Bebe Rexha normalizza gli alti e bassi nel nuovo album Better Mistakes

Dopo lo strepitoso debutto con il primo album Expectations nel 2018, Bebe Rexha è ufficialmente tornata con Better Mistakes, il nuovo album che mette al centro del suo storytelling l’accettazione delle difficoltà vissute nella vita per diventare più forti e superare le tormente future. In questo nuovo progetto Bebe ha avuto modo di conoscere meglio se stessa, imparando ad accettare la persona che è diventata, includendo sia i suoi punti forti che quelli deboli, dando soprattutto molta più importanza ai fallimenti per non tornare più a ripeterli.

È stato infatti il processo di scrittura, durato ben due anni e mezzo e passato per il confuso e straziante periodo di pandemia, che ha scatenato nella cantante di I’m A Mess una nuova consapevolezza, mossa dal desiderio di mettersi in gioco senza snaturare la sua personalità pop, ma concedendosi a nuovi generi, spaziando dall’hip-hop al soft rock e includendo perfino la dance-pop, confezionando un progetto versatile e aperto a nuove strade, mostrando quanto sia necessaria l’evoluzione artistica e come questa possa portare a mostrare nuovi volti di una stessa persona.

Quest’evoluzione musicale, nata grazie all’inclusione di nuovi stili e generi musicali, è partita con la smash hit Sacrifice, un pezzo che strizza l’occhio alla dance-pop e che mostra il lato più selvaggio di Bebe Rexha. In una recente intervista rilasciata a Billboard, Bebe ha raccontato che, curiosamente, Sacrifice sia stata una delle ultime canzoni incluse nel progetto finale, in quanto inizialmente il concept centrale dell’album fosse basato su un mood molto più triste e riflessivo, e che il desiderio di implicare canzoni più movimentate è sorto solo successivamente, dopo aver passato il primo periodo di confinamento.

Dopo Sacrifice è stato il turno di Sabotage, una canzone molto più riflessiva e chiaramente derivante dalla prima sessione di registrazione del disco, da quel gruppo di canzoni dal “mood triste” e che raccontano uno dei lati più profondi della personalità di Bebe.

Perché saboto tutto ciò che amo?
È sempre bello finché non lo faccio a pezzi
Perché saboto tutto ciò che amo?
I muri si stanno chiudendo perché li ho costruiti io

Senza ombra di dubbio, questa è una delle canzoni più intime dell’intero progetto, e narra al meglio il tema centrale di questo disco: l’accettazione di se stessi tentando di abbattere le nostre paure più grandi. È sicuramente una delle migliori canzoni del disco e l’idea di averla scelta come singolo ufficiale è stata semplicemente geniale; infatti, difficilmente Bebe Rexha aveva avuto l’opportunità di esporsi così tanto con una canzone dal tema profondo e toccante, ed è per questo che Sabotage rappresenta una delle tappe più importanti della sua carriera.

Terzo singolo, terzo genere musicale differente. Con Break My Heart Myself, che vede la speciale collaborazione del chitarrista rock Travis Barker, Bebe Rexha strizza l’occhio al soft-rock, mettendo in mostra le sue capacità autodistruttive poiché, fortunatamente, nella sua vita non ha bisogno di qualcuno che le spezzi il cuore in quanto sia già capace di infrangerselo da sola. Il resto del disco segue in maniera molto intelligente questo filone multi-genere, con pezzi in cui Bebe Rexha apre il suo cuore appoggiandosi su un genere musicale ben definito.

Nel disco non mancano certo collaborazioni con artisti di qualità. La prima, Baby, I’m Jealous, vede la collaborazione di Doja Cat, ed è anche stato il primo singolo promozionale di questo progetto. Inoltre, sono presenti altri artisti come Rick Ross nell’italianeggiante Amore, Pink Sweat$ e Lunay in On The Go, Lil Uzi Vert nel secondo singolo promozionale Die For a Man e Ty Dolla $ign e Trevor Daniel in My Dear Love, un pezzo che unisce il sad-pop all’hip-hop e si consolida come uno dei migliori di Better Mistakes.

Top ?: Sabotage, Sacrifice, Better Mistakes, My Dear Love

Flop ?: Amore

Voto: 8.5/10

Marco Russano