La bella Addormentata

La Bella Addormentata risveglia il Bellini con la firma di Franzutti

Di fiabe ce ne sono tante, ma una è la più bella, la più romantica e in grado di incantare gli spettatori del Teatro Bellini di Napoli: La Bella Addormentata.

Il Balletto del Sud guidati dal coreografo Fredy Franzutti ripropone nel capoluogo partenopeo un cult di repertorio, La Bella Addormentata. La peculiarità è tutta nella scelta del racconto, l’originale testo di Basile. Una scelta che implica un ritorno alle origini e uno sguardo al sud d’Italia, alle bellissime terre del Salento.

La bella addormentata

E’, dunque, una scoperta nuova, un simpatico esperimento che si arricchisce di folklore e storicità. Intramontabili, sul fondo, le musiche di Pitr Il’ic Caikovskij, che guidano i 21 ballerini sulla scena. Sono, però, gli abiti a rivelare l’origine meridionale, come anche l’arrivo del prete con i chierichetti per la benedizione e la scomparsa del fuso avvelenato per una più tipica tarantola salentina. Elementi chiave che chiariscono quel sapore fatto di tradizioni e dal forte accento mediterraneo.

Un cast di giovanissimi e freschi ballerini riconducono il pubblico in un mondo di sogni e la fiaba rinasce e si trasforma. Un balletto che ben si adatta ai gusti più diversi e lascia decadere le paure sulla scelta di Franzutti di rivisitare la scena di una delle fiabe più amate di sempre.

La Bella Addormentata del Balletto del Sud rompe la pesantezza del classico e inserisce attimi di modernità, con giochi e movimenti dissacranti, ma totalmente necessari. Un mix che unisce la sacralità del balletto classico all’irriverente modernità e che si risolvono in un sorprendente e accattivante gioco di sguardi e balletti twist e tarantella.

Un connubio colto con sorpresa da Alessandro De Ceglia, che interpreta il padre di Aurora. La sua è una beffarda quanto poco celata comicità, con sguardi ammiccanti, a tratti sensuali (?) e quel senso di spavalderia da uomo del sud.
In totale contrasto la raffinatezza di Nuria Salado Fustè, Aurora, che invece, strizza l’occhio alla purezza e alla delicatezza del più classico dei balletti.
Inaspettata, ma in grado di rubare la scena ad Aurora, con la sua sola presenza è Carabosse, la strega cattiva, interpretata da Andrea Sirianni. La sua mimica comicità si inserisce in totale accordo con le scelte nuove della guida Franzutti. Il suo ruolo è determinante quanto essenziale per smorzare e dare un senso a questa chiave di lettura del tutto nuova.

Il restante corpo di ballo si riunisce intorno ai caratteri principali e anzi riesce talvolta a ritagliarsi momenti di assoli caratterizzanti, ma talvolta, proprio in questo, cede il passo in virtuosismi del tutto inutili ai fini della storia. Forse è l’unica nota negativa per uno spettacolo che al di là di ogni riflessione sull’opera, divenuta ormai un must per ogni generazione, merita comunque un plauso.

Per info Spettacolo

Teatro Bellini, 4 e 5 dicembre, h. 21:00

Prezzi: 20€ intero – 15€ under29

Benito Dell'Aquila