La storia e il mito del profumo delle dive, qual è il segreto di Chanel N.5?

Esistono prodotti che sfidano il tempo e le mode, non si sa bene quando smettono di essere beni di consumo e diventano simboli per chiunque. E’ il caso dell’iconico profumo Chanel N.5, punta di diamante della maison francese più famosa al mondo. Un prodotto più venduto al mondo dalla fine degli anni ’20 il cui fascino ed eleganza risulta intramontabile.

Probabilmente non è noto a tutti che una piccola boccetta di profumo è frutto di un elaborato processo produttivo che ha due protagonisti il Gelsomino di Grasse e la Rosa di Maggio. «Abbiamo una frase, “la fleur au flacon”, il fiore nella bottiglia, per definire Chanel N.5. È il nostro profumo Pantone», spiega Olivier Polge, capo profumiere di Chanel, nonché quarto naso della storia di Chanel, che ha preso il posto di suo padre, Jacques.

Negli anni ’20 Chanel, che all’epoca aveva 38 anni, pensò che era giunto il momento di inserire un profumo nella sua collezione di moda, una fragranza che andasse contro corrente, fuori dalle mode e dalle convezioni sociali dell’epoca. Il lavoro venne commissionato al chimico Ernest Beaux: “Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto” spiegò Chanel, “voglio un profumo elaborato”. Così fu in realtà, Chanel N.5 ha rotto gli schemi classici delle fragranze di quell’epoca, basate sull’essenza di un solo fiore, inserendo un bouquet provocante, basato su muschio e gelsomino, tutti odori generalmente attribuiti a cortigiane e prostitute.

Un aura di mistero e fascino aleggia sul nome della famosa fragranza femminile N.5. Si suppone che Chanel lo abbia scelto dopo avere annusato la quinta boccetta d’essenza di prova che Beaux aveva preparato. Quando le fu chiesto che nome intendesse dare alla fragranza, Chanel rispose: “Lancio la mia collezione il 5 maggio, il quinto mese dell’anno, lascerò che questo numero gli porti fortuna”.

La rivoluzione che Chanel attuò non fu solamente a livello stilistico, nel mondo della moda, ma anche in quello della cosmesi creando un profumo che per la prima volta unì le materie prime naturali ad elementi sintetici. Il risultato lo possiamo ammirare fino ad oggi: un flacone di Chanel N.5 da 30 ml contiene 1000 fiori di Gelsomino di Grasse e 12 Rose di Maggio di Grasse. 1 kg di Rosa equivale a 350 fiori mentre 1 kg di Gelsomino equivale a 8000 fiori. Ogni lavoratore in un’ora raccoglie 5 kg di Rose e 500 g di Gelsomini. Per ottenere 1 kg di concreta occorrono ben 400 kg di fiori di Rosa e 350 kg di fiori di Gelsomino. 1 kg di concreta produce 600 g di assoluto di Rosa e 550 g di assoluto di Gelsomino.

L’unione sapiente della Rosa di Maggio, centifolia originaria di Grasse, dai petali ricchi, rotondi e dall’inteso odore, con il Gelsomino di Grasse, fondamento stesso della seduzione e la cui nota fiorita assume tonalità differenti a seconda della donna che lo indossa. Una magia che si ripete ogni volta che si indossa.

Il fatto di aver scelto due fiori così particolari rari creò qualche momento di tensione a madame Chanel, la quale all’inizio degli anni ’80 a causa della scarsità del Gelsomino di Grasse decise di stipulare un contratto di esclusiva con la famiglia Mul, produttori da cinque generazioni dei fiori deputati per la produzione di profumi. Oggi, almeno il 99 per cento della produzione di gelsomino di Grasse, universalmente riconosciuto come il migliore del mondo, finisce proprio in un unico profumo: N.5. Rapidamente, la collaborazione si estende anche alla Rosa di Maggio. Possiamo affermare con sicurezza che così come indossare un abito di haute couture Chanel può rappresentare un momento unico nella propria vita, così anche indossare qualche goccia di Chanel N.5 si ha la certezza di vivere un momento raro.

Ma la magia di questo prodotto non sta solo nella sua storia, nemmeno nel suo nome, non si limita nemmeno alla sua composizione: le operazioni di confezionamento del profumo avvengono da 80 anni nello stesso identico modo, sotto l’occhio vigile delle operaie. Secondo tradizione, il solo flacone di Chanel N.5 vede utilizzare la chiusura a baudruche, la quale consiste nel porre sul collo del flacone una sottile membrana mantenuta da due file di cotone perlato nero, allo scopo di assicurare una confezione perfettamente ermetica e di proteggere il profumo da qualsiasi contatto con l’aria. Il tutto si conclude con la posa del sigillo in ceralacca con l’iconica doppia C che garantisce l’inviolabilità del flacone.

Così nasce la fragranza delle dive, il profumo reso ancora più celebre nel 1952 da Marilyn Monroe, che alla domanda di cosa indossasse per andare a dormire rispose: Due gocce di Chanel N.5. Sono passati più di novant’anni da quando Coco Chanel ridefinì il concetto di femminilità con Chanel N.5, forse il più famoso profumo della storia e speriamo di poter continuare a raccontare una storia così magica.

Claudia Ruiz