Sanremo 2020, le pagelle della prima serata del festival

La prima serata della 70° edizione del Festival di Sanremo ha finalmente svelato tutto il lavoro di Amadeus in questi mesi.

“Cosa abbiamo visto!?!” verrebbe da dirsi stamattina, dopo averci dormito su. Il Festival pensato da Amadeus non ha ritmo, si è tornati indietro. Si sente la mancanza di Baglioni che ritorna prepotentemente con “Tu come stai” intonata dagli attori dell’ultimo film di Gabriele Muccino verso la mezzanotte.

Ma andiamo con ordine! Per facilitarci abbiamo deciso di dare un voto a tutti coloro che sono saliti sul palco.

CONDUTTORE E OSPITI FISSI E NON

Amadeus: conduzione tradizionale. Ci mostra che sa ridere alle battute di Fiorello, che sa gesticolare e che sa presentare come al solito, ma nulla di più. Il tutto aggravato da un linguaggio elementare e da scarsa scrittura dello spettacolo che è abbastanza palese. Occasione sprecata. VOTO 3

Fiorello: WE LOVE YOU! A lui è stato affidato il momento iniziale del Festival. Si è presentato in abito talare. Da subito ha ironizzato sullo share, su come queste cinque giornate di Festival influenzeranno la carriera di Amadeus da ora in avanti, sulla loro amicizia secolare. Fiorello è garanzia di risate, di qualità, di entusiasmo gratuito. È patrimonio culturale italiano. VOTO 9

Tiziano Ferro: ha deciso di esserci al Festival per tutte e cinque le sere. Ha iniziato cantando “Nel blu dipinto di blu”. In seguito ha omaggiato Mia Martini con “Almeno tu nell’universo”. Si è emozionato, ha perso le note e, a fine esibizione, la sua voce fuori campo si sente nitida dire: “Ho rovinato tutto”. Ha chiuso questa sua prima serata con la sua “Accetto miracoli”. È come se qualcosa mancasse nelle sue esibizioni. VOTO 6, a malincuore!

Diletta Leotta: Bellissima ed elegante la conduttrice sportiva. Outfit strepitosi. Il tentativo di monologo sulla nonna non ha convinto. È brava a presentare però. Nessuna sorpresa, insomma. VOTO 7

Rula Jebreal: la giornalista fortemente voluta da Amadeus ha parlato della violenza sulle donne. Peccato che il suo monologo sia andato in onda solo a mezzanotte. Elegante in abito lungo, una delle migliori a scendere i 15 scalini, Rula Jebreal ha portato sul palco un momento di riflessione. VOTO 8

Albano e Romina: sono stati il secondo momento di intrattenimento della serata. Assurdo che nel 2020 si faccia affidamento sulla coppia vintage per far divertire. I due hanno cantato i loro pezzi più famosi:  “Nostalgia Canaglia”, “Ci sarà” e “Felicità”. Non tocca a noi dirlo, ma sul palco i due sono affiatati, si capiscono con uno sguardo e hanno fatto sognare i fan sessantenni. Il culmine della performance è stato raggiunto con l’inedito:  “Raccogli l’attimo” scritto da Cristiano Malgioglio. Una hit da balera perfetta che ricorda la versione lenta di “e mi sono innamorato, ma di tuo maaarito!” BRAVI! Se lo meritano: VOTO 10

Emma Marrone: il terzo momento significativo della serata lo dobbiamo alla cantante salentina che emoziona prima con una versione speciale di “Stupida allegria” e dopo con un medley delle sue canzoni sanremesi ultimato con la nuova “Fortuna”. VOTO 9

CANTANTI

– NUOVE PROPOSTE

Eugenio in Via di Gioia “Tsunami”: Aprono il Festival in sfida con Tecla Insolia. Si inizia con ritmo e briosità. I ragazzi ci hanno abituati ad essere esplosivi ed energici. La canzone è attuale con un arrangiamento allegro. Performance buona. VOTO 7

Tecla Insolia “8 marzo”: Splendida. Voce delicata e incantevole. Prescenza scenica gradevole. La canzone ha un testo importante; parla della forza delle donne. Prima volta superata a pieni voti. VOTO 8

Fadi “Due noi”: Canzone sempliciotta. Non basta parlare d’amore finito. Se spinge con la voce, stona. Non proprio brillante. VOTO 5

Leo Gassmann “Vai bene così”. Attacca male. Poi prende coraggio e si riprende. L’attenzione è tutta focalizzata su di lui. La canzone è profonda, intensa. È nel nostro pronostico per la vittoria. Bravo! VOTO 8

I PRIMI 6 BIG

Irene Grandi,  “Finalmente io”: È toccato a lei aprire la gara dei Big. La Grandi ci ricorda che sa ancora tenere il palco. Dal sound e dalle frasi non legate tra loro fanno si capisce che la canzone è stata scritta dal duo Rossi- Curreri, ma la Grandi non brilla come ci ha abituati. Sarà l’emozione di essere la prima ma VOTO 6

 Marco Masini, “Il confronto”: Intona “Hai vinto tutto”, ma non possiamo dire lo stesso della sua performance e di come sta cantando. Perché urli Marco? Peccato! Una canzone con un bel testo ma che non decolla. VOTO 3

Rita Pavone, “Niente (Resilienza 74)”: Criticata per non aver rispettato il ritiro dalle scene annunciato. Nonostante tutti, è tornata. C’è tutta la resilienza del titolo della canzone. Porta energia e potenza. Ci crede e riceve pure la standing ovation del pubblico. VOTO 7

Achille Lauro, “Me ne frego”: Criticato l’anno scorso da tutti. Achille ritorna e non demorde. Porta una canzone molto minimalista. A lui si deve il momento più trash della serata in quel suo outfit a sorpresa, ma la musica è altra cosa. Chiude la canzone con “Ne voglio ancora!” Beh, noi no! Brutta canzone, anche se molto orecchiabile. Outfit da spavento, in tutti i sensi. VOTO 2 per l’esibizione. VOTO 10 per il coraggio!

Diodato, “Fai rumore”: Bravo, bravo, bravo! Canzone in stile sanremese. C’è la nostalgia, c’è la malinconia. Il particolare timbro di Diodato lascia che la musica attraversi l’anima per arrivare dritta al cuore. Performance intimista che poi si apre negli acuti. GRAZIE! VOTO 9

Le Vibrazioni, “Dov’è”: Grazie a Le Vibrazioni per aver riportato Beppe Vessicchio che dirige l’orchestra. Una gioia in questa serata. Applausi per la scelta di avere dietro un esperto di LIS per i non udenti. È una canzone senza infamia e senza lode in pieno stile Le Vibrazioni. Nulla di straordinario. La sentiremo in radio. VOTO 7

Anastasio, “Rosso di rabbia”: Per noi è Sì! Suona bene. È una canzone sulla rabbia e Anastasio ci mette tutto e convince. Potenza, rabbia e sound giusto. VOTO 8

 Elodie, “Andromeda”: Look favoloso! Abbiamo bisogno di risentire la canzone perché la performance non è stata una delle migliori. Siamo certi che si rifarà e che potremmo cambiare idea. Al momento VOTO 4

Bugo e Morgan, “Sincero”: Amici da sempre. La canzone è scritta bene ed è pure carina, però non arriva abbastanza. VOTO 6

Alberto Urso, “Il sole ad Est”: Un secondo ascolto non sarebbe male per noi anche se il tenore mostra già delle capacità non indifferenti. VOTO 6

Riki, “Lo sappiamo entrambi”: Canzone orecchiabile. Performance sufficiente. Poteva fare di più. VOTO 6

Raphael Gualazzi, “Carioca”: Gualazzi continua con un ritmo incalzante suonando al pianoforte. VOTO 4 e speriamo in meglio!

La prima serata del Festival di Sanremo per noi è stata una festa di cui non vorremmo avere invito. Ci tocca la seconda, però! A domani!

Sandy Sciuto