BoF 500: i giovani professionisti italiani della moda da cui prendere ispirazione

The Business of Fashion ha recentemente pubblicato la BoF 500 2019 dove tra i 500 nomi di professionisti che danno forma all’industria moda spiccano tre personaggi italiani. Scopriamo insieme i loro ruoli e i loro approcci alla fashion industry, per comprendere cosa significa lavorare nel ”fashion” dall’interno e magari prendere ispirazione.

Cos’è la Bof 500?

BoF 500 è la classifica annuale di The Business of Fashion che stila i nomi dei professionisti capaci di influenzare la fiorente industria della moda sulla base di dettagliate analisi dati, ricerche e centinaia di nomination provenienti dai membri della community del sito. The Business of Fashion è stato definito dal New York Times il “The Economist” della moda. E’ il sito web che fornisce con un punto di vista critico, analitico e competente contenuti da e per professionisti del settore moda, con particolare attenzione all’aspetto manageriale.
Tra nomi internazionali di fondatori di case di moda, organizzatori di Fashion Weeks, modelle, attivisti, direttori creativi ed esecutivi selezionati da tutto il mondo, emergono anche 3 nomi italiani. I tre professionisti certificati del settore che oggi vale più di 2,4 trilioni di dollari nel mercato mondiale sono Ferdinando Verderi, Lorenzo Bertelli e Simon Beckerman. Con il loro estro modellano da dietro le quinte l’industria che più contraddistingue l’Italia nel mondo. Preparatevi a rimanere ispirati.

Ferdinando Verderi, Direttore Creativo presso Vogue Italia


Parmense di nascita, ma newyorkese di adozione, laureato in economia, ma creativo autodidatta.
Ferdinando Verderi è fondatore dell’agenzia di comunicazione newyorkese Johannes Leonardo, orientata al servizio dell’unico mezzo che governa la discussione mediatica sulla pubblicità: il consumatore cosciente. Questo suo nuovo e rivoluzionario punto di vista è alla base del suo approccio. E’ lui il genio creativo dietro a potenti campagne pubblicitarie di compagnie come Google, Diet Coke e Adidas, prima di iniziarsi al mondo del lusso lavorando per Chanel, Versace e Alexander Wang.
La sua direzione creativa di Vogue inizia nel luglio 2019, con un numero sul DNA e l’importanza dell’identità, l’eredità familiare e le radici nell’interculturalità globale odierna. Per il suo primo numero Verderi ha chiesto a Gigi Hadid, Imaan Hammam e Karen Elson, di parlare delle loro origini con i loro test del DNA alla mano. Una narrazione forte, poliedrica e soprattutto conscia dei tempi che cambiano, destinata a cambiare le regole del gioco alla celeberrima testata:

“La visione e l’esperienza di Ferdinando nella creazione di contenuti creativi a 360 gradi  porterà un contributo decisivo alla crescita del brand Vogue Italia con print, digital e progetti di comunicazione. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”, ha dichiarato Emanuele Farneti , direttore di Vogue Italia (anche lui presente in BoF 500 ma nel 2017; ndr) a luglio 2019.
Verderi ha ricevuto molti riconoscimenti per i suoi lavori al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, ai D&AD e ai Clio Awards, dove è stato l’artista più premiato nel settore moda e beauty per due anni consecutivi.

Lorenzo Bertelli, Direttore Marketing e Comunicazione presso Prada

VILLA CARLOS PAZ, ARGENTINA – APRIL 29:
Portrait of Lorenzo Bertelli of Italy taken during Day Two of the WRC Argentina on April 29, 2017 in Villa Carlos Paz, Argentina. (Photo by Massimo Bettiol/Getty Images,)

Lorenzo Bertelli è il primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, coppia che ad oggi detiene l’80% del Gruppo Prada. Nato nel 1988 è laureato in filosofia con Massimo Cacciari all’Università San Raffaele di Milano, ha una carriera da pilota di rally alle spalle ed un nuovo traguardo: incrementare i guadagni di Prada tramite un’efficace digital strategy e garantire la sostenibilità ambientale del brand.
La sua direzione del settore comunicazione sta portando Prada a raggiungere molti obiettivi. Bertelli ha capitanato Prada nel processo di eliminazione del nylon vergine dalla produzione nel 2021 con ottimi risultati sia per le vendite che per l’ambiente. Come Direttore Marketing e Comunicazione una delle sue prime decisioni è stata coordinare le soluzioni Adobe di tutti i 6000 negozi fisici su scala globale per integrare dati di vendita sia online che offline. Una mossa che permette a Prada di analizzare tutte le interazioni tra il brand e i consumatori, sia nei negozi che sulle piattaforme digitali. Che di abiti indossati o di likes si tratti, Prada lo sa.
Il figlio d’arte di Miuccia è inoltre coinvolto nell’organizzazione di eventi culturali presso Fondazione Prada e nella 36esima Coppa America, nella quale condurrà l’imbarcazione Luna Rossa. Prada è sponsor dell’evento sportivo, per il quale ha anche creato una linea sports-wear dedicata.

Simon Beckerman, fondatore di Depop


Non lasciatevi ingannare dalle sonorità nordiche del suo nome: Simon è il terzo talento tutto italiano presente in Bof 500. Nato e cresciuto a Milano ha frequentato il Liceo Artistico Statale di Brera e poi il corso di Industrial Design al Politecnico di Milano. Depop nasce nel 2011 come seconda startup della sua carriera, con cui mai avrebbe pensato di raggiungere un tale successo.
Depop è un mix tra Instagram ed Ebay, perfetto per gli utenti della Generazione Z come per i baby boomers: in un solo click è possibile vendere e comprare oggetti di design, da collezione, rarità introvabili e capi di abbigliamento direttamente dal proprio smartphone. E’ estremamente funzionale per gli utenti attenti ai prezzi e alla sostenibilità dei propri acquisti oltre ad uno spazio per fare community.
Grazie ai risultati raggiunti tra cui 62 milioni di incassi, ora il team Depop è alla volta dell’America. E’ in partenza un’attività di branding sul territorio statunitense per presentarsi ad una fetta di pubblico più ampia. Beckerman ha affermato a StartUp Magazine nel 2018 di non voler abbandonare il suolo italiano:
“Negli ultimi anni abbiamo notato come ci siano tantissimi sviluppatori italiani in gamba che purtroppo per mancanza di opportunità in Italia non riescono a trovare il lavoro dei propri sogni e sono costretti ad andare all’estero. Con Depop siamo in una posizione unica perché siamo un’azienda con un dna italiano. Il nostro obiettivo è di avere un team di sviluppo completo in H-Farm, che si concentri su progetti o aree specifiche. H-Farm è anche un luogo in cui lavorare è un vero piacere: c’è una pace e una tranquillità che aiuta tantissimo la produttività. È una mini Silicon Valley!”

Prendi ispirazione!

E’ dunque il nuovo approccio alla comunicazione e l’apertura mentale alla creatività che contraddistingue questi tre giovani creativi italiani. Le capacità di adattamento e di comprensione della necessaria richiesta del mercato si rivela più utile del mero spirito imprenditoriale. Una cosa salta però all’occhio: solo uomini nella classifica italiana dei più influenti. Negli altri paesi, la classifica di BoF 500 vede molte più donne che uomini ai vertici. Noi di Social Up speriamo che questa tendenza tutta del Bel Paese cambi nei prossimi anni. Forza Ragazze! I tempi sono cambiati e di buoni esempi ne abbiamo tanti: è il momento di iniziare ad ispirarsi a questi giovani creativi. Perché per citare il grandissimo cineasta Jean-Luc Godard: “Non importa da dove prendi le cose, ma dove le porti”.