Senza ombra di dubbio la particolarità che accomuna tutti i bambini è rappresentata da fantasia e creatività, binomio che lascia via libera all’immaginazione incarnando perfettamente il mondo dei più piccoli in particolare dello stesso Filippo che, a soli 10 anni, è spopolato sui social aggiudicandosi niente di meno che l’appellativo di Pablo Pisasso. Ebbene sì avete capito bene: questo bambino in poco tempo non solo si è rifatto al nome di uno dei più grandi artisti nel panorama del XX secolo, ma potrebbe bensì pensare in futuro di rendere se stesso un protagonista indiscusso del mondo dell’arte (e lasciatecelo dire, per il momento ha tutte le carte in regola per viaggiare con la mente). Ma facciamo un passo indietro, cosa ha portato questo piccoletto a diventare così famoso?
Tutto è iniziato quest’estate, durante le vacanze con la famiglia in Liguria. Immaginate un po’ quei momenti di abbiocco post-pranzo, quando ti viene praticamente impedito di metter piede in acqua e, piuttosto che fare un sonnellino o unirti ai tuoi coetanei per costruire castelli di sabbia che avranno vita breve, preferisci essere perspicace e decidi così di dar vita a quei numerosi ciottoli che riempiono da sempre la maggior parte delle spiagge liguri. Fu così che il passatempo di un giorno è diventato un’abitudine per tutta l’estate tanto da portare il piccolo Filippo, a trascorrere la maggior parte del suo tempo a disegnare occhietti e facce ai grigi sassi, per lasciarli poi in riva al mare, in modo tale da sorprendere i bagnanti e strappar loro un sorriso. Tanto è vero che della sua arte Filippo dice: “Mi diverte quando uno si accorge che c’è un sasso, lo guarda e gli sorride e non se lo aspettava”. I sassi, dipinti con semplici pennarelli, sono caratterizzati dalle più disparate espressioni: da quelle più allegre alle più spensierate, irate, sconvolte, spaventate, sorridenti e trasognanti, fino a riprodurre personaggi famosi come Topolino o i Pokémon. Un vero e proprio cimelio di espressività da ritrovare sulle spiagge, il cui effetto è a dir poco sorprendente.
Ma non è finita qui: l’ideatore dei “Sassi Felici” non solo decide di donarli a chi fosse interessato in maniera del tutto gratuita, come se si trattasse di una sorta di souvenir, ma invita anche altri bambini e ragazzi a seguirlo in questa avventura sia attraverso delle scritte sul retro dei sassi, sia attraverso i vari Social. Il bello è che questa specie di mania pare sia stata contagiosa ma soprattutto solidale tale da spingere alcuni bambini di Fregene a realizzare le stesse opere, ispirandosi a Pisasso, per poi rivenderle e destinare il ricavato a sostegno delle popolazione colpite dal terremoto del centro Italia. E’ inutile la spontaneità e l’energia dei bambini sono sempre in agguato, pronte a sorprenderci.