Coronavirus: a Bergamo i medici “imparano” a dare la benedizione ai pazienti

Sempre più drammatica la situazione negli ospedali di Bergamo, la commozione del medico del reparto di rianimazione di Treviglio, la cui testimonianza è contenuta in un servizio andato in onda su La7, che racconta visibilmente commosso una delle tante vicende di questi giorni in ospedale. Il suo volto è provato dalle interminabili ore di lavoro, ed in un contesto assolutamente fuori del comune, un uomo di 47 anni, colto da crisi respiratorie per cui condotto presso il reparto di rianimazione in attesa di essere intubato, in presenza del medico, gli avrebbe chiesto con appena un filo di voce, di aiutarlo a vivere, perchè la sua famiglia è già stata segnata per aver perso, sempre per il coronavirus il suocero, per cui lo implora di salvarlo. Certe volte uno sguardo, un timido sorriso, corrisponde ad un patto per salvare la vita, ad un uomo con ancora tante cose da fare nella vita, troppo presto per andare via, alla fine, ci si saluta, “tanti auguri… ci rivedremo domani”.

Il contesto è straziante, appena da solo il medico, non sa, viste le instabili condizioni di salute del paziente, se potrà mantenere fede la sua promessa. 
I pazienti sono isolati, lontani dai loro affetti più cari, lo stesso rapporto che si stabilisce tra i parenti dei pazienti in rianimazione, è condotto tramite delle telefonate, a distanza, dove tutto è ancora più difficile da spiegare e non rende giustizia all’aspetto umanitario di chi ci circonda.
Ma come se ciò non bastasse, il direttore generale Asst Bergamo Ovest dell’Ospedale di Treviglio, Peter Assembergs,  in accordo con la Curia di Bergamo, ha fatto istruire medici ed infermieri dei reparti di rianimazione affinchè siano in grado di dare la benedizione estrema a chi lo desidera, un piccolo segno di croce sulla testa ed una preghiera, Tutto questo, perchè  c’era il rischio di non poterli far benedire dal sacerdote che si è sacrificato fino a quando non è stato messo in quarantena,
Sempre a Bergamo, sono state registrate ben 13 morti di sacerdoti  sempre per l’emergenza coronavirus.
Lo Stato Italiano, si piega davanti alla situazione terribile di Bergamo, lo stesso Presidente Conte, ha telefonato alla Direttrice Dott.ssa Stasi dell’ospedale Giovanni XXIII, per esprimere tutta la sua vicinanza durante questi giorni, ed annunciare l’arrivo di aiuti da parte di tutta l’Italia.
La Dott.ssa Stasi, ringraziando per la solidarietà, ha sottolineato la situazione insostenibile che ogni giorno si vive in ospedale, ha richiesto misure ancora più drastiche nei confronti della popolazione bergamasca, troppe persone si incontrano anche per lavoro, innalzando così la possibilità di contagi.
Alessandra Filippello