Uccide la figlia sotto l’effetto di droga, condannato

Nel 2013 William Stephens è stato dichiarato colpevole di aver ucciso la sua bimba di quattro mesi durante una crisi d’astinenza, l’uomo è stato condannato a scontare sei anni di carcere.
William era un tossicodipendente e sembra, secondo la ricostruzione degli eventi fatta dai poliziotti che in astinenza abbia scosso violentemente sua figlia che continuava a piangere facendole sbattere la testa contro il muro, la bimba è morta tre giorni dopo in ospedale a causa delle profonde lesioni riportate.

La madre della neonata, anche lei dedita all’uso di sostanze stupefacenti, è invece stata scagionata da ogni accusa, secondo gli inquirenti non centra nulla con la morte della figlia per la quale l’unico responsabile sarebbe dunque il padre.

I genitori della piccola comunque facevano uso entrambi di droghe sia leggere che pesanti, non è stato specificato quale sostanza fossero abituati ad assumere ma di certo ha causato loro dipendenza.
Il padre della piccola vittima in ogni caso si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti nonostante la condanna.
La pena per lui pare essere stata così bassa perché è stato chiesto l’omicidio colposo. In ogni caso se realmente fosse stato l’artefice della morte della bimba sei anni di carcere saranno probabilmente il dolore minore con il quale fare i conti per il resto della vita.
La sentenza è arrivata a quasi un anno di distanza dalla morte della figlia, nel frattempo comunque non sappiamo se la coppia sia riuscita disintossicarsi oppure abbia conservato l’abitudine alla droga.

Nelle famiglie con uno o più genitori tossicodipendenti è facile che accadano episodi di questo tipo, o che comunque i figli facciano le spese delle loro pessime abitudini.

In molti casi, forse più documentati negli Stati Uniti, i bambini stessi vivendo in ambienti saturi di droga pur non assumendola direttamente, sono diventati dipendenti a loro volta in alcuni casi andando anche in overdose sotto gli occhi dei genitori ignari che il loro vizio possa essere fatale per i figli.

redazione