raffaella carrà

Addio Raffaella Carrà, intramontabile icona italiana nel mondo

“Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”, con queste parole Sergio Japino sui social ha dato il triste annuncio unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti.

Prendetevi un minuti di tempo per prendere fiato perché la notizia ha lasciato tutti senza parole. In un pomeriggio di Luglio difficilmente avremmo pensato a quante volte Raffaella Carrà si è intrecciata nella nostra vita lasciando il segno.

Più del suo iconico caschetto ricorderemo la professionalità e la compostezza che la conduttrice, balleria, showgirl, e mille altri ruoli ancora ha trasmesso nei suoi live, programmi, canzoni, show.

Raffaella ha certo affascinato per la sua eleganza, non dimentichiamo, però, che è stata la ribelle in un’epoca che voleva la donna stretta in corsetti o abiti in chiffon. Ha fatto scandalo il suo body in prima serata su Rai uno. Ciò che ha davvero scioccato gli spettatori in quel 1970 è stato il coraggio d interpretare il suo brano “Maestro ma che musica” indossando un top che lasciava scoperto l’ombelico. Per questo motivo Raffaella Carrà venne soprannominata “l’ombelico d’Italia” ed, è stata la prima donna che ha osato mostrare quella parte del corpo nella televisione pubblica.

Senza andare oltre, il Vaticano, dopo aver definito il Tuca Tuca “troppo provocatorio”, ha lanciato una campagna stampa contro la Carrà e quel ballo ritenuto troppo “indecente”. Nonostante avesse contro Papa Paolo VI e parte della dirigenza Rai, Raffaella non ha mai mollato. Poche settimane dopo, Alberto Sordi, ospite di un suo programma, nello stupore generale chiese alla Carrà di ballare il Tuca Tuca. Momento memorabile, che ancora oggi si vede su YouTube ed è diventato pietra miliare della televisione italiana ed ha subito seppellito le polemiche.

La Carrà un prodotto Made in Italy di esportazione globale. Un pezzo inestimabile della cultura pop di tutta la scena mondiale, tanto che già il Guardian l’aveva dipinta scrivendo: “Gli svedesi hanno gli Abba, gli italiani la Carrà!”, a rimarcare quanto l’eccezionalità di Raffaella fosse amata e conosciuta nel mondo.

Raffaella Carrà non è stata solo una donna da milioni di dischi, programmi tv di successo e look memorabili. Raffaella ha saputo incarnare per milioni di persone la figura per eccellenza dell’amica. Raffaella con la sua voce, la sua calda risata e quel caschetto biondo si è accomodata nel salotto di ogni italiano e ha condiviso con ognuno di noi momenti speciali e di rara condivisione.

Una vera e propria icona che a dispetto del tempo rimarrà nella storia per sempre. Icona, donna libera, un mito, scandalosa e in grado di attrarre gli opposti e nonostante fosse tante cose, ha sempre mantenuto quel suo fascino rassicurante.

Che vi piaccia ed è difficile ammettere il contrario, Raffaella è stata un’innovatrice.

Claudia Ruiz