Intervista a Gianluca D’Alessio: “Vi presento il mio Sunrise Markets”

A giugno è uscito “Sunrise Markets”, il secondo progetto discografico del chitarrista Gianluca D’Alessio. Abbiamo avuto il piacere di scoprire la sua musica, la sua bravura con la chitarra e di farci raccontare direttamente da lui il nuovo album tra collaborazioni e gli appuntamenti per i prossimi mesi.

Gianluca quando è iniziata la tua carriera come chitarrista?
Ho iniziato lo studio della chitarra a tredici anni, dopo circa tre-quattro anni iniziarono le mie prime esperienze live con band della mia città. Parallelamente, iniziavo anche a fare le prime registrazioni in studio che mi aiutarono ad approfondire lo studio del timing e del groove. A ventidue anni formai la mia prima band di musica originale e contemporaneamente iniziai a suonare “Blues” con il cantante americano Mark Shattuck. Diciamo che da lì è partito tutto.

Dopo quale esperienza hai capito che il tuo lavoro sarebbe stato la musica?
Durante le mie prime esperienze in studio di registrazione fui chiamato da un mio amico cantante per registrare un solo di chitarra per una sua canzone. Durante quella sessione il produttore/arrangiatore che all’epoca lavorava per Francesco Micocci storico discografico della RCA rimase molto soddisfatto della mia performance e mi chiese di fare altri lavori in studio con lui e con la sua importante etichetta discografica. Forse quella è stata l’esperienza dove capii che quella era la mia strada.

A giugno è uscito il tuo ultimo lavoro discografico “Sunrise Markets”. Ci racconti la scelta del titolo e la realizzazione della copertina?
Durante uno dei miei viaggi di lavoro a Londra un giorno andai a farmi un giro nel mercato di Camden Town. Ad un certo punto mi ritrovai davanti un negozio di lampade molto particolari e ne rimasi molto affascinato. Il negozio si chiamava appunto “Sunrise”. In quei giorni a Londra scrissi il brano che oggi dà il titolo al disco.
Finite le registrazioni tornai con il mio staff nel mercato di Camden per scattare le foto che poi ho utilizzato sia per la copertina che per il booklet.

Parliamo dell’album. Come è nato? Qual è il messaggio che vuole lanciare?
Realizzare questo disco non è stato facile. Ho scritto i brani durante un periodo molto intenso di lavoro. Per la prima registrazione chiamai Gavin Harrison alla batteria e da lì è partito tutto. Il mio lavoro mi porta sempre a suonare per altri, ma io ho sempre scritto mie composizioni che ho voluto racchiudere in questo secondo disco. Parlare di “messaggio” da lanciare mi sembra un po’ utopistico, diciamo che voglio far ascoltare la mia musica agli altri e condividerla con chi è appassionato di questo genere.

Importanti collaborazioni pregiano l’album. Di quale sei più orgoglioso? In futuro, con chi ti piacerebbe collaborare?
Sicuramente i musicisti che hanno collaborato con me in questo disco sono stati tutti molto importanti. Ovviamente sono molto orgoglioso che musicisti del calibro di Gavin Harrison e John Giblin abbiano suonato in questo disco impreziosendolo con il loro talento. Per il prossimo disco mi piacerebbe coinvolgere altri musicisti con i quali collaboro abitualmente e magari qualche altro musicista di fama mondiale.

La musica oggi. Cosa pensi della musica che circola nelle radio? Verso quale direzione pensi si stia proiettando?
Sicuramente un certo tipo di musica che oggi va in radio non suscita il mio interesse, però mi rendo conto che le programmazioni delle radio sono anche pilotate da fattori esterni. La musica Pop mi è sempre piaciuta ed è quella che maggiormente mi fa lavorare e sicuramente scelgo quella che a me interessa maggiormente. I talent sicuramente hanno lanciato una nuova era per sfornare cantanti. Mi piacerebbe che facessero dei talent per i compositori o per gli autori, sarebbe molto interessante!

Cosa c’è nella tua agenda per i prossimi mesi?
Per i prossimi mesi stiamo pianificando un tour tra serate e festival dove poter suonare le canzoni di questo disco e parallelamente un tour nelle scuole di musica per fare dei seminari/concerti dove parlerò anche dell’aspetto didattico legato ai brani. Quindi, ci vediamo in giro!!

Sandy Sciuto