Intervista ad Antonino Cannavacciuolo: ”Pure tu vuoi fare lo Chef?”

Antonino Cannavacciuolo è uno degli Chef e personaggi televisivi del momento. Responsabile della cucina nella favolosa struttura dell’Hotel Villa Crespi, scenario fiabesco del Lago d’Orta.

La sua cucina può essere definita ”Fusion”, ma nel vero significato semantico del termine: unione di due culture differenti che realizzano l’equilibrio sul palato e la perfezione del dettaglio visivo. Tradizioni di Nord e Sud si fondono nelle sue creazioni consentendogli di ottenere il riconoscimento ambito da Chef e ristoratori di tutto il mondo: Due Stelle Michelin. 

La sua verace personalità, arricchita da un brillante carisma, lo hanno portato sugli schermi televisivi nella veste del Gordon Ramsay italiano nel programma ”Cucine da Incubo” (in onda su Canale9).

E’ stato anche giudice dell’ultima edizione di Masterchef Italia, stagione che ha visto il trionfo di Erica Liverani.

Attualmente svolge anche l’attività di Coaching, nota è la manifestazione di giorno 19 Aprile allo stadio Olimpico di Roma intitolata ”Pure tu vuoi fare lo chef?”, in cui incontrerà migliaia di aspiranti chef e ristoratori pronti a carpire i suoi consigli ed i suoi aneddoti.

Buongiorno Chef Cannavacciuolo, Grazie per averci concesso questa intervista!

Il Piatto forte è l’emozione”, questo è il titolo del suo nuovo libro edito da Einaudi Stile Libero. Sfogliandolo abbiamo trovato cinquanta deliziose ricette provenienti da Nord a Sud tutte caratterizzate dalla centralità di ricercate materie prime. C’è qualche ricetta a cui è particolarmente legato?

Un piatto a cui sono particolarmente legato, è la “Pasta mischiata con fagioli”.

Questa è una portata tipica della tradizione campana, e durante il mio percorso, con orgoglio e soddisfazione ho fatto conoscere in Piemonte una ricetta che ha sfamato intere generazioni del nostro passato.

Nel libro svela anche le preziose regole per riconoscere ingredienti di prima qualità. Mi chiedo se sia possibile sostituire un ingrediente fresco, magari di difficile reperibilità con un ingrediente surgelato ottenendo ugualmente un ottimo risultato…

Dipende comunque dalla qualità del surgelato…non sono infatti tutti uguali, anche qui è importante scegliere il prodotto migliore.

È nato cuoco ed è diventato chef: c’è davvero differenza tra i due termini? E come si trasforma la vita di uno chef stellato che diventa una star della tv?

Cuoco e Chef, io credo che la grande differenza del termine sia data dalla passione. Io credo che possano definirsi Chef anche tutte quelle casalinghe che con amore cucinano quotidianamente per famigliari ed amici.

Le esperienze televisive, mi hanno dato la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto portando la mia filosofia di cucina e il mio pensiero gastronomico nelle case di chi mi segue.

Ha abbandonato la sua terra d’origine giovanissimo per apprendere l’arte culinaria presso gli chef più rinomati. Ricorda quando ha deciso di fare lo chef?  Nonostante la popolarità, lei resta soprattutto uno chef: come concilia? 

Conciliare le due cose è per me fondamentale, perché la cucina rimane sempre il mio regno…Non saprei dire quando ho deciso di intraprendere questa strada professionale, posso solo dire che come un istinto, è cresciuto dentro me.


Stando alle sue dichiarazioni, fortissimo è il legame che la unisce a Cinzia, sua moglie. Storia d’amore che lega Piemonte e Campania, che forma un ponte tra diverse tradizioni: come si fondano queste culture nella sua cucina? Come riesce ad amalgamare armoniosamente il sud al nord del Bel Paese?

Riesco ad unire il Sud al Nord giocando con le bellissime materie prime che queste due regioni, tanto diverse tra loro regalano in ogni periodo dell’anno. Per me è fondamentale accostare gli ingredienti in modo tale che non perdano la loro identità, ricordando i sapori delle tradizioni che rappresentano.

Il 19 Aprile si terrà presso lo Stadio Olimpico a Roma la Manifestazione intitolata “Pure tu vuoi fare lo Chef?”. Sarà un’occasione per poter apprendere consigli e aneddoti per avere successo nel settore della ristorazione. Quali sono a suo avviso le principali regole per avere successo e quali sono gli obiettivi di questo incontro?

Gli obiettivi di questo incontro, sono quelli di realizzare una giornata di formazione dedicata a fornire consigli ed esperienze, da parte mia ed esperti del settore per riuscire a dare origine ad un azienda “vincente”.

Per fare questo, è necessario avvicinarsi il più possibile alle esigenze del cliente, richiamarne di nuovi, scegliere e gestire correttamente i propri collaboratori e curare l’arredo del locale.

Tutte queste nozioni ed esperienze di vita che verranno condivise durante l’evento “Pure tu vuoi fare lo Chef” durante gli interventi e i miei show cooking.

Come è possibile partecipare?

Per partecipare, consiglio di visionare il sito internet: www.cannavacciuoloacademy.it

Qui sono fornite tutte le informazioni.

Pensa che la spettacolarizzazione del mondo della cucina trasmetta un’immagine distorta di questo difficile settore creando inesatte aspettative?

Non credo che la spettacolarizzazione del mondo della cucina trasmessa dai media crei un immagine distorta della ristorazione, direi forse, che tende più a mostrarne solo alcuni aspetti. Oltre a tutto il “bello” che traspare (e che c’è davvero), non bisogna dimenticare i sacrifici, le festività passate a lavorare, le ore di lavoro richieste e la difficoltà: questo è una lavoro fisico ma anche mentale, che richiede concentrazione e impegno costanti.

Cucine da incubo, è davvero un incubo? In onda ,in prima serata su Canale 9 la nuova stagione di questo programma in cui aiuta i ristoratori in crisi a risollevarsi. Qual è l’errore più frequente che ritiene essere determinante per il fallimento?

Un errore comune che riscontro spesso cercando di risollevare ristoranti in difficoltà, è la mancata comunicazione e l’incapacità di ascoltare.

Finito il suo lavoro: “Adios”. Che succede quando lei  va via dai ristoranti in crisi?  Ha avuto modo di rimanere in contatto?

Con alcuni ristoratori sono rimasto in contatto ed ho instaurato anche rapporti d’amicizia. So che molti fanno tesoro dei miei consigli e ne prendono spunto per provare a risollevarsi, questo mi fa davvero piacere. Io registro “Cucine da incubo” andando oltre al format televisivo e cercando di aiutare situazioni talvolta davvero difficili, il riuscirci è per e un successo.

Ha un sogno non ancora realizzato? Per chi sogni di cucinare?

I sogni sono sempre tanti, e chissà… Per ora il desiderio di cucinare per il mio idolo l’ho avverato: ho avuto l’onore e il piacere di avere Maradona ospite a Villa Crespi e di cucinare per lui.

Un saluto per i lettori di Social Up?

Adddios!!!! 

Gabriele Calabrò