“Lo stato dell’unione”: il matrimonio come la Brexit per Hornby

È successo. Nick Hornby è tornato in libreria con “Lo stato dell’unione”, sottotitolo “scene da una matrimonio”, pubblicato da Guanda Editore.

Stavolta lo scrittore inglese, che è uno tra quelli più amati, racconta di Tom, critico musicale disoccupato e Louise, gerontologa.

I due sono sposati ma il matrimonio subisce una battuta d’arresto quando Louise tradisce Tom andando a letto con un altro. Il “piccolo sbaglio” viene chiamato da Louise, giustificato dalla stessa adducendo la mancanza di attenzioni e di affetto di Tom.

Per recupare il rapporto e capire cosa sia successo, i due decidono di andare da una consulente matrimoniale. Prima di ogni seduta, però, si incontrano in un pub lì vicino per far il punto della situazione.

Dai dialoghi tra i due, emerge subito come Tom e Louise siano una coppia ben affiatata e come l’uno conosca l’altra e viceversa nei minimi dettagli, difetti compresi.

Il punto di forza del libro è la costruzione dei dialoghi che intercorrono tra i protagonisti intervallati dalla presenza di figure esterne che Tom e Louise vedono all’interno o fuori dal pub e che sono anch’esse oggetto di conversazione.

Dai dialoghi emerge chiaramente che i due si trovano in un’Inghilterra odierna caratterizzata dalla vicenda della Brexit. Spesso la Brexit viene menzionata come termine di paragone del matrimonio. È del tutto singolare la scelta di Hornby di ricondurre il fallimento di un matrimonio all’attuale fuoriuscita dall’Unione europea, ma è anche l’ennesimo caso che ci rivela le grandi qualità da lungimirante scrittore quale è Nick Hornby.

Lo stato di separazione è al centro del libro, ma ancor di più lo è la possibilità di salvezza da una rottura. Il detto vorrebbe che: “Ciò che si è rotto, non può più essere aggiustato”. In realtà, però, Nick Hornby va controcorrente.

Il messaggio è che non sempre le rotture sono eterne, ma spesso è necessario e doveroso sedersi ad un tavolino e comunicare, dicendosi anche cose fastidiose, detestabili e inaspettate. La separazione può diventare unione una volta che si è ritornati ad essere sinceri.

In particolare, Tom e Louise si accorgono di non raccontarsi e di conseguenza ascoltarsi veramente da parecchio tempo. Questo silenzio ha inevitabilmente inciso nel loro rapporto fino a guastare anche il sesso tra loro e a portare Louise ad una scelta di non ritorno.

Nick Hornby, quindi, attraverso un dialogo tra moglie e marito sviscera lo stare insieme e allo stesso la condizione del doversi separare e lo fa con l’ironia ed il sarcasmo che contraddistinguono il suo essere scrittore.

“Lo stato dell’unione” diventa così non solo un modo per leggere l’ennesimo libro/capolavoro ben riuscito di Nick Hornby ma anche un’occasione per scoprire gli intrecci della Brexit simili al momento di rottura del matrimonio.

Sandy Sciuto