“Ehy, zio Benny,
mi chiedevo, ma tu Sanremo lo guardi? Noi a casa è tipo un prolungamento del Natale, ci riuniamo in famiglia e passiamo le serate a guardarlo e a commentare insieme. Hai già un’idea su chi vincerà?
Jonathan”
“Caro zio Benny,
voglio proprio sapere che ne pensi di Sanremo. Io non lo sopporto proprio. Tu lo guardi?
Annalena”
Eccoci qui, con due messaggi flash che sono l’uno il contrario dell’altro. Sanremo sì o Sanremo no, questo è il vero dilemma di un italiano. Io Sanremo lo seguo, non in tavola rotonda con la famiglia, abbiamo orari troppo diversi, ma lo seguo. Non so perché, forse per abitudine, forse perché non ho di meglio da fare, ma sì lo ammetto, un po’ mi piace.
Trovo fantastica quell’atmosfera di terrore che aleggia sull’Ariston. Tutto deve essere perfetto, impeccabile, serio, preciso, perché Sanremo è Sanremo, in mondovisione, non possono esserci intoppi, figuracce, scandali. Sanremo è una vetrina importante per tutti. E si respira questa patina di perfezione. Mi immagino la produzione e la regia del programma. Persone con i nervi a fior di pelle che negli ultimi 8 mesi sono stati alla ricerca dell’ospite giusto, l’abito giusto, il conduttore perfetto, la letterina perfetta, il monologo strappalacrime, l’interminabile scaletta e i fiori. Ragazzi, i fiori di Sanremo, ma cosa sono? Mazzi recisi dai campi e donati così, al naturale, come se fossero, non lo so, mazzetti di frasche da ardere. Boh. Chi li compone quei mazzi!
Ad ogni modo mi nutro di questa tensione generale. Tutto deve filare liscio. Ed io sto lì, sul divano di casa, con Twitter in mano e mi trasformo nel tuttologo qualunquista, pronto a sparare a zero su chiunque, compresa mia madre che mi dice quanto è affascinante Marco Masini. E devo riconoscere che è vero, questo nuovo look da barbuto Daddy Gay un po’ mi stuzzica i bollori. E sono lì che aspetto che succeda qualcosa, che qualcuno commetta il passo falso, che lo scandalo si riveli e smonti tutto questo affannarsi di perfezione. Sì, in pratica sto lì a gufare, è vero! Scusami Ama!
Perché deve essere tutto così pesante? In fondo è un concorso musicale come tanti altri, non c’è più l’esclusiva. Facciamo tutto questo per tradizione? Sul serio? Che poi immancabilmente le uscite e i chiacchiericci su Sanremo non mancano mai, ma alcuni sono così frivoli e senza senso, che trovano ragione di esistere solo perché accadono all’Ariston.
Quest’anno ci ho creduto. Ho avuto il sentore che la conduzione di Amadeus potesse risultare vincente. Si dice, che gli uomini dal grande naso, tipo il mio, abbiano doti e virtù nascoste, e pensavo che la virtù di Amadeus fosse condurre Sanremo. Mi pare ovvio che la mia non è quella di fare pronostici. Pare, infatti, che il malcontento sia generale. Amadeus risulta fiacco, rigido, e perennemente con quest’espressione da Porca Tro-t-a sul viso. Per non parlare dei suoi tentativi di recuperare dopo le accuse di sessismo ai danni della povera Francesca Sofia Novello. In più, nel timore di aver dimenticato qualcosa ha abbondato su tutti i fronti. Ogni sera la scaletta risulta tremendamente lunga da costringerci ad appisolarci. Enzo Miccio lo ha ammesso eh!
Quest’anno ci ho creduto. Elettra Lamborghini con Miss Keta, me le immaginavo lì a sfondare quel salotto di alta borghesia e invece, una noia tremenda e un twerk che manco mia nonna ha capito! Ci ha provato Achille Lauro, da solo, incompreso e criticato e dopo qualche giorno, ciò che è rimasto, è il dubbio sulle sue misure penine. Dov’è finita Loredana Bertè con il suo pancione finto o Cavallo Pazzo che irrompe sul palco inneggiando ai brogli per poi essere trascinato via dalla sicurezza. Niente. Se non scaramucce da bar e lungaggini per zittire le scaramucce.
Sta già circolando lo sdegno sui cachet degli ospiti e delle vallette? Benigni quanto ha guadagnato dal nostro canone Rai?
Amadeus davanti a te c’erano due vie:
Portare avanti uno show semplice, senza esagerare, con giusto l’essenziale, dalle 21:00 alle 00:45. Nessuno avrebbe detto nulla, solo noia!
Oppure avresti potuto esagerare, ma con classe, non con la brodaglia. Diventare come Pippo, salvando qualcuno da un tentato suicidio in diretta. Chiedere a Sabrina Salerno di svenire o implorare Irene Grandi di scoprirsi una tetta durante l’esibizione. Avresti potuto invitare, non so, un ospite internazionale ambiguo, non so, uno che fa incazzare la destra, uno di qualche lobby. L’opinione pubblica non ti avrebbe dimenticato, magari tornavi anche per il 2021.
J., per quanto riguarda il vincitore di Sanremo, il mio cuore spera in una vittoria di Levante, ma come avrai capito non sono bravo nei pronostici. Diodato ha un gran bel pezzo, ma pare che Elodie sia la favorita. Beh, magari pescano dal cappello del passato e premiano Piero Pelù o Daddy Masini.
Ma voglio sbilanciarmi. Secondo me a vincere sarà una donna. Sarebbe un ottimo contentino per chi pensa che Ama sia misogino. Se Nigiotti arriva sul podio, secondo me, deve mostrare in diretta l’addominale, se non ci arriva, potrebbe chiedere a Maria un posto da tronista. Successo assicurato. Nigiò, vuoi mettere le serate in discoteca con lo scrivere i pezzi per la Pausini? Mia madre tifa Masini, e dice che forse dovrei trovarmi un uomo così, mia nonna Tiziano Ferro, ma solo perché pensa che sia Tiziano, il figlio del panettiere e perché lo lasciano cantare spesso. E se zitta zitta la rivelazione fosse Tosca?
Se volete un parere autorevole e serio vi consiglio le pagelle delle mie colleghe, Sandy Sciuto e Claudia Ruiz.
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