Cercare lavoro: errori da evitare nel curriculum

Come si può sfruttare la tecnologia a proprio vantaggio per la ricerca di un nuovo impiego? Oltre ai classici portali in cui vengono pubblicati gli annunci delle aziende in cerca di professionalità, vale la pena di conoscere e iniziare a usare il sito applavoro.it, che non si limita a mostrare le inserzioni delle imprese ma, con un approccio improntato alla meritocrazia, mette a disposizione una classifica dei lavoratori più bravi in Italia, basata sulle recensioni a loro attribuite da chi ha avuto modo di collaborare con loro (aziende, colleghi, ex colleghi, e così via).

I consigli per trovare lavoro

Chiaramente, la stesura del curriculum è un passo fondamentale nel processo di ricerca del lavoro: sapere come redigerlo e soprattutto evitare gli errori più comuni che di solito si commettono consente di essere in vantaggio rispetto agli altri candidati. Occorre sapere che più o meno un datore di lavoro su due non si basa unicamente sulle informazioni inserite nel curriculum per valutare un candidato, ma si serve anche dei social network, verificando ciò che eventualmente è stato pubblicato su LinkedIn e Facebook, ma anche su Twitter e Instagram. Come dire: è inutile realizzare un curriculum perfetto sotto tutti i punti di vista se poi sui social ci si rivela troll, haters o comunque soggetti poco raccomandabili.

Come si scrive il curriculum

Uno sbaglio che i candidati commettono spesso è quello di scrivere un unico curriculum che poi viene inviato a tutte le aziende per cui ci si candida: non si dovrebbe fare, dal momento che ogni cv andrebbe personalizzato, cioè modificato su misura a seconda dell’annuncio a cui si risponde e del datore di lavoro che si decide di contattare.

La forma è il messaggio

Gli aspetti formali vanno curati, in un curriculum vitae, tanto quanto i contenuti. Le imprese, infatti, badano anche al modo in cui i candidati si presentano e decidono di farlo. In media una persona su tre si affida al cosiddetto curriculum europeo, mentre gli altri nella maggior parte dei casi optano per il curriculum cronologico. C’è, pero, una terza via che si può percorrere, vale a dire il curriculum creativo, magari basato su una presentazione interattiva o su una grafica dinamica. Certo, è bene capire se sia il caso di scegliere questa soluzione anche in base al lavoro per il quale ci si candida: probabilmente un’agenzia di comunicazione apprezzerà un cv creativo più di quanto possano farlo una farmacia o un supermercato.

L’importante è essere sinceri

Mentire è uno degli errori che vengono compiuti più di frequente da chi è alla disperata ricerca di un lavoro e tenta di rendere il proprio cv più attraente. Sia chiaro: è normale e del tutto legittimo provare a mettere in risalto le proprie doti ed evidenziare le proprie capacità, ma questo non vuol dire che sia giusto eccedere o, peggio ancora, millantare di essere in possesso di competenze di cui in realtà non si dispone. Un candidato che mostra di sopravvalutarsi non desta una bella impressione, e anzi di solito viene immediatamente escluso da ogni selezione. Ma in qualsiasi caso le bugie sono destinate a venire a galla, prima o poi: che sia in fase di colloquio o in un momento successivo, le conseguenze saranno comunque terribili.

Vietato essere banali o generici

Per catturare l’attenzione su un curriculum occorre essere diretti e mai banali: va bene preparare un piccolo elenco delle proprie passioni, ma inserire in questa lista i viaggi o lo sport (giusto per fare due esempi tra i molti possibili) vuol dire tirarsi la zappa sui piedi e apparire come scontati, poco originali o addirittura incapaci di distinguersi. L’ideale sarebbe fornire informazioni che permettano ai responsabili delle risorse umane di avere un’idea il più possibile chiara della personalità, degli interessi e del carattere della persona che si troveranno di fronte. Non va dimenticata, poi, l’importanza di fare riferimento a esperienze specifiche, come per esempio quelle di volontariato.

redazione