E’ successo a Cleveland (Ohio, USA) ed il killer è ancora in circolazione. Nel pomeriggio del 16 Aprire, Steve Stephens, 37 anni, ha ucciso durante diretta Facebook un uomo di 74 anni, Robert Goodwin. La dinamica dei fatti non è molto chiara: probabilmente il killer era in preda ad un raptus.
Stephens ha ammesso di aver già ucciso più di 12 persone, anche se il personale della polizia locale deve accertare quanto dice il trentasettenne, che è stato invitato dal sindaco della città Frank Jackson a consegnarsi. E’ stato vietato qualsiasi tipo di approccio con il killer: i cittadini dovranno immediatamente avvisare la polizia vista la pericolosità del soggetto. La polizia si è mostrata risoluta a risolvere questa spinosa questione in giornata e ha già rilasciato un suo identikit: uomo calvo, nero, alto più o meno un metro e novanta. Con molta probabilità il killer guida una macchina sportiva bianca o color crema.
La vittima sembra essere stata uccisa per caso – “random” è il commento della BBC – il che rende privo l’omicidio di qualsiasi movente. Forse un caso di instabilità psicologica? Non lo sappiamo. Sta di fatto che il sindaco di Cleveland Jackson si è mostrato disponibile ad accogliere Stephens per parlare di quale sia il problema e la ragione che lo ha spinto ad uccidere un uomo, che molti pensano siano dovuta ad una delusione amorosa. Ma questi dettagli sono ancora da appurare.
Gli ospedali, le scuole e le università sono state allarmate: se quanto dice Stephens è vero, Cleveland dovrà fronteggiarsi con la follia omicida di un serial Killer.
Non è la prima volta che negli Stati Uniti si consuma un delitto in diretta Facebook, come non è la prima volta che qualche sparo “accidentalmente” ferisce o uccide una persona. Solo lo scorso giugno, per esempio, hanno sparato ad un uomo in diretta streaming per le strade di Chicago. A marzo invece un uomo ha sparato 16 colpi di pistola durante la diretta di un emittente televisivo.