Curiosità Italiane: viaggio tra i vicoli “stregati” di Benevento

#CuriositàItaliane oggi fa tappa a Benevento, dove miti, leggende e storia si incontrano e realtà e fantasia si intrecciano indissolubilmente.

Posta nell’entroterra della Regione Campania, posizionata tra i fiumi Sabato e Calore, Benevento conserva un passato ricco di storia, ove suggestivi e splendidi monumenti sono lì a testimoniare secoli e secoli di gloriosi eventi, che rendono la città un vero e proprio “museo a cielo aperto”. Trascorrere una giornata a Benevento è un pochino come tuffarsi nel passato dei Sanniti, i più agguerriti nemici dei romani. Furono proprio quest’ultimi a chiamarla Maleventum dopo che i sanniti li sconfissero nella famosa battaglia delle Forche Caudine. Solo dopo che i romani ebbero la meglio la ribattezzarono Beneventum, per dimenticare una disfatta militare che ha dato vita ad un’espressione usata ancora oggi per indicare una sconfitta terribile.

Parlare di Benevento vuol dire anche parlare delle sue leggende, in particolare quella delle streghe o in dialetto locale “janare”, le quali si radunavano sotto un albero di noce vicino al fiume Sabato. La leggenda delle streghe aleggia sulla città in un mix di superstizioni e credenze popolari radicate in tutto il territorio sannita, tanto da dare il nome anche ad famoso liquore. Un mondo, quello delle “Janare”, da scoprire grazie ad una mostra al “Janua – Museo delle Streghe”. Un allestimento scenografico fantastico, un eccezionale impatto visivo delle immagini riprodotte in grandi dimensioni, una straordinaria forza evocativa della sala olografica, oltre ad una coinvolgente colonna sonora e alla voce del noto doppiatore sannita Roberto Pedicini, sono le caratteristiche di questa mostra, che propone al visitatore un’immersione totale in un mondo simbolico, enigmatico e passionale.

Il Museo del Sannio raccoglie tutta la storia di Benevento e della provincia, dalla preistoria fino all’età moderna. Si tratta di una collezione unica, impossibile da trovare in un’altra città italiana: Benevento è, infatti, il luogo in Occidente con la maggior concentrazione di manufatti egizi originali, cioè ritrovati in loco e non portati dall’Egitto. E’ proprio a questi reperti che è dedicata una sezione del Museo del Sannio che coniuga tradizione a modernità. In particolare, l’attenzione è rivolta al Tempio beneventano dedicato alla dea Iside, “Signora di Benevento”, costruito dall’Imperatore Domiziano tra l’88 ed l’89 d.C. con materiali provenienti direttamente dall’Egitto, per un totale di 42 reperti, per la maggior parte statue. I reperti sono stati riallestiti in un “tempio virtuale in 3D”.

Il percorso della mostra ARCOS – Mostra permanente “Iside la scandalosa e la magnifica – Viaggio nel mito tra reale e virtuale”, infatti, ricostruisce un ideale viaggio allestito in quattro sale, partendo da una “iniziazione” al culto della dea, proseguendo nella zona antistante il tempio e per giungere infine nell’area sacra vera e propria. Si assiste alla proiezione di 3 video tridimensionali in cui viene presentato il culto di Iside, la sua figura e il significato del suo mito. Dopo la ricostruzione cinematografica, si passa alla visita dei reperti veri e propri, illustrati da pannelli esplicativi. Ma statue risalenti all’antico Egitto sono presenti anche in città, come l’Obelisco egiziano in Piazza Papiniano, alto circa 3 m, installato sopra un piedistallo recante un’iscrizione in latino e greco, e la statua del Bue Apis, situata all’inizio di Viale San Lorenzo. 

Fonte: consumionline.it

Terra di Sanniti, dunque, ma non solo. La storia della magica città, infatti, si sintetizza in tre periodi principali: Romano, Longobardo, Pontificio. Ogni periodo ha lasciato testimonianze storico–artistiche di notevole pregio, di cui non si può ammirare l’estrema bellezza. L’Arco di Traiano, che si erge al centro della città, è il monumento simbolo di Benevento, un monumento di rara bellezza che lascia sbalorditi non solo per la sua maestosità ma anche per via del suo ottimo stato di conservazione. L’arco si presenta, infatti, come uno dei meglio conservati di tutta Italia. La sua costruzione fu iniziata nel 114 d.C. in onore dell’Imperatore Traiano e per celebrare l’apertura della via Traiana, una strada alternativa alla via Appia, che serviva a collegare Benevento a Brindisi in maniera più veloce. L’Arco di Traiano, insieme al Teatro Romano, costruito per volere di Adriano e poi ampliato da Caracalla, sono gli esempi meglio conservati dell’epoca romana della città.

Nel periodo Longobardo, a seguito della caduta del Regno di Pavia fu elevata a Principato da Arechi II che, amante delle arti e della cultura, realizzò numerose opere architettoniche, quali la Chiesa di S.Sofia con il suo bellissimo chiostro, che ospita una sezione del Museo del Sannio. La chiesa di Santa Sofia rappresenta una delle costruzioni longobarde più singolari e atipiche, in quanto intreccia i canoni artistici dell’epoca con delle innovazioni, quali la disposizione dei pilastri e la pianta, prima circolare, poi stellare per poi tornare circolare. Sono proprio queste caratteristiche ad aver permesso al complesso di Santa Sofia di ottenere il riconoscimento quale Patrimonio dell’UNESCO.

Fonte: turismoitalianews,it

 

La fine della dominazione Longobarda segna il passaggio di Benevento al dominio Pontificio, come testimonia la Rocca dei Rettori è un edificio di enorme fascino, frutto di più costruzioni accavallate di epoche tra loro lontane e diverse, in cui si coniugano perfettamente l’arte dei romani, dei sanniti e quella medievale. La struttura, infatti, si presenta quasi come divisa in due parti, il torrione angolare che è la parte strettamente longobarda e il palazzo dei Governatori Pontifici a pianta rettangolare che è la parte più medievale. Oggi è la sede della provincia di Benevento, ed ospita al suo interno una mostra permanente, “Uomini eccellenti, tracce del risorgimento Beneventano”. Al periodo longobardo appartengono anche il Duomo, Palazzo Paolo V, la Basilica di S.Bartolomeo, la Basilica della Madonna delle Grazie. 

Infine, per apprezzare a pieno le bellezze di Benevento, non si può non fare un salto all’Hortus Coclusus, orto dell’Ex Convento di San Domenico. L’Hortus è un’opera unica nel suo genere, un museo a cielo aperto, che contiene le opere di Mimmo Paladino, uno dei maggiori esponenti della transavanguardia. Il percorso dell’ Hortus si intreccia con il mito: le opere presentano spesso tracce di mitologia, come il cavallo con la maschera aurea sul volto, che porta riferimenti al cavallo di Troia e alla maschera di Agamennone. L’Hortus si intreccia,però, anche con la religione, sia per il posto scelto sia per la simbologia degli ulivi presenti durante il percorso, senza tralasciare le tradizioni storiche della città di Benevento e la civiltà sannita. Tutto quello che si ammira entrando nell’Hortus è di una bellezza che le parole faticano a descrivere, dove solo l’esperienza visiva può aiutare a capire l’incanto.

Dopo tanto camminare vi è venuta fame? Niente paura.

Tra i vicoli del centro sono tantissime le trattorie o i ristoranti a conduzione familiare pronte ad accogliervi con le specialità gastronomiche tipiche del Sannio. Benevento è una terra di vini pregiati come l’aglianico e la falanghina, ideali per accompagnare molti dei prodotti tipici sanniti. Con l’aglianico si presta benissimo il sapore dolce e delicato del prosciutto di Pietraroja, dove la lavorazione fatta a mano lo rende una specialità d’altri tempi. La falanghina invece si sposa benissimo con gli ammugliatielli, interiora di agnello condite con aglio prezzemolo e peperoncino. Ora che siamo prossimi alla Pasqua, non potete non assaggiare la minestra maritata, che viene preparata con carne di maiale e vari tipi di verdure, il lunedì di pasquetta. Nella città delle streghe non poteva mancare la zuppa delle streghe, che viene preparata mettendo insieme ortaggi di stagione, crostini di pane e noci. Per dessert, invece, il torrone, o un bel pezzo di pastiera visto che ci siamo, delizieranno il vostro palato, accompagnato, naturalmente, dal gusto unico dello “Strega”, il liquore alle erbe dal caratteristico color  giallo simbolo della città.

Fonte: ilroma.net

Il centro cittadino è anche il fulcro della movida beneventana, con pub e locali che si snodano tra i suoi vicoletti. Non si può rinunciare ad un giro lungo Corso Garibaldi o ad una capatina a Piazzetta Vari, dove gustare in tranquillità un buon cocktail o ascoltare della buona musica live. Insomma, ve lo possiamo assicurare: il divertimento ce n’è per tutti i gusti!

Di fronte a tanta bellezza, si può mai non avere voglia di visitare una città così?

#CuriositàItaliane, la rubrica che, ogni settimana, vi porterà a visitare gli scorci e i paesaggi italiani da non perdere. Utilizzate il nostro hashtag e… al prossimo viaggio! Scriveteci a [email protected] per dirci la vostra e perché no, per invitarci a scoprire le bellezze della vostra città italiana del cuore.

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Catiuscia Polzella