delle droghe o dell’alcol, la somministrazione di Cbd non induce un blocco della sintesi di dopamina che, dopo un certo lasso di tempo, torna a riprodursi.

H2 Cannabidiolo (Cbd): la nuova frontiera delle cure veterinarie

L’attenzione agli animali è diventata sempre maggiore. Alcuni veterinari, infatti, si sono specializzati in fisioterapia veterinaria e terapia del dolore. La terapia del dolore viene applicata, al momento, soprattutto ai cani anziani o malati. Un gruppo di veterinari, da qualche anno, sostengono l’efficacia del Cbd per il loro trattamento. Uno dei pionieri della terapia del dolore a base di Cbd in Italia è il dottor Massimo Faletra, che dopo lunghi anni di studio tra Londra e Madrid, ha segnato un nuovo percorso terapeutico: si tratta di un protocollo innovativo che riduce l’utilizzo del cortisone e predilige sostanze naturali, come la curcuma e il Cbd, appunto. Il cannabidiolo si è rivelato, secondo Faletra, particolarmente efficace anche nel trattamento dell’ansia da separazione.

Il Cbd a uso veterinario esiste sottoforma di olio oppure di snack, che vanno fatti consumare al cane in base, ovviamente al loro peso.

redazione