Donne e fiumi di porpora

Donna, women, femmes, frauen, las mujeres… chiamatela come volete ma si tratta sempre e comunque di un essere sfortunatamente complicato. Ci sono parecchi proverbi sulla donna: “Chi dice danno dice donna”, “Chi vuol vivere e star sano, dalle donne stia lontano”, “Donna che per amor si piglia, si tenga in briglia”, “Donna e fuoco, toccali poco” e infine il migliore: “Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire”.

Tralasciando i primi proverbi i quali descrivono la donna come una bambola assassina da cui tenersi a debita distanza, riporteremmo la vostra attenzione sull’ultimo detto. Beh potrebbe sembrare una stronzata, ma quante volte le donne soffrono pur di apparire più belle di quel che sono, soffrono per smussare i lati del proprio carattere per far sì che tutto migliori, e quante altre volte la “Donna” soffre per cause diciamo pure naturali?

Il principale simbolo di sofferenza è rappresentato delle visite mensili a cui non si può sfuggire, che sin da bambine ti dicono di non chiamarle con il loro vero nome ma con dei giri di parole incredibili, per cui ci ritroviamo a dire: “ho le mie cose”, “mi sono venute”, “sono in QUEL periodo del mese”, “sono indisposta”; come se ci fosse qualcuno li vicino a te con la pistola puntata alla testa che ti costringe a non dire “Ho le mestruazioni!”. E che sarà mai! Diciamolo donne, diciamolo: è la natura! Quella natura che ha deciso per noi, che ci fa sentire così bene quando si manifesta, per cui DICIAMOLO!

All’inizio sembra tutto un tabù, nessuno dice niente a nessuno e soprattutto nulla va detto all’essere più infimo della terra, l’uomo, perché tanto lui non capirà mai cosa significa passare dal semplice status di bambina che corre sui prati a quello di signorina che non può più fare certe cose, non sia mai!

Poi con il passare del tempo la ragazzina inizia a capire come funziona veramente la vita, si confronta con le amiche tra le quali ci sarà sicuramente, la cretina di turno che non vedeva l’ora di diventare “signorina”, la ragazzina che ha ancora la fortuna di non dover sopportare questo fardello (che poveretta viene vista come se fosse in difetto) e la tipica saccente che dà consigli dall’alto della sua esperienza. Così a poco a poco la ragazza comprende come vanno le cose, acquista fiducia in sé e capisce cosa vuol dire essere Donna.

Ovviamente il modo di relazionarsi all’argomento dal passato ad oggi è cambiato. Per esempio un tempo osavano dirti anche cosa dovevi indossare per far sì che nulla si vedesse; oggi invece le cose sono un po’ diverse grazie anche alle varie forme, colori, spessori e dimensioni degli assorbenti che il mercato ci propina e che ormai non conoscono solo le donne, ma l’universo intero considerando le pubblicità stupide che trasmettono in tv sempre agli orari più scomodi, vedi ora di pranzo o di cena. Ma forse il tutto viene fatto per superare il tabù o per una semplice strategia di marketing? Tabù o non tabù resta comunque la bastardata che la natura ha fatto alla donna!

redazione