“Per me un bicchiere di vino per favore”
“Certo. Fruttato, secco oppure alla marijuana?”
Questa potrebbe essere una conversazione come un’altra in un bar oltreoceano. In California, Stati Uniti, la cannabis è perfettamente legale, ed il suo consumo è consentito se si è muniti di prescrizione medica. Il vino in questione si chiama Mary Jane ed è stato realizzato da un’azienda americana che con i suoi prodotti propone un nuovo consumo della cannabis medicinale. Si passa dal tè al caffè, ai biscotti, alle torte ed alle gomme da masticare. Ma l’innovazione maggiore arriva con Mary Jane, il vino prodotto dall’infusione della cannabis, la cui clorofilla gli conferisce un colore verde brillante. La tecnica, affinata qualche anno fa dallo chef Herb Seidel, consisterebbe nell’introdurre all’interno delle bottiglie di vino delle cime di marijuana per poi lasciarle macerare. Dopo l’infusione, l’erba dovrebbe aver rilasciato le sue sostanze benefiche.
Il risultato?
Si dice che concili un sonno sereno.
Questo vino arriva solo dopo molti anni in cui il cosiddetto POT wine, ovvero il “vino corretto alla cannabis”, diventava sempre più trendy nella Napa Valley ma si diffondeva solamente come commercio di nicchia. Anche il Mary Jane non si presta ad un commercio su larga scala per via delle leggi che ne regolamentano la diffusione. Il prezzo? Tra i 100$ e i 400$ a bottiglia da 30cl.
Ma quali sono i vini che meglio si abbinano alla Cannabis?
Tantissime sono le varietà di uva e di vini, quante forse quelle delle piante di marijuana permettendo diversi accostamenti tra i gusti ed i sapori. Alcuni sommelier consigliano l’effetto rinfrescante di un prosecco; altri invece accosterebbero ad una varietà di erba fruttata un vino bianco secco come uno Chardonnay. L’accostamento maggiormente consigliato è però con la birra.
Chiudete l’app di Skyscanner e smettete di cercare voli verso la California: a Guardiagrele, in provincia di Chieti, il fornaio Camillo Adorante ha deciso di lanciare sul mercato i suoi prodotti a base di cannabis. Si tratta della variante detta “sativa” e con questo nuovo ingrediente produce pane, cornetti, dolci ma anche gelato e formaggi freschi.
Dopo il vino blu, un vino tutto verde; ora non è più il caso di dire “smoke” ma “drink Weeda“!