ItaliaCheVale: Dea Lingerie, l’intimo sartoriale (e Made in Italy) che elimina ogni tabù

“La Lingerie non è un tabù”: è da qui che la giovane Elena ci ha iniziato a raccontare la sua storia imprenditoriale nel mondo dell’intimo femminile Made in Italy con il suo brand Dea Lingerie. Giovanissima, laureata da poco più di un anno e già pronta a buttarsi nell’avventura imprenditoriale per fare capire a tutte le donne che l’intimo è qualcosa che va oltre il semplice capo. Vestire per noi stesse ed osare per vederci belle e valorizzate, partendo proprio dalla nostra lingerie.

Ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con Elena, founder di Dea Lingerie, per farmi raccontare qualcosa in più sul suo marchio e sulla sua storia tutta italiana (e al femminile). Venite con me!

Ciao Elena, raccontaci di te e del tuo background: perché hai deciso di creare un brand di Lingerie italiana e sartoriale?

Ciao Social Up! Sono Elena, ho 22 anni e sin da bambina ho sempre avuto la passione per la lingerie. Nonostante io non abbia un grande seno, dai 13 anni mia mamma ha sempre iniziato a regalarmi pezzi di lingerie importanti e ho sempre adorato questa complicità tra di noi. Lei mi ha insegnato che la lingerie è qualcosa di perosnale che ti fa sentire bella per te stessa e per sentirti bene ogni giorno. Per questo, non l’ha mai vista come un tabù e mi ha sempre spinta verso questo mondo. Di base ero molto esuberante come bambina e ho visto crescendo che la lingerie era diventata una sorta di angolo sicuro dove essere esuberante per me stessa, senza tener conto di nessun altro. Tutto è iniziato lo scorso anno prima della laurea, facevo un corso di Graphic Design Director alla NABA e come tesi volevo dimostrare come attraverso l’utilizzo corretto dei social media si poTesse creare una community e vendere attraverso i social media. Ho iniziato a sperimentare e nel giro di 3 mesi è andata molto bene: dopo la laurea ho aperto la società ed è così che è nata Dea Lingerie.

Lingerie sartoriale e Made in Italy: come crei i tuoi completi sartoriali?

Ci sono due tipologie diverse di completi. Una tipologia è quella che ogni lunedì cerco di far uscire con dei pezzi in limited edition creati con scarti di tessuti che sono rimasti dalle produzioni più grandi. Tutto è sempre Made in Italy ma ci sono produzioni più grandi ,dove ci sono piccole artigiane che creano i completi in laboratorio, e produzioni più piccole. Banalmente, proprio una mia amica li crea a mano! Ogni volta che si fanno le grandi produzioni c’è sempre uno scarto di tessuto: ad esempio, tempo fa avevo tagliato i corsetti e avevo tenuto da parte del tessuto. Con questo tessuto ho creato 5 completi limited edition. Il concetto alla base è quello di non sprecare mai niente. Mi appoggio a due piccoli laboratori fuori Milano di due signore, quindi tutto il lavoro è al femminile, e poi ho le modelliste. In Dea Lingerie siamo diventate una grande famiglia di donne.

La lingerie quindi è qualcosa che va oltre il capo e decisamente non è un tabù. A cosa ti ispiri nella creazione del tuo intimo?

Una delle mie frasi che mi rappresenta di più “osa sempre”. Partendo dalla lingerie e in tutto, spingersi sempre oltre! Quando creo la lingerie mi ispiro alle Dee, archetipi di femminilità unica e potente. Ai miei completi e alle donne che li indossano vorrei dare la forza, femminilità ed eleganza. A me piace pensare che la lingerie non sia solo un capo ma che faccia diventare il nostro corpo una vera e propria opera d’arte. Mi piacciono i lacci, i tessuti e le  forme geometriche che sappiano poi valorizzare il corpo femminile. Non sarò mai quel brand che dice “la lingerie per farti sentire a tuo agio”: io voglio valorizzare.

Parlando di imprenditoria femminile: cosa vuol dire essere a capo di un brand emergente e Made in Italy fatto da donne e dedicato alle donne?

E’ un sogno. In questo periodo, noi giovani non riusciamo sempre a trovare il nostro spazio. Io mi sono buttata investendo i miei risparmi ed è stato bellissimo, forse anche perché reggo la tensione e le sfide. Ci sono giorni intensi e giornate più calme in cui riesco a gestirmi da sola e questo l’ho sempre sognato! In Italia, però, ho notato che non è facile lavorare. Le persone agli inizi non mi hanno preso sul serio nei primi mesi, e forse per la giovane età o per l’inesperienza nell’ambiente. Ad oggi, per fortuna, ho creato una grande famiglia e sono davvero contentissima! Inoltre, quest’anno ci sono stati nuovi finanziamenti per le partite iva e grazie a questi sono riuscita a lanciare la nuova collezione.

Dea Lingerie e il futuro: quali sono gli obiettivi?

Mi piacerebbe avere uno spazio mio e uno studio dove poter lavorare ed evadere gli ordini. Un grande sogno? Poter aprire un temporary shop qui a Milano e riuscire ad essere una realtà affermata che possa permettersi di integrare al brand un’associazione per le donne. Mia mamma è un avvocato che tutela le donne e mi piacerebbe tantissimo creare un’associazione di supporto con una rete di contatti per supportare il genere femminile a 360 gradi.

Valentina Brini