coronvirus laika

Coronavirus a Roma, Laika denuncia l’epidemia d’ignoranza

E’ ormai un dato di fatto, si tratta di una vera e propria pandemia. Dilaga tra le persone, si insinua ovunque, non conosce confini e balza da un continente all’altro del pianeta. Trovata la nuova vittima, entra nell’organismo e si riproduce fino ad ammalarlo. No, non è il Coronavirus 2019-nCoV, parliamo di un virus ancora più virulento, che trova sfogo sui social per poi esplodere nella quotidianità. E’ l’ignoranza.

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Questa deve essere stata, grosso modo, la riflessione della street artist Laika. L’autrice/attacchina, così come si descrive su Instagram la street artist romana, torna sui muri di Roma. Questa volta Laika si è scagliata contro un’epidemia di ignoranza che trova linfa dall’allarme Coronavirus. Un allarme che sta svuotando di clienti negozi e ristoranti cinesi e guarda con occhio accusatore l'”untore” asiatico. L’opera dell’attacchina capitolina è comparsa in via Principe Amedeo, nel cuore del quartiere Esquilino. La scelta è ben studiata, questo quartiere, infatti, è conosciuto anche come Chinatown di Roma. Proprio nella zona del Nuovo  Mercato c’è il ristorante di Sonia, volto noto della ristorazione cinese romana. Il manifesto di Laika raffigura proprio la stessa Sonia. L’abbigliamento è facilmente riconoscibile, una tuta protettiva e una mascherina. Il manifesto si arricchisce di una vignetta che recita: “C’è un’epidemia di ignoranza in giro… dobbiamo proteggerci”.

L’artista ha anche diffuso la sua opinione sul suo lavoro e sulle motivazioni che l’hanno spinta a denunciare quest’ondata di preoccupazioni immotivate.

“Non si tratta solo di stigmatizzare i comportamenti di quelle persone che vedono nella comunità cinese una minaccia per la salute pubblica ma, più in generale, vuole essere una critica al razzismo e all’emarginazione.

Ho scelto Sonia come soggetto perché lei, come tantissimi altri, è una romana a tutti gli effetti e rappresenta al meglio come la città, nei secoli, abbia adottato milioni di persone provenienti da ogni luogo. Questa è la mia città, questa è la sua storia e il razzismo ed ogni tipo di discriminazione non hanno diritto di cittadinanza qui”.

Se i mezzi per la diffusione delle informazioni sono i social, è proprio lì, che bisogna combattere l’ignoranza e le fake news. Spunta così, nello stencil di Laika un hashtag, #jenesuispasunvirus

Benito Dell'Aquila