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Berrettini non si ferma più: il Queen’s è suo per il secondo anno di fila

Matteo Berrettini colpisce ancora. Dopo la vittoria nell’ATP 250 di Stoccarda, il 26enne romano si ripete con il successo al Queen’s di Londra, facente parte del circuito ATP 500. Nel prestigioso torneo inglese Berrettini riesce a conquistare il secondo trofeo in una settimana e soprattutto a difendere la vittoria dello scorso anno. Le continue cavalcate sull’erba stanno portando Berrettini a segnare diversi record nel mondo del tennis.

Le quattro finali consecutive su questa superficie (Queen’s, Wimbledon, Stoccarda e Queen’s) lo mettono al pari di Djokovic sotto questo punto di vista.

Nel 2021 Matteo vinse per la prima volta il torneo superando in finale il padrone di casa Cameron Norrie. Quest’anno, invece, se l’è dovuta vedere con il serbo Krajinovic.

Matteo Berrettini dimostra sempre di più che sull’erba si trova a proprio agio, e l’ennesima vittoria su questa superficie lo dimostra. Dal 2019 sono solamente tre le sconfitte di Matteo sul manto verde.

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Una vittoria importante non solo per il morale dopo l’infortunio e per il prestigio, ma utile anche per il ranking. Wimbledon si sta avvicinando, e Berrettini non potrà difendere i punti conquistati lo scorso anno con la finale (per la questione dei tennisti russi e bielorussi, ndr).

Questo vuol dire che perderà i 1.200 punti conquistati nell’edizione del 2021, il che farà crollare la sua posizione probabilmente oltre il 20esimo posto. Ecco perché i punti del torneo di Stoccarda e del Queen’s, soprattutto, possono essere utili per attutire un po’ la dolorosa caduta dopo Wimbledon. Anche Djokovic, per dire, subirà molto da questa sanzione: per lui si prevede una discesa al settimo posto. Per gli altri grandi nomi, invece, non ci dovrebbero essere sorprese troppo grandi.

Con la vittoria al Queen’s Berrettini ha dato l’impressione di essere un tennista tornato più completo dall’infortunio. Gli ace e il dritto rimangono le sue armi principali, ma sta dimostrando anche dimestichezza con il rovescio e il gioco a rete. Una maturazione che potrebbe portarlo presto a vincere tornei ancora più prestigiosi: ora nel mirino ci sono un Masters 1000 e uno Slam.

E perché no, Wimbledon potrebbe fare proprio al caso suo.

Marco Nuzzo