La moda veste la pace e diventa solidale

La protagonista del mondo della moda è la donna, qualunque sia la sua nazionalità. Esiste una realtà nell’universo della moda, che non guarda al lusso, allo sfarzo e non mira alle passerelle di haute couture. È il mondo dell’African Fashion Gate (Afg), un’associazione no profit nata con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sociale e culturale dell’Africa attraverso la moda e l’arte. La solidarietà, l’integrazione e la lotta ad ogni forma di discriminazione utilizza la moda come strumento di inclusione e aggregazione. Questo progetto è stato ideato da Nicola Paparusso (Platinium) e patrocinato dal Ministero della Cultura e della Comunicazione del Senegal, AFG, infatti, attua sul fronte internazionale un processo osmotico del valore del patrimonio culturale africano con quello del resto del mondo. Ogni passerella su cui sfilano le creazioni, le modelle e i modelli di AFG nel mondo, sono un ponte simbolico per promuovere il dialogo interculturale, l’osmosi e la contaminazione tra i vari linguaggi artistici.

Questa dinamica realtà lo scorso 30 Giugno ha tenuto a Monte di Procida (sul litorale flegreo in provincia di Napoli) il congresso “La moda veste la pace”, un momento di riflessione e dibattito per dare modo agli operatori di tutto il mondo di discutere non di nuove tendenze e nuove soluzioni stilistiche, ma di iniziative in favore della pace tra i popoli e dell’uguaglianza attraverso la moda.

Obiettivo dell’Afg è riuscire a eliminare le storture del mondo della moda: “Non dobbiamo più scansare il problema, dobbiamo affrontarlo – ha detto Paparusso – Accompagnando le modelle nere ai casting mi è capitato spesso di provare disagio. E se le uniche due che sono state prese a una fashion week erano modelle portate da me, è stato, credo, perché io ho avuto un atteggiamento molto deciso. Altrimenti forse nemmeno loro sarebbero state scelte”. Manifestazione introdotta dal sindaco di Monte di Procida Giuseppe Pugliese, che ha parlato della cultura della solidarietà del suo comune derivante dalla antica tradizione marinara, i lavori hanno visto tra i relatori Claudia Beretta, presidente dell’associazione “Donne d’Africa” e la stilista senegalese Pathé Dia.

Claudia Ruiz