Cucina: Cheffennium, il nuovo format

Venerdì 13 maggio, è nato un nuovo format di cucina chiamato Cheffennium. Questo nome nasce dall’unione della parola “chef” e la parola “fescennium”, l’antica denominazione di una zona di Viterbo che comprende Corchiano, il paese dove questa idea nasce.

Proprio in questo paesino di 3.500 abitanti, esiste da pochi anni una piccola realtà, una gemma incastonata in un diadema composto da paesaggi mozzafiato e saperi dell’antica tradizione contadina, “Isanti Corchiano“. Dapprima solo panificio, questo locale dall’atmosfera cordiale e allo stesso tempo raffinata, spicca per la qualità dei suoi manicaretti, aggiornatosi con le più moderne tecniche di lavorazione cioccolatiere e dolciarie, ha dato vita ad un mix di tradizione e modernità.

Tra le tante iniziative intraprese dalla proprietà, l’ultima (in ordine cronologico), è quella di voler dare spazio agli chef del territorio offrendo loro una vetrina in cui mostrare la loro abilità, e l’amore per il proprio lavoro. Nella suggestiva veranda che dà sul paesaggio esterno al locale, è infatti possibile degustare insieme ad altri avventori, la cucina tipica che ogni ristoratore ha da offrire, ma non limitandosi solo a questo, lo chef stesso sarà presente al tavolo per prendersi cura dei clienti e dialogare con loro.

E’ infatti questo il punto cardine della filosofia di Cheffennium, quello di istruire i propri clienti sulla storia e la filosofia che c’è dietro ad ogni piatto, gli ingredienti, i metodi di preparazione, oltre a fornire una conoscenza più approfondita del territorio circostante e di coloro che lo abitano. Non a caso il primo ad aderire a questa iniziativa è stato Felice Arletti, che da anni si prodiga affinchè le tradizioni della sua amata Canepina (un paese limitrofo a Corchiano), possano essere apprezzate da tutti.

Proprietario del locale “Agristoro il Calice & la Stella”, Felice è uno dei più grandi conoscitori e trasformatori in materia di canapa, questo perchè Canepina, la sua terra natale, prende il nome proprio dalla ben nota pianta (Canapina). La quasi totalità del suo menù è infatti a base di canapa sativa e proprio per questo ha attirato su di sè l’occhio sempre vigile del Gambero Rosso, tant’è che alla prima di Cheffennium era presente anche Salvo Cravero, docente presso le scuole del Gambero Rosso e partner di Felice in un progetto di rivalutazione della canapa ad uso cucina.

Il menù di questo primo appuntamento, non poteva non rispecchiare a pieno il suo creatore ed il suo credo, dall’antipasto al dolce, lo chef Arletti ha deliziato i palati dei suoi ospiti con la sua cucina, riempiendo non solo i loro stomaci, ma anche i loro cuori con le splendide storie che ha portato a tavola e rispondendo ad ogni loro curiosità, “Questa sera ho goduto come un matto” dichiarerà a fine serata “è sempre emozionante poter dedicare tanto tempo a condividere la tua grande passione davanti ad un pubblico interessato”.

Emanuele Isanti, ideatore e promotore di Cheffenium, ha parlato di quanto sia importante per lui non perdere il contatto con la propria terra e le proprie radici: “Credo sia fondamentale, soprattutto al giorno d’oggi, non dimenticarci chi siamo e quale storia ci precede, credo molto nel nostro territorio e credo molto in quello che può dare non solo a chi lo abita, ma soprattutto a chi non lo conosce ed è in cerca di nuove storie e nuovi paesaggi“.

Personalmente sono molto contento di aver potuto presenziare a quello che sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti, perchè non solo amo (immensamente) mangiare bene, ma conoscere personalmente lo chef, la storia che ha da raccontare e i segreti e le particolarità di ogni ingrediente, sono cose che non solo saziano il mio appetito, ma anche la mia grande curiosità. Bon appetit!