Arrampicare: chi non lo ha sognato fin da bambino? Chi non ha desiderato e provato a scavalcare un muretto, salire su uno scivolo nel verso contrario, inerpicarsi fino alla cima di un albero?
La ricerca del verticale, per un motivo o per un altro, entra nella vita di moltissime persone sin dalla tenera età.
Ma ciò che differenzia veramente l’arrampicata come disciplina sportiva dal semplice arrampicarsi è l’utilità.
Come mai, direte voi?
Presto detto: cosa c’è di utile nel scalare un tiro senza mai cadere o bloccarsi ed infilare la corda nella catena? Cosa c’è di utile nel arrivare in vetta a una montagna o scalare una cascata di ghiaccio che domani magari non ci sarà nemmeno più?
La risposta è semplice: nulla.
Gli scalatori, come aveva detto il grande alpinista Lionel Terray sono gli antieroi per eccellenza: potremmo definirli “i conquistatori dell’inutile”.
Molte facce di una stessa medaglia
L’arrampicata, in tutti i suoi stili, si caratterizza per essere una disciplina dove quello che conta è la vittoria dell’uomo su stesso… niente di più semplice, ma allo stesso tempo, niente di più complesso e difficile.
Nell’arrampicata chi scala è schierato da entrambe le parti di una sfida: ne è l’esaminato e allo stesso tempo ne è il giudice.
Ma quali sono i molteplici terreni dove lo scalatore può giocare – sì perché più che di battaglia è meglio parlare di gioco – con se stesso e con la gravità?
La montagna
Dove è iniziato tutto, dove gli uomini hanno cominciato a scalare su roccia, e dove si è inventato questo bellissimo gioco.
Se inizialmente il gioco era molto semplice – arrivare in vetta – si sono poi create nuove regole. Il giudice personale ha imposto nuove barriere per mettersi alla prova: lo stile, l’etica della salita, il tempo impiegato, la stagione in cui si è andati. Era nato l’alpinismo.
La falesia
Nata come palestra per la montagna, dove lo scalatore poteva allenarsi per le grandi salite. Adesso è il cuore pulsante della disciplina: si scala in massima sicurezza per il gusto di farlo.
La regola principale del gioco è scalare in libera – usando quindi l’attrezzatura solo per sicurezza e per la discesa e non per la progressione – un itinerario (via, tiro). In questo campo, essendo in sicurezza per l’appunto (se cadi non succede nulla) lo scalatore può andare contro i propri limitifisici e in parte psicologici (paura del fallimento, paura della vittoria, ansia da prestazione).
Il ghiaccio
Si può trovare quando si scala in montagna o si può andare a cercarlo proprio per scalarlo. La bellezza e la pericolosità di questo terreno è l’imprevedibilità dell’elemento.
La ricerca, lo studio e la scelta del momento giusto, insieme ad un pizzico di fortuna sono gli elementi fondamentali di questo tipo di gioco. Mentre la montagna (il 90% delle volte) è immutabile, la cascata di ghiaccio si forma e poi si scioglie: oggi c’è, domani chissà!
Il sasso
La scalata sui sassi nasce sempre come allenamento alle grandi montagne: si provano passaggi difficili sia in termini di forza che di tecnica per poi riportarli a terreni diversi.
È la ricerca del gesto, la bellezza del singolo movimento. Adesso è praticato come sport a sé stante, e questo gioco si chiama bouldering.
Arrampicare oggi, con Storfit
Se è vero che oggi sempre più persone rimangono folgorate dalle emozioni che questo sport è in grado di regalare, è altrettanto vero che c’è una nuova realtà, pronta ad accompagnare chiunque si voglia avvicinare all’arrampicata.
È il caso di Storfit, il primo canale web europeo interamente dedicato agli sport outdoor che unisce prodotti ed eventi.
Da un lato un e-commerce specializzato nel settore dall’altro un team dedicato all’organizzazione di week-end sportivi (dal trekking allo scialpinismo, dall’alpinismo all’arrampicata). Ma come funziona?
E-commerce: cosa offre?
1. Canale dedicato che raccoglie solo rivenditori specializzati e selezionati;
2. Assistenza personalizzata grazie a un team di esperti nel settore;
3. Aggiornamenti, novità e curiosità grazie alla collaborazione con la redazione sportiva 4actionsport.it.
Storfit sport experience: come funzionano?
1. Week-end di gruppi da non più di 15 persone dedicati alla disciplina;
2. Test sul campo dell’attrezzatura specifica grazie alla partnership con alcuni brand di settore;
3. Formazione e didattica da parte delle Guide Escursionistiche e Guide Alpine.
Insomma, un progetto innovativo che sta già incontrando il favore degli appassionati e che si può riassumere in tre parole. Anzi, in un hashtag: #wearyourexperience.