Ho visitato, dandoti il braccio…

Di Federico Frigo  per Social Up!

Rispolverando le nostre vecchie conoscenze di Letteratura, tutti ricorderemo che una tappa importante nella biografia di Eugenio Montale è stata Monterosso, in Liguria. Da questi scorci il poeta degli Ossi di seppia ha preso spunto per le sue descrizioni assolate ed essenziali di carcasse di paesaggi, e oggi la città che l’ha ospitato più volte in gioventù ha deciso di rendergli omaggio.

Lo scorso dicembre, infatti, a 40 anni dal conferimento del Nobel per la Letteratura, il Parco Nazionale delle Cinque Terre e la Società Dante Alighieri hanno istituito il Parco Letterario Eugenio Montale, una sorta di percorso in cui letteratura e natura si mescolano a creare una cosa sola, quella riserva inesauribile di immagini che lo scrittore ha fatto scorrere copiose nelle proprie liriche.

L’itinerario del percorso parte dal centro storico di Monterosso, per poi attraversare i luoghi simbolo della città e giungere fino a Villa Montale, dimora estiva della famiglia del poeta ma ormai non più visitabile, in quanto adibita ad abitazione privata. Il punto fondamentale della visita è però costituito dagli scorci paesaggistici che si soffermano nei luoghi in cui si presume che l’autore abbia preso spunto per le proprie liriche, tra roventi muri d’orto e scaglie di mare in lontananza. 

Il progetto, originale, di intitolare a uno scrittore un parco e quindi di compenetrare poesia e natura, se a prima vista pare giustificato solamente dal fatto che il poeta trascorresse le sue vacanze su queste coste, è in realtà il più alto omaggio a un autore del calibro di Montale, per il quale la poesia e la natura hanno sempre costituito un binomio inscindibile, e per il quale un paesaggio, un tramonto, uno scoglio o semplicemente una folata di vento che entra nel pomario e vi rimena l’ondata della vita, sono stati spesso sufficienti a rendere uno stato d’animo, a rendere indimenticabile la propria produzione artistica e il proprio genio.

redazione