5 luoghi dei libri che ogni lettore vorrebbe visitare

La lettura di un libro ci porta in luoghi lontani, creati solo dalla nostra immaginazione, impalpabili quanto realistici. Eppure anche i romanzieri fanno affidamento a mondi reali da cui trarre ispirazione. Con un pizzico di fantasia e un ottimo spirito di osservazione potrete ritrovarvi veramente nelle località descritte nei vostri libri preferiti.

       1.Carlos Ruis Zafòn, L’ombra del vento

Una Barcellona gotica e misteriosa, reduce da una guerra civile che l’ha trasformata nello spettro di se stessa e dall’ombra tetra del regime franchista; è lei la vera protagonista de L’ombra del vento, il bestseller mondiale dello scrittore spagnolo che ha conquistato milioni di lettori.

Zafòn racconta di una Barcellona lontanissima dalla città allegra e vitale che conosciamo: oggi Barcellona è un vero inno alla vita, alla movida, il buon cibo, palazzi colorati, conditi dallo spirito irriverente e spensierato che caratterizza gli abitati della penisola iberica.

Ne L’ombra de vento si intravede il nascere della moda del cinema, i piccoli lussi da consentirsi come i taxi e le automobili, il collezionismo e la frequentazione dei caffè durante la prima Repubblica. E’ una Barcellona che ha voglia di rinascere dalle sue stesse ceneri per entrare a piè pari nell’epoca moderna. E’ una città che guarda avanti mentre il passato rimane silenzioso nell’anima di chi ne ha vissuto i momenti più bui e non riesce a dimenticare.

Ne ‘L’ombra del vento’ i luoghi della ciudad sono un susseguirsi di luci e ombre, bene e male, vita e morte. La città non è semplicemente uno sfondo all’interno del quale si muovono i personaggi principali, è una protagonista viva e reale, che “Ti entra nel sangue e ti ruba l’anima”, come dice Fermín Romero de Torres, fedele amico della famiglia Sempere.

Leggendo la splendida saga, è impossibile non rimanere affascinati da questa città; quale lettore non vorrebbe addentrarsi nei meandri della Barcellona sconosciuta alla ricerca del misterioso Cimitero dei Libri Dimenticati? E’ risaputo che biblioteca non esiste, è un’invenzione di Zafón, ma il luogo dove dovrebbe sorgere esiste davvero: si tratta di Carrer de l’Arc del Teatre, uno stretto vicolo minuscolo del Raval. Se invece volete andare a trovare il giovane Sempere a casa o nella libreria del padre, dovrete recarvi nel cuore pulsante del Barrio Gotico, antico centro medievale della città. Se avete bisogno di una pausa, ci sarà l’affamato Fermìn ad attendervi ad un tavolino del famoso caffè Els Quatre Gats.

       2. Arthur Golden, Memorie di una geisha

Arthur Golden trasporta i suoi lettori verso il Sol Levante, in un mondo dalla cultura antichissima e affascinante. La giovane figlia di pescatori, una volta rimasta orfana, viene catapultata nel cuore del Giappone per apprendere le difficili arti che portano le giovani donne a diventare una geisha di prestigio.

La narrazione semi-bibliografica è ambientata a Kyoto durante la seconda guerra mondiale. Un periodo durissimo per la civiltà nipponica che ha affondato le radici nelle sue tradizioni per sopravvivere alla miseria e alla devastazione.

Gion, il quartiere delle geisha di Kyoto, ha origini antiche. Nato nel Medioevo per ospitare i pellegrini diretti al tempio shintoista Yasaka Shrine, Gion è oggi uno dei luoghi più caratteristici del Giappone. Sarà facile riconoscere le case da tè in cui la giovane e impaurita Chyio doveva destreggiarsi nel complesso rituale della cerimonia del tè. Sarà più difficile vedere dal vivo una geisha, sempre attente a rimanere alla larga dai turisti troppo curiosi. Costeggiando il fiume Kamo, tra i salici piangenti e le lanterne che illuminano le tipiche casette in legno, si respira il mistico profumo di fascino e mistero che avvolge questa città dove il tempo sembra essersi cristallizzato in una dimensione ultra-temporale.

In questa atmosfera surreale, le narrazioni di Arthur sembrano vivide e reali, come se dietro ogni porta si nascondesse quel mondo fatto di carta di riso e sorrisi artificiali calati indossati ad hoc per tenere lontani sentimenti ed emozioni troppo ‘terreni’ per la società nipponica.

       3. Elizabeth Gilberth, Mangia, Prega, Ama

Un viaggio nel mondo alla ricerca di sé stessi è dettato dalla necessita di compiere un percorso interiore, alla ricerca di un nuovo ordine nella propria vita.

Così la bella e ricca newyorkese che pensava di avere tutto dalla vita, si ritrova a raccogliere le briciole di un esistenza dolorosa e vuota che la trascina negli abissi più profondi della depressione. Il viaggio si articola in tre tappe: Italia, Indonesia e India.

In Italia Elizabeth scopre i piaceri della gola che ormai aveva sepolto sotto i chili persi nei meandri delle sue giornate più nere: Roma rispecchia il primo passo verso la sua rinascita. Camminare per piazza Navona in compagnia di gran cono gelato, concedersi un caffè con panna seduti ad un tavolino in Campo de’ Fiori, sorseggiare un calice di vino rosso in Piazza di Spagna… Il tour del piacere del palato porta Liz di trattoria in trattoria: dal Vecchio Orso in via Gigli d’ Oro, al Santa Lucia a Largo Febo. Per la pizza “più buona del mondo” Lizbeth vi porta nella pizzeria Da Michele, nel cuore pulsante di Napoli, in una laterale di Via Umberto I.

In India Liz ricerca il suo lato più spirituale in un Ashram, un luogo di pace e di preghiera dove ritrovare le proprie priorità. Tuttavia la Gilberth non approfondisce le descrizioni del territorio, mentre racconta con passione l’Indonesia, in tutto il suo splendore.

Bali, conosciuta come l’ ‘Isola degli Dei’ , è una delle 17.500 isole che formano l’Indonesia e la principale destinazione turistica dell’arcipelago, soprattutto grazie alle sue spiagge amate dai surfisti. Interessante è l’escursione sul Monte Batur; situato al centro dell’isola, è un vulcano attivo di un’incredibile bellezza selvaggia. Come non innamorarsi a Bali e di Bali?

     4. Cornelia Funke, Il re dei ladri

luoghi dei libri

Una città che non ha bisogno di pubblicità: la protagonista indiscussa della storia dei ragazzini ladruncoli è la città su palafitte più bella del mondo.

Un’avventura che si snoda tra calli e campielli sconosciuti ai ‘non addetti ai lavori’ nella Venezia più dark della narrativa per ragazzi. Una Venezia assai diversa da quella patinata delle cartoline. Cornelia Funke, la scrittrice tedesca che con Il re dei ladri si è fatta conoscere in giro per il mondo, racconta di una Venezia poco convenzionale,assai diversa dalla patinata Venezia degli innamorati…

La magia del Re dei ladri si aggira tra statue di  leoni che prendono il volo, simbolo del patrono della città, portoni magici e ragazzini scaltri e agili come i roditori della città. Le parole della stessa Funke, raccontano Venezia come uno di quei luoghi

 “Dove è possibile annusare, vedere e incontrare la magia. Non è possibile andare a Hogwarts, o nella Terra di Mezzo o all’Isola che non c’è, ma a Venezia sì”.  

Tutte le luci ma sopratutto le ombre di una Venezia gotica e medievaleggiante, tra oscuri canali che riflettono gli scheletri di palazzi in rovina, mentre la laguna silenziosa inghiotte le anime egli impavidi traghettatori…. Il lato più oscuro di Venezia alla mercè di ragazzini spavaldi, nati dalla penna abilissima di una cultrice della ex Serenissima.

       5. Lucinda Riley, Sette sorelle

Scrittrice di grandissimo successo per i suoi romanzi romantici e avventurosi, Lucinda Riley comincia la saga best sellers Le sette sorelle con una triplice ambientazione. Ogni libro della saga si apre con una vista su Atlantis, un panoramico castello situato sul lago di Ginevra che ha visto crescere le sorelle con il ricco padre adottivo. Un paesaggio al confine tra realtà e fiaba, dove si possono riconoscere delle affinità con il celebre Castello di Chillon che ha inspirato le ambientazioni marchiate Disney quali “La sirenetta”.

Sette sorelle è un viaggio che porterà Maia, la più anziana e solitaria delle sorelle, nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, alla ricerca del suo passato. Un vecchio plico di lettere le farà rivivere l’emozionante storia della sua antenata Izabela, ripartendo dall’emozionante storia della sua antenata nella Parigi bohémienne degli anni ’20.  Parigi è in un periodo di fermento artistico culturale; Izabela, ribelle borghese di Rio, si innamora di uno squattrinato artista parigino. I loro incontri avvengono spesso in un cafè sito nel boulevard du Mountparnasse, Closerie des Lilas, ancora oggi famoso per essere stato frequentato dai più famosi artisti e letterati del mondo.

Non a caso la scrittrice  fornisce qui una serie di informazioni storiche che rendono la narrazione ancora più affascinante riguardanti il progetto del Cristo Redentore, simbolo stesso di Rio. In quegli anni si stava progettando la sua costruzione  e così la Riley inserisce nella storia  anche personaggi realmente esistiti e che si muovono tra le fila del romanzo,come Heitor Da Silva Costa, l’ingegnere locale scelto per sovrintendere i lavori, e Paul Landowski, lo scultore francese che realizzò il Cristo.

A Rio de Janeiro, Maia ritrova tutto ciò che ha sepolto sotto chili di rimorsi e rimpianti; i colori e i profumi della capitale brasiliana la condurranno a ritmo di musica verso il grande amore, con il quale scaverà nel profondo del suo passato arrivando fin nei locali più nascosti di Rio dove vivere il brivido del Brasile sulla sua pelle.

Una vicenda destinata a stravolgere la vita di Maia e dei lettori di Sette sorelle, a cui verrà voglia di fare immediatamente le valigie per Rio de Janeiro con un biglietto di sola andata…