Sanremo 2021: Dardust e le cinque canzoni che lo incoronano king

Dardust è il producer e il musicista più incisivo nella musica italiana degli ultimi anni. Non è accaduto per caso, ma Dario Faini, in arte Dardust, con la musica ha un rapporto viscerale da quando a nove anni si era iscritto all’Istituto Musicale Spontini per iniziare a studiare il pianoforte classico.

Il 17 marzo Dardust compirà 45 anni ed è l’uomo più determinante per gli artisti italiani, o almeno per alcuni. Sembra strano ma è vero: ogni singolo che passa dall’orecchio e dalla produzione di Dardust conquista il primo posto in classifica per settimane. Vocazione, passione, dedizione, talento: sono queste alcune delle parole che si possono usare quando si parla di lui e del suo modo di concepire la musica e di farla diventare di successo. Ogni artista italiano se ne è accorto e chi ha potuto in questi anni ha preteso di lavorare con lui. Ad ogni costo.

Per la 71° edizione del Festival di Sanremo, Dardust ha deciso di non goderselo da fuori, ma di viverselo in maniera esponenziale. Cinque dei ventisei brani in gara sono stati scritti anche da Dardust, reduce del successo sia di “Inuyasha” di Mahmood sia di “Pezzo di cuore” di Emma Marrone e Alessandra Amoroso.

Per Dardust, questa edizione della kermesse musicale è la decima partecipazione consecutiva tra l’essere stato Direttore d’orchestra e producer o musicista.

In questa edizione, Dardust ci sarà in veste di autore e di producer. Il brano di Francesco Renga dal titolo “Quando trovo te” è stato scritto da lui in collaborazione con il cantautore Roberto Casalino. Poi c’è Irama con “La genesi del tuo cuore”, canzone scritta da Dardust con il cantante toscano con Giulio Nenna, “Glicine” di Noemi che Faini ha scritto insieme a Tattroli, Francesco Lubrano e Ginevra Fugazza, La Rappresentante di Lista, in gara tra i Big con il brano “Amare” e “Voce”, brano creato con Faini ed Enrico Botta.

Insomma, Dario Faini, in arte Dardust è il vincitore già annunciato del Festival di Sanremo dato che detiene un piccolo monopolio di canzoni senza alcun imbarazzo, ma solo con l’obiettivo di esserci e di lasciare un segno nella storia del Festival di Sanremo. È innegabile che il modo di concepire la musica di Dardust ha creato un’omogeneità musicale difficile da digerire.

Siamo curiosi, quindi, di vedere che Festival di Sanremo sarà per il producer ascolano, se le canzoni che portano la sua firma resteranno nel tempo e a quali altre grandi sorprese dobbiamo prepararci.

Sandy Sciuto