Come il Ketchup diventa una fettina solida da mettere sul cheesburger

Il mondo della cucina sta vivendo uno dei picchi massimi in tutto il mondo. La ricercatezza del prodotto, del biologico, del Km 0, della stagionalitĂ  insomma di tutte quelle caratteristiche che lo rendono un’eccellenza. L’esaltazione della materia prima a prodotto gourmet che meno viene elaborato piĂą riesce a conservare quegli elementi che lo rendono unico del suo genere.

Ebbene questo richiede tempo. E si sa che questa è anche l’era in cui si vuole tutto e subito. Non abbiamo tempo per cucinare a bassa temperatura della carne di piccione per 12 ore; non abbiamo nemmeno il  tempo di aspettare in fila al mc Donald e ordiniamo direttamente dai led automatici; figuriamoci se possiamo permetterci il lusso di spalmare del ketchup sul nostro cheeseburger. Ecco perché hanno inventato le Slice of Sauce ovvero le fette di salsa.

Partiamo dall’inizio. Siamo ovviamente negli USA e una piccola startup americana Bo’s Fine Food, composta da soli due membri, due ristoratori di Los Angeles sperimenta nel suo garage delle nuove salse. La ricetta arriva dal vecchio papà, commerciante di discreto successo di una salsa barbecue a base di ketchup. Dopo diverse prove su pentoloni da cucina i due si imbattono in un risultato dalla consistenza sconvolgente; pare infatti che siano riusciti a creare un ketchup dalla consistenza solida e flessibile simile a quella delle normali sottilette di formaggio. Queste fette di salsa evitano gli sprechi o le macchie conseguenti alla cattiva somministrazione del prodotto. Immaginate quante camicie in meno da smacchiare! Inoltre i due stanno lavorando per rendere il prodotto completamente privo di OGM, senza glutine, senza conservanti artificiali e completamente naturale. Verrà venduto in pratiche confezioni da 6 e non avrà bisogno di essere refrigerato.

Per ora il progetto è sulla piattaforma di crowfounding Kickstarter, e sembra quasi siano prossimi all’obiettivo avendo raggiunto oltre 3000 dei 15000 euro preventivati per l’apertura dell’attività.

Tutto questo clamore ha però sollevato l’attenzione su altre persone che prima di loro avevano tentato questa strada; come lo chef giapponese Ernesto Uchimura, che qualche anno fa attraverso la disidratazione aveva ottenuto delle sfoglie chiamate: Leather Ketchup ovvero “pelle di ketchup”, sicuramente per la loro consistenza. Ma sempre dal Giappone arrivano anche le fettine di cioccolato, adagiabili comodamente sul pancarrè per una merenda senza sprechi e macchie appiccicose ovunque.

Insomma in poche semplici mosse hanno rovinato dei gesti iconici per la nostra era: come quella di spalmare la Nutella sul pane o di agitare il tubetto del ketchup rischiando il gavettone rosso.

E le prossime sottilette di cosa saranno?

Aurora Erbì